Louis POV
Non ero in me.
Non lo ero stato per tutta la giornata.
Dopo aver visto Amy provarci con quel ragazzo avevo perso completamente il controllo.Entrai in casa e lasciai la porta aperta senza curarmi di nulla.
Tirai un pugno alla parete.
Sentii un dolore lancinante alle nocche.
Non sapevo nemmeno io cosa stavo facendo.
Mi voltai e vidi Amy guardarmi dalla soglia della porta.
Scrollai la mano.
" Non dovresti stare qui" le dissi.
" Louis..."
" Va, torna a casa, vai da Jacob, vai dove vuoi, basta che te ne vai"
" È Jacob il problema?"
" Non è qualcosa che mi riguarda, tu puoi fare quello che vuoi"
" Louis fermati, per favore"
Si avvicinò lentamente.
Sembrava quasi che pensasse che le avrei fatto del male.
Non le avrei mai fatto del male.Arrivò davanti a me e mi guardò negli occhi.
Mi prese la mano che poco prima aveva colpito la parete.
" Amy" le dissi.
" Si?"
" Sai che io non ti farei mai del male vero?"
" Lo so"
" Il pensiero che possa anche solo toccarti senza il tuo permesso non ti deve nemmeno sfiorare il cervello"
Successe ciò che non mi sarei mai aspettato.
Mi abbracciò.
Mi mise le braccia al collo e mi strinse.
Cautamente ricambiai l'abbraccio.
Rimanemmo così per un po'.
Sorrisi.
Lei si staccò per prima.
" Devo disinfettarti le nocche" disse esaminando la mia mano destra.
" Non serve"
" Si invece"
Disse andando in cucina.
La guardai da dietro e sorrisi.
Sembrava così a suo agio lì, come se quella fosse stata casa sua.
La vidi uscire dal corridoio con in mano delle bende e del disinfettante.
" Siediti"
" Sono in grado di disinfettare delle ferite, non sono un bambino, sono un uomo"
" Sarai un uomo quando io ti dirò che lo sei"
Sorrisi.
Lei si sedette accanto a me e mi prese la mano.
Mise del disinfettante su un pezzo di cotone e iniziò a passarlo delicatamente sulle mie nocche.
Mi lamentai a bassa voce per il bruciore.
" Ti sto facendo male?"
" No, non preoccuparti"
Continuò il suo lavoro e continuai a guardarla.
Probabilmente da fuori sembravo un maniaco ma non riuscivo a smettere di fissarla.
Era bellissima.
Lei alzò lo sguardo e mi guardò negli occhi.
Con la mano sinistra le presi una ciocca di capelli.
La attorcigliai attorno al mio dito.
" Non ti avevo mai visto con i capelli sciolti. Stai incredibilmente bene così"
Lei sorrise e le sue guance assunsero una sfumatura rosata abbastanza evidente.
Abbassò lo sguardo e guardò le mie labbra.
Mi morsi il labbro inferiore.
Avrei voluto così tanto baciarla.
Era l'occasione giusta.
Lei però si ritrasse.
" Mi dispiace, io non..."disse uscendo.
" Amy" dissi sulla soglia della porta.
Lei era sparita.
Tornai in casa e mi sedetti sul pavimento.
Appoggiai la schiena contro la parete che avevo colpito poco prima.
Non ci capivo più nulla di quella situazione.
" Cosa ho fatto di male questa volta?" Pensai.
Era partita lei ed era evidente che ci stesse provando.
Non avevo idea di cosa le avesse fatto cambiare comportamento in modo così repentino.
In dieci minuti era cambiato tutto.
In quel momento sentii il mio telefono squillare.
Lo presi e guardai lo schermo.
Era mia sorella.
Risposi alla chiamata.
" Pronto, Louis?"
" Issie, sono io"
" È successo qualcosa? Sembri strano"
" Va tutto bene"
" Ti conosco, so che c'è qualcosa che non va, avanti, parla"
" È una lunga storia"
" Ho tanto tempo"
" Un settimana fa ho incontrato una ragazza. All'apparenza può sembrare una ragazza come tutte le altre ma per me non lo è. Dal primo momento in cui l'ho vista qualcosa è cambiato. Io mi sono innamorato di lei. Subito, senza nemmeno sentire il suono della sua voce, senza nemmeno sapere il suo nome.
Io voglio disperatamente stare con lei. Voglio restare insieme a lei per tutto il resto della mia vita. Io sto provando ad avvicinarmi a lei ma ogni volta che sembra che abbiamo fatto dei progressi o io o lei facciamo un passo indietro e bisogna ripartire da capo"
" Beh, a quanto pare sei stato vittima di quello che definiscono colpo di fulmine"
" Già"
" Io non me ne intendo di relazioni, ma secondo me non devi fare nulla per indurla a stare con te e non devi fingere di essere qualcuno che non sei, sii semplicemente te stesso. Solo così potrai capire se lei è veramente interessata a te"
" E se non funzionasse?"
" Allora vorrà dire che lei non è quella giusta per te. Una persona ti deve amare per ciò che sei, con i tuoi pregi e i tuoi innumerevoli difetti. Potrai anche essere parecchio fastidioso ma sei comunque una delle persone più buone che ci siano al mondo e sei lei non è capace di apprezzarti per come sei, beh, allora è meglio che la lasci perdere perché non capisce quanto tu sia fantastico"
" Grazie Issie"
" Prego Lou, ora io devo andare, però poi fammi sapere come va con questa ragazza di cui non so nemmeno il nome"
" Amy, si chiama Amy"
" Bene, poi fammi sapere come va con Amy"
" D'accordo, ciao"
" Tu voglio bene fratellino"
" Anche io Issie"
" Ciao"
" Ciao"
Chiusi la chiamata e mi appoggiai il telefono sul tavolo.
D'ora in poi non mi sarei più nascosto e non avrei più finto di essere qualcuno che non ero.
Anche se l'idea che il vero me potesse non piacerle mi faceva rabbrividire.Io l'amavo troppo, non potevo lasciarla andare per nessuna ragione.
Io avevo bisogno di lei.Spazio autrice
Ciao, come state?
Spero che questo capitolo vi piaccia, io personalmente lo adoro.
Spero anche che la storia vi stia piacendo <3
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𝗕𝗢𝗨𝗡𝗗 𝗧𝗢 𝗙𝗔𝗟𝗟𝗜𝗡𝗚 𝗜𝗡 𝗟𝗢𝗩𝗘|| Louis Partridge
FanfictionAmy Black è una ragazza inglese cresciuta nella città di Londra. Il suo sogno è sempre stato fare l'attrice e un giorno ha finalmente l'occasione di diventarlo. Amy decide di fare il provino per interpretare la protagonista del film " Enola Holmes"...