Capitolo 7- epinafrina

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Non era nemmeno ora di pranzo, ed era già morto qualcuno. Quel trial era stato particolarmente veloce, ma l'esecuzione era sembrata fin troppo lunga, e traumatica quanto la prima.
Zuriñe era uscita dal tendone da un po', e stava vagando sotto la luce del sole senza sapere bene che fare.

Sospirò, prima di venire raggiunta da qualcuno che le prese una manica.
La ragazza si voltò, confusa, verso la persona che la stava trattenendo, e riconobbe subito Hasu.
Il ragazzo aveva un'espressione difficile da decifrare.
- Oh, sei tu.- fece, sentendo lo stomaco contorcersi.
Hasu si mise a scrivere sulla sua lavagnetta, prima di mostrargliela.
Dobbiamo parlare.
Zuriñe si strinse nelle spalle.
- Senti, se sei arrabbiato perchè non ho tenuto la bocca chiusa, devi capire che era giusto che gli altri sapessero ciò che era successo.-
Hasu tenne la testa bassa, mentre scriveva.
Quando tirò su la lavagnetta, il messaggio scritto prese leggermente contro piede Zuriñe: mi dispiace di non avervi detto niente
La becchina scosse la testa, piano.
- Senti, non so se pensi che basta un poco di inchiostro per pareggiare i conti, ma...- si interruppe quando notò che la spia stava piangendo, in silenzio.
La ragazza rimase pietrificata, mentre quello continuava a scrivere.
Dobbiamo fermarli. Se anche vi avessi avvisato, avrebbero preso un'altro gruppo di ragazzi, e avremmo perso la nostra unica pista
Si fermò per cancellare e scrivere un altro messaggio, mentre Zuriñe riprendeva a parlare
- Capisco, ma lasciarci morire così non...-
Avrei dovuto attivare un localizzatore per fare arrivare i soccorsi e arrestare questi psicopatici, ma devono averlo trovato e distrutto.
- Capisco, quindi il piano è fallito. E allora, perchè non hai detto niente dopo che ti sei reso conto che il localizzatore non c'era? Perchè ti sei finto nostro amico?-
Distolse lo sguardo, prima di scrivere poche parole piene di rimorso
Voi siete miei amici. Ma capisco se ora io non sono più tale per voi.
Zuriñe sentì gli occhi cominciare a pizzicare e la gola serrare, mentre Hasuscriveva un'ultima frase
Prometto a te e a tutti gli altri che risplverò questo casino. Fidati di me, per favore.
- Mi fidavo di te.- si limitò a dire la mora, piano - O meglio, mi fidavo di Hide.-
Hasu strinse la presa attorno alla lavagnetta, mentre, per un attimo, Zuriñe percepì una nota di sincerità nello sguardo ferito e rammaricato della spia.
Solo un attimo, prima che si ricordasse che era una spia.
Recitare era il suo compito.
Mentire era il suo compito.
E diamine, se lo aveva fatto bene.
La ragazza lo lasciò solo, di nuovo.

Continuò a girovagare, senza riuscire a smettere di pensare ad Hasu.
Forse era davvero pentito?
No, non era possibile.
Non si sarebbe sbagliata una seconda volta nel giudicare qualcuno.
Si ritrovò nel piccolo cimitero senza lapidi dove era stato sotterrato Ethan,mentre i pochissimi resti di Hikaru erano finite nelle gabbie dei leoni.
Lì vide, con suahrande sorpresa, la fossa di Ethan aperta e il cadavere dell'artista con lo stomaco aperto mentre Zachary ne esaminava gli intestini.
Shiromi e Kira erano lontane dalla scena, e solo Kira la stava guardando, con aria turbata.
Shiromi sorrideva, come sempre.
- Oh, ehi, Zuriñe!- disse allegra salutandola.
La becchina si avviò in fretta verso di loro.
- Ehilà. Che succede? Fa una predizione?- chiese.
- Già.- rispose Zackary, alzandosi in piedi e voltandosi verso di lei.
- Oh, hai già finito?- fece allegra Shiromi, voltandosi ma distogliendo subito lo sguardo - Hai scoperto quando usciremo da qua?-
Zackary la guardò, scuotendo la testa
- Il futuro non si prospetta positivo, sinceramente.-
- Tu prevedi leggendo gli intestini, giusto?- intervenne Zuriñe
- Già.-
- Ethan è stato avvelenato, penso che sia ovvio che il suo apparato digerente faccia schifo.-
Zackary scrollò le spalle.
- Tentar non nuoce, no?-
Shiromi si illuminò
- Oh, quindi non è detto che il futuro faccia davvero schifo? Perfetto, sllora! Troveremo una via di fuga, ne sono sicura!-
- Non penso usciremo da qui senza fare niente- intervenne Kira - ma sono certa che riusciremo ad andarcene.- aggiunse sorridendo - Dovremmo chiedere ad Hasu di condividere tutto ciò che ha scoperto con noi, in questo momento è il nostro principale aiuto.-
Zuriñe rimase per un attimo bloccata a tale affermazione.
- Probabilmente non condividerà subito ciò che ha scoperto. Voglio dire, è fortunato che gli abbiano solo tagliato la lingua, ma i terroristi lo lasceranno fare ciò che vuole con le informazioni che ha.- osservò Zackary.
- Andiamo, quello lì non vuole aiutarci! Ci ha lasciato finire in questo gioco orribile!- sbottò Zuriñe
- Ma Zuriñe, è grazie a lui che la polizia ci troverà, no? Non c'è nemmeno bisogno che facciamo niente, di sicuro si stanno già preparando a invadere questo circo fatiscente e a salvarci!- dichiarò Shiromi.
Zuriñe la ignorò - Oh, andiamo! Se non ci avesse lasciato finire in questa trappola, al momento non ci sarebbe nessun morto in quest zona! Sarebbero tutti vivi, sia Hikaru che Ethan che Kira che Ryu!- era arrabbiata, e si voltò senza riflettere verso Kira - Ti rendi conto che è colpa sua che tua sorella è morta?-
Si blocò, vedendo lo sguardo di Kira, fino a poco prima accesso da una flebile speranza, tornare lucidi esattamente come quando era entrata con Micheal e Jun nella sua roulotte.
Subito, si sentì piena di senso di colpa: l'avrebbe fatta piangere di nuovo.
- Non è colpa di Hasu.- disse piano la ragazza - Né mia, se per questo. E non è di certo delle persone che l'hanno votata. È colpa di quei... di quei...- con una mano, stava facendo un gesto vago in direzione di alcuni mono che chiacchieravano nella distanza. Zuriñe si era abituata a ignorarli.
- Di quei mostri.- il disgusto, la rabbia e la sete di vendetta in quelle pochissime parole rano ben accompagnate dallo sguardo truce della saltatrice.
Strinse i pugni, mentre lasciava cadere le bracia sui fianchi.
- Gliela farò pagare.-
Tirò su col naso, prima di voltarsi di nuovo verso Zuriñe - Fosse l'ultima cosa che faccio.-

Circus for psychos- Danganronpa RoleplayWhere stories live. Discover now