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🌸🌸🌸 Benvenuti nella serra🌸🌸🌸

Ciao forellini, come state?
Avete passato un Natale e un Capodanno soddisfacenti?
Volevo iniziare il 2023 con questo nuovo lavoro e pubblicare il 1 Gennaio e invece no pubblico il 2 (grazie Watty😅)
Non potete capire che casino ho fatto!!!
Vi racconto.
Questa mattina ho strisciato fino alla macchina del caffè per rifornirsi di benzina.
Mentre annegato il sonno nella caffeina ho preso il cellulare per pubblicare.
Prima di farlo ho deciso di aggiornare il capitolo dell presentazioni ma facendolo si é incasinato tutto
Già che c'ero ho voluto/dovuto rivedere anche tutto il primo capitolo.
RISULTATI:
• pubblico il 2 Gennaio alle 5.50,
• credo sia un casino (spero di no!!!!😮‍💨)

Scusatemi gli eventuali errori.

Fatemi sapere, intanto buona lettura
































☆☆☆☆☆☆☆































Il clangore dello scontro si era ormai spento.

Le grida e i lamenti dei feriti si erano affievoliti a uno a uno.

La notte era quieta e il tempo pareva aver rallentato fin quasi a fermarsi.

La stanca luna autunnale, tinta di sangue, splendeva sopra l'orizzonte, e il distante ululato di un lupo attraversava come un brivido il cuore della notte, infrangendo il silenzio che incombeva sulla zona.

Coltri di nebbia fluttuavano attraverso la palude sopra i corpi mutilati dei caduti.

Il basso muro di terra, debolmente sostenuto da pietre, era ricoperto dall'eroico sudario degli uomini massacrati.

Un ragazzino di non più di dodici anni giaceva accanto al padre. Oltre questo macabro scenario si ergeva la grande sagoma della Casa dell'Alpha con la sua unica torretta di guardia svettante contro il cielo.

All'interno del Casa dell'Alpha, Jimin sedeva sul pavimento coperto di stoffe davanti alla poltrona dalla quale suo padre, Il Primo Alpha di Gungnae, aveva governato il suo branco.

Al suo collo era legata una ruvida corda, l'altra estremità era assicurata al polso sinistro dell'alto, scuro Alpha Joseon che aveva posato la sua armatura sul trono di legno finemente intagliato che era stato il simbolo del rango dell'Alpha Park SeoJoon del branco Gungnae.

San Choi stava a guardare i suoi uomini saccheggiare la Casa dell'Alpha alla sfrenata ricerca del più piccolo oggetto di valore, correndo su per le scale che portavano alle camere da letto, sbattendo pesanti porte, rovistando negli armadi, per poi ammassare sul un telo posato sul tavolo steso davanti a lui i pezzi più preziosi.

Jimin riconobbe il piccolo pugnale tempestato di gemme e la cintura di filigrana d'oro, che gli erano stati strappati dai fianchi solo poco prima, gettati nel mucchio tra gli altri tesori che avevano ornato la sua casa.

Di tanto in tanto tra gli alpha al suo servizio scoppiava una lite per il possesso di qualche oggetto, che venivano rapidamente sedate dall'uomo che l'aveva fatto prigioniero e di solito l'oggetto dell'alterco veniva malvolentieri aggiunto al prezioso bottino deposto ai suoi piedi.

Gli invasori tracannavano liberamente fiumi di vino e divoravano voracemente pane, carne e qualsiasi genere commestibile trovassero a portata di mano.

Lo stesso alpha che lo teneva legato, beveva tranquillamente da un bicchiere colmo di vino, senza preoccuparsi del sangue del padre di Jimin che ancora gli macchiava la tunica sul petto e le braccia. Quando nient'altro lo teneva occupato, si divertiva a strattonare la corda, saggiando brutalmente la pelle bianca e soffice della gola di Jimin.

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