8.

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Harper sospirò quando Alexander gli sfilò la maglia dalla testa, premendolo poi contro il materasso del suo letto.

Avevano preso e se n'erano andati via dalla festa, l'eccitazione troppo forte che scorreva tra di loro.

Volevano e avevano bisogno di starsene da soli.

Alexander non aveva sognato altro da quando aveva avuto l'opportunità di parlargli e conoscerlo. Voleva stare nudo con lui tra le lenzuola del suo letto, voleva sentire il profumo di Harper ovunque, dal cuscino alle lenzuola, alle sue cose. Aveva bisogno di sentirlo vicino, aveva bisogno di saperlo suo soltanto.

Harper lo stava fissando con occhi colmi di aspettativa. Alexander posò una mano sul suo petto, sentendo il cuore battere furioso. Sorrise prima di sporgersi verso le sue labbra e catturarle in un bacio intenso fatto di lingue che si rincorrevano e sospiri.

Harper gli strinse il viso tra le mani mentre ricambiava il bacio con passione. Adorava sentire le braccia di Alexander circondarlo.

"Non andremo fino in fondo se non vuoi. So che ci vediamo solo per la terza volta ed io non vorrei mai fare qualcosa contro la tua volontà..."

Harper lo guardò confuso.

"Ti sembro non consenziente?" Chiese il giovane e Alexander sospirò.

"Lo sei, lo so. Ma se poi te ne pentirai, un giorno? Se dovessi rinfacciarmi di non averti dato i tuoi tempi? La colpa è mia. Sono un porco, voglio vederti nudo nel mio letto, voglio poterti baciare sulle labbra e voglio poterti baciare il corpo intero, annegare nel tuo profumo. Voglio affondare dentro di te, vederti godere, voglio perdere il controllo... Non hai idea di quello che ti farei, davvero. Ma al tempo stesso... So che non lo hai mai fatto, questa è solo la nostra terza uscita, cavolo. Non voglio cominciare questa storia con una scopata, ma cazzo. Non riesco a non averne abbastanza di te. Non ce la faccio. Appena ti vedo o ti ho tra le braccia, tutto quello che voglio fare è scoparti...."

"Quindi? Non capisco il problema. Vorresti fare con me l'amore ma la mia verginità ti blocca? Devo perdere la verginità con un altro per piacerti?"

"No!! Io voglio. Anzi, desidero fare con te l'amore per la tua prima volta. Sono un po' nervoso, perché ho paura di farti male... ma voglio fare con te l'amore. È solo che siamo al nostro terzo appuntamento. Ci parliamo solo da una settimana e siamo già alla seconda volta che facciamo i maiali. Sembra davvero che io stia con te per il sesso ma ti giuro che non è così. Non sto con te per il sesso fine a stante. Voglio sapere tutto di te, conoscerti, conoscere le tue passioni, i tuoi difetti... Ma al tempo stesso come faccio se appena mi guardi, tutto quello che desidero è ti voglio nudo nel mio letto?!"

Harper ridacchiò e si portò una mano sugli occhi.

"Allora non ti guarderò più se ti faccio questo strano effetto...."

"No. Ne morirei. Hai uno sguardo stupendo. Sembri un cucciolo." Gli baciò il naso. "Musetto" disse e Harper lo guardò.

"Musetto?" Chiese perplesso.

"Hem" disse Alexander avvampando. "È un nomignolo stupido, vero? Ignora quello che ho detto..."

"No. Mi piace. È tenero" disse Harper sorridendo intenerito.

"Come te" disse Alexander, sorridendo imbarazzato.
"Ed io odio i nomignoli. Li odio con tutto me stesso. George avrebbe dato tutto pur di sentimi chiamarlo con un nomignolo ma a me fanno schifo. Eppure con te... Mi è venuto spontaneo. Mi vengono spontanee un po' di cose quando si tratta di te. Pensa che mia madre vuole conoscerti..."

Harper sbarrò gli occhi.

"Oh mamma" disse scioccato.

"Già. Colpa mia. Ho fatto una testa anche a lei quando ti dovevo vedere la prima volta al cinema... Ci ha invitati al locale sabato prossimo, se vuoi. Ha una caffetteria, non so se la conosci. Queen's Deli..."

~Thorfinn/Hugo~ Everything but mine (Il Cuore Nel Boccino 2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora