otto

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<<guarda che bello questo, dai prendiamolo>> mi trascinò verso una bancarella.
<<vabene>> sorrisi e mi lasciai trasportare.
<<quale ti piace? quello blu o quello verde?>> domandò indicando i due bracciali.
<<ma che domande sono maia?>> corrugai la fronte.
<<embe?>> mi imitò.
<<verde per tutta la vita>> glielo indicai.
<<allora per me invece quello blu>> mi sorrise.
<<no a te questa collana>> gliela mostrai.

era un fiore in vetro, chiaramente aveva i petali del mio colore preferito, le faceva giusto il giro collo, non le era larga.

<<che bella!>> esclamò guardandosi ad uno specchietto piccolo.
<<ti sta benissimo>> le accarezzai la schiena.
si alzò sulle punte e mi schioccò un bacio sulle labbra.
feci segno al cassiere che volevo pagare e gli porsi una banconota arancione invitandolo a tenersi il resto.
credo che mi benidì in 20 lingue diverse, eravamo in brasile al momento, dunque non capivo ciò che mi diceva.

facemmo un giro per il mercato, comprammo del cibo tipico del posto e ci sedemmo su una muretto mangiare.
<<fa caldo vero?>> la guardai dato che si stava asciugando la fronte con un fazzoletto.
<<si abbastanza, in più ho i capelli che mi si appiccicano alla schiena>> li spostò di lato.
<<ti capisco>> la presi in giro.
<<scemo>> mi spinse il pettorale.
la presi per il mento e la baciai.
<<posso fazer uma trança?>> spuntò una bambina dal nulla.
la mora la guardò storta, evidentemente non aveva capito quello che aveva detto la bimba.
la piccolina si avvicinò e le fece intendere a gesto quello che voleva fare.
<<oh si certo!>> sorrise la mia ragazza.
la bambina sorrise e si mise al lavoro.
<<sta sera ti porto fuori, fatti bella>> le accarezzai la coscia nuda.
<<io sono sempre bella>> mi fece la linguaccia.
<<certo amore mio>> la baciai.
poco dopo la bambina scese dalla muretta e fece capire alla mia fidanzata che aveva finito.
<<tieni>> le porse una banconota.
<<obrigado>> si inchinò e poi corse via.
<<hai visto che occhi che aveva?>> disse continuando a guardarla.
<<sembravano due zaffiri, belli come i tuoi>> le sorrisi.
si sistemò gli occhiali e rise anche lei.

••••

<<maia sbrigati o arriveremo in ritardo>> esclamai dalla camera da letto dato che si era rinchiusa nel bagno.
<<si due minuti e ci sono>> sentii che sistemò della roba.
<<anche 20 minuti fa lo avevi detto>> mi legai meglio l'asciugamano attorno alla vita e mi tamponai i capelli con un altro più piccolo.
improvvisamente la porta del bagno si aprì.
<<okay, ora devo solo vestirmi>> sospirò avviandosi verso l'armadio.
indosso aveva delle mutande ed un accappatoio, lo aveva lasciato aperto, però non si intravedevano ì capezzoli.
si mise a sfogliare il suo armadio, mi avvicinai a lei e le tolsi l'accappatoio.
<< aziz>> portò la testa all'indietro nel mentre le baciavo la spalla.
<<dimmi maia>> la girai e la scrutai.
<<facciamolo ti prego>> mi morse il lobo.
<<subito>> sorrisi sghembo.
solo a guardarla il mio membro era diventato duro.
la spinsi nel letto e mi privai dell'asciugamano.
rimase a guardarmelo per un po' , ma io non le resistevo.
mi distesi sopra di lei, facendo attenzione a non farle male, le baciai entrambi i capezzoli.
vedevo che le piaceva, si stava contorcendo sulle lenzuola, così continuai.
volevo farla godere.
uno glielo succhiai e glielo mordicchiai, l'altro glielo palpeggiavo.
lei gemeva sempre più forte, mi stava facendo impazzire.
scesi fino alla sua intimità, le disegnai alcuni cerchi con il medio e l'anulare sul ventre.
<< sbrigati>> parlò a fatica.
sorrisi e con un rapido movimento le levai gli slip.
dapprima le baciai il monte venere,poi scesi, le leccai e mordicchiai le cosce e poi accompagnato da maia incominciai ad assaporargliela.
<<aziz come sei bravo>> mi accarezzò i capelli.
sentendo ciò aumentai il ritmo, inarcò la schiena e spinse la testa verso la sua intimità.
stava per venire, lo percepivo ma non era il momento, era troppo presto.
mi alzai, la guardai negli occhi, mi prese il collo e mi baciò con foga.
<<ti prego, voglio sentirti dentro di me>> parlò a due centimetri dalla mia bocca.
sentii che aprì le gambe più di quanto già lo fossero.
ghignai, mi sistemai ed entrai su di lei violentemente, si con forza, credo di averle procurato diversi lividi ma a lei poco importava, il suo corpo era invaso dal piacere.
<<maia ti giuro che ti amerò per sempre, vada come vada>> dissi con il fiatone.
<<più veloce aziz>> sentii le sue unghie infilzarsi nella mia schiena.
ad ogni spinta urlava sempre di più, ed io mi eccitavo altrettanto.
improvvisamente prese lei il comando.
<<riposati un pochino adesso>> mi strizzò l'occhio.
<< maia non sai che mi fai>> le strinsi i fianchi.
iniziò a fare movimenti veloci, su e giù, avanti ed indietro.
io non mi muovevo di mezzo millimetro, faceva tutto lei, beh ogni tanto le solleticavo il clitoride, però insomma nulla di più.
<<maia più forte>> ansimai e la aiutai ad aumentare il ritmo.
<<vienimi dentro aziz>> poggiò le sue mani nei miei pettorali e si spinse ancora più veloce.
feci ciò che mi ordinò.
mai mi ero sentito così bene.
<<oh si, cazzo se lo rifarei>> si accasciò su di me.
<<aspetta sta sera vedrai che non riuscirai nemmeno a camminare>> le strinsi i glutei.
sorrise ed appoggiò la testa sull'incavo del collo.
<<ti amo maia>>le accarezzai la schiena.
<<io di più>> mi baciò dolcemente.
rimanemmo li, distesi nel letto, in silenzio, tra i nostri respiri affannati e il rumore delle nostre lingue intrecciate.
io ancora dentro di lei.
<< mi sa che faremo tardi>> giocherellai con i suoi capelli.
<< ne è valsa la pena>> fece le spallucce.

già ne è valsa la pena e lo rifarei altre 1000 volte

zero scuse ora, siamo io e te ancora// keta Where stories live. Discover now