12. è colpa tua.

2.2K 63 40
                                    

Il mattino seguente, per Ciro era nato un nuovo bel giorno.
Aveva pensato al favore che gli doveva Gaia in cambio del suo silenzio.
Dubitava che avrebbe accettato, ma peggio per lei.

<Buongiorno, ogg è nu bellu iuorn> urlò Ciro nell'orecchio della bionda per farla svegliare. Al contrario suo ci metteva sempre tanto tempo per svegliarsi.

Il momento focoso della giornata, o uno dei primi, fu durante le attività in sala comune.
Mentre Filippo suonava insieme alla zingara, Ciro e la ragazza erano sul divanetto per avere una socievole chiacchierata.

<agg pnzat o favor c me fa>disse lui inchiodandola con lo sguardo, che tutto emanava tranne che qualcosa di buono.

Ma la mente di Ciro non prometteva mai nulla di buono.

<e fammi sentire, che cosa vorresti?>

<qualcosa che nessuno ha mai avuto> disse con un sorriso di scherno lui.

<e cioè? Parla chiaro non capisco il tuo linguaggio in codice>rispose lei ingenua.

<tieni poca fantasia ciùciù.
Sei troppo innocente.
Voglio la tua purezza, mi capisci mo?> continuò lui.

<cosa? No tu sei pazzo, te lo scordi che vengo con te.
La mia purezza mi lascerà solo la notte delle nozze.
Levatelo da testa.
Pensa ad altro, non questo>disse lei con occhi sgranati, cercando di non urlare anche se le era molto difficile data l'assurdità che Ciro aveva sparato.

<no no, voglio quello che ho chiesto.
O questo o ciao ciao segreto.
Faresti litigare tuo fratello con il suo unico amico qua pur di non avere una sveltina con me?>

<ij nun so abituat a chiedr.
Ma come vedi,nun t tocc senza prmess>aggiunse serio.

Gaia abbassò lo sguardo chiudendo per un attimo gli occhi, ma purtroppo il giovane Ricci era ancora accanto a lei in attesa di una risposta.
L'aveva guardato annuendo debolmente per poi andare via dalla sala.
Ciro sorrise soddisfatto non vedendo l'ora diventasse sera.

Dall'altra parte della sala, Anita stringeva alleanza con Viola, quest'ultima lo faceva perché amava questo tipo di show

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Dall'altra parte della sala, Anita stringeva alleanza con Viola, quest'ultima lo faceva perché amava questo tipo di show.

<questa stronzetta ha già rotto, la voglio fuori.
Ci stai?> disse sicura di sé a Viola, che la guardava altrettanto con un sorrisetto.

<ci sto, mi piace vedere le persone soffrire>rispose allontanandosi facendola un segno di seguirla, proprio quello che la ragazza fece.

Si erano dirette di nascosto in cella dei ragazzi, perché Lino,ingenuamente, le aveva rivelato che fosse nella sua cella.

Prima di entrare si lanciarono uno sguardo malizioso per poi precipitare nella sua cella.

<A chiattì ma cre? Non hai capito quello che ti ho detto?
T l aggia fa capi ij?> sparò Anita stringendo le braccia sotto al petto.

<Ti piacciono le brutte maniere milanese di merda!> esclamò beffarda Viola, che passò un pezzo di vetro che usava per tagliarsi.

<guardate che io non ho fatto nulla, è lui che mi pressa!> ammise la bionda.

Successe tutto in un attimo, Anita le afferrò il braccio pronta a tagliarla ma improvvisamente le due ragazze avanti a lei scomparvero.
Edoardo e Ciro le avevano trascinate fuori, e quest'ultimo aveva tirato uno schiaffo alla sua "ex", era stufo, gli stava attaccata come una gomma da masticare.

Non appena i due rimasero soli, Ciro si avvicinò come un predatore scostandole una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mentre lei era ancora turbata da prima.

<t agge salvat, e vist?> sussurrò lui mentre le fissava le labbra e poi gli occhi.

<è colpa tua, se sono diventata un obbiettivo> puntualizzò lei scosa.

<so accussi bell ca accressn pe' me>disse beffaddo lui.
Poi infiltrò la sua testa corvina inspirando a pieno il suo collo, quel dolce e forte profumo.

Lei aveva iniziato a tremare a quella vicinanza, non era ancora pronta.

<nun t facc nient mo.
Stasera ci divertiremo.
Nisciun ta mai tuccat accussi, o sent.
Avevi un pessimo fidanzato> disse lui sedendosi sulla sedia della cella per accendersi la centesima canna del giorno.

Gaia dopo la doccia, si diresse tremante in cella sperando che lui avesse cambiato idea, anche se non era per niente probabile

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Gaia dopo la doccia, si diresse tremante in cella sperando che lui avesse cambiato idea, anche se non era per niente probabile.

Quando entrò in cella c'era il giovane Ricci sulla sedia che subito gli rivolse un sorrisetto ironico.
E da lì potette capire che non aveva affatto cambiato idea.

Alle sue spalle fu chiusa la cella, entrambi i cancelli.

<è arrivata l'ora ciùciù> disse con voca roca alzandosi dalla sedie mentre continuava a sorriderle.

La tirò con se nel bagno della cella chiudendosi la porta alle spalle.
Così che nessuno potesse sentire e vedere nulla.

<i-io non sono pronta...>disse con un filo di voce guardando altrove.

Lui rise divertito, con quei modi da ingenua rendeva solo il tutto più eccitante.

<nun c penzà, godi e basta.
È piacere fisico, p tutt e duij>disse normalmente lui tuffandosi sul suo collo, finalmente assaggiandolo.
Quanto aveva aspettato questo momento.

Ma per Gaia era impossibile che fosse solo piacere fisico, era ancora vergine proprio perché aspettava quello giusto.
E ora le era toccato darla a un criminale solo per non rovinare l'unica amicizia che aveva suo fratello lì dentro.

Le mani di Ciro iniziarono a scendere sempre di più, arrivando all elastico del suo pigiama.
In quel momento Gaia iniziò ad impanicarsi.

In quel momento Gaia iniziò ad impanicarsi

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Spazio autrice
Heyla.
Nella mente di Ciro non frulla mai nulla di buono.
Che ne pensate?
Spero vi stia piacendo.❤

Patto col diavolo//Ciro RicciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora