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capitolo narrato

Non riesco ancora a crederci; la mia mano è ferma sul mio ventre, me lo accarezzo nervosamente come se volessi capirne di più, anche se ormai, da capire c'è poco e niente.

Mario ed io stiamo insieme da poco, o almeno, stiamo insieme da poco in modo serio. Le nostri notti insieme sono state coloro che ci hanno portato ad avvicinarci di più, ma ora non so cosa fare.

Mi sento così piccola nel suo studio di registrazione, mentre lo aspetto, Christian, mi ha detto che sta finendo l'ultima strofa e poi passerà da me.

Non era voluto, o almeno, non adesso che siamo entrambi troppo presi dai nostri lavori e dalla nostra storia; stavamo programmando di viaggiare, di uscire a cena, di andare a ballare, ma da soli.

  "Piccola." Alzo di scatto la testa verso il mio fidanzato, che mi osserva confuso.

"Perché hai quella faccia?" Mario si avvicina cautamente a me, non riesco a parlare.

"Dovevamo stare attenti." Riesco solo a mormorare questo, abbassando la testa e lasciando che attorno a me e a Mario scendesse un silenzio assordante.

"Attenti a cosa?" Il mio ragazzo ora ha il viso preoccupato, sento i sensi di colpa uccidermi.

Sensi di colpa per cosa? Perché?

"Mario..." Mi decido a guardarlo negli occhi, ha gli occhi bui, come se temesse una qualsiasi mia notizia. Ed io, tremo, tremo al pensiero di dovergli dire che lui è il papà di mio figlio.

"Sono incinta." Sono solo cinque secondi di silenzio, secondi in cui non riesco a decifrare l'espressione del ragazzo davanti a me.
 
"C-cosa?" Annuisco piano, scoppiando in lacrime per l'ennesima volta.

Mario resta fermo, inerme, mi guarda e poi sorride.

  "Non ci credo..." Sussurra, prima di abbracciarmi forte.

"Diventeremo genitori." Mi bacia la testa, ed è così, che mi sento più sicura.