2. Unchained Melody

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"Pensi di scapparmi?" la voce virile di Jeongguk mi sovrastò ancor prima che potessi effettivamente chiudere a chiave la porta della mia stanza. Il corvino, infatti, afferrò la porta ma ancor prima che potesse spalancarla ed entrare, io mi imposi su di lui.

"Ggukie, aspetta fuori per un secondo" lo supplicai. "Perché?" domandò infatti.

"È una sorpresa" ammisi ma il corvino ridacchiò prima di tentare nuovamente di sgusciare aldilà della porta.

"Avanti. Aspetta fuori e avrai tutto ciò che vuoi, mh?" tentai allora di sedurlo, accarezzando il suo petto prima di lasciargli un occhiolino e chiudere finalmente la porta.

Il suo sguardo pietrificato, e imbambolato, mi permise di fare il tutto senza bisogno di fornire altre spiegazioni.

Al termine della cena, i miei genitori avevano perlomeno insistito nel lasciarci il salotto così da passare del buon tempo in intimità a guardare un film.

Ma dopo esserci accomodati sul divano, uno affianco all'altro, e aver accesso la TV, niente del film scelto ci aveva purtroppo attirato.

Infatti, dopo esserci avvicinati sempre di più, mi ero appoggiato alla sua spalla, percependo subito il suo braccio a stringere le mie spalle. In men che non si dica, mi ero poi accomodato sopra le sue gambe - sotto richiesta del corvino - le sue mani erano volate nel tascone della mia felpa, le mie le avevano seguite.

E quel momento di coccola e dolcezza si era presto trasformato in puro desiderio quando Jeongguk aveva ricoperto il mio collo di baci, morsi e leccatine. Aveva alzato lentamente la mia felpa, portando una mano ad accarezzare la mia pelle nuda.

Mi ero sistemato meglio sulle sue gambe, indietreggiando sul suo petto e facendo collidere inconsapevolmente il mio sedere con il suo bacino. Il gemito che era uscito dalle mie labbra aveva poi innescato una serie turbolenta di tocchi audaci e sospiri sempre più eccitati.

Quando però il corvino aveva coraggiosamente portato una mano sopra il mio pacco, stringendomi forte, non ero più riuscito a trattenermi. Mi ero voltato in sua direzione, allacciando le mani dietro il suo collo e baciandolo con trasporto e bisogno.

Lui invece, aveva stretto tra le mani le mie natiche, facendomi ansimare sulle sue labbra, fino a sollevarmi e condurmi verso le scale.

Una volta raggiunto il secondo piano però, era stato solo in quel momento che il ricordo dei miei precedenti acquisti mi aveva costretto a lasciare le labbra del corvino e correre verso la stanza.

E in poco più di venti minuti, ero riuscito a sistemare la mia camera da letto in modo tale che l'idea che mi era balenata in testa la sera antecedente fosse ora la proiezione esatta della stanza.

Il letto ricoperto di petali rossi in plastica, le candele accese attorno a quest'ultimo, e due calici, uno colmo di vino bianco, l'altro di vino rosso.
Sistemai infine il gira dischi e mi diressi elettrizzato alla porta.

La aprii giusto un minimo per intravedere la figura lampante di Jeongguk contro il muro. Uscii dalla stanza, lasciandolo sconvolto, e portai una benda sopra i suoi occhi.

"Taehyung-" sbuffò.
Odiava le sorprese, sapevo le odiava.

"Jeongguk, non fare il permaloso e fatti bendare" sospirò un risolino.
"Lo trovi eccitante?" chiese scherzoso e io mi limitai a colpirgli un braccio prima di spingerlo ed entrare.

Quando fu al centro della stanza, mi spostai per spegnere le luci e spalancare le tende delle finestre. Il cielo blu notte era sommerso di piccole lucette che, accompagnate dalle candele, erano necessarie e sufficienti per creare quella dolce e romantica atmosfera che desideravo.

Rather Die [kooktae]Where stories live. Discover now