~Capitolo 3~

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Christian pov's

Spalanca gli occhi guardando il pennello.
Sorrido osservando la sua espressione stupita che non accenna a sparire.
Lo ripongo sul tavolo e apro il secchio di pittura bianca.

Ne verso quantità uguali nei tre recipienti e aggiungo in ognuno un colore diverso, blu, azzurro e ceruleo, lascio anche del bianco per usarlo più tardi.
Aggiungo l'acqua e mischio per bene.

Quando mi sollevo mi sta ancora guardando, sposta lo sguardo prima sui barattoli e poi su di me.

I suoi occhi sono sempre vuoti, ma non mi scoraggio, anzi, mi armo del mio miglior sorriso e prendo il telo di plastica porgendoglielo.
Indietreggia e stringe al petto il suo quaderno.

Lo osservo bene, oggi ha un pantalone della tuta nero e una maglietta grigia, le calze ai piedi e i capelli ancora bagnati.
Sono meno ricci, resi umidi dell'acqua.
Sicuramente avrà fatto una doccia prima che io arrivassi.

Lo incoraggio a prendere il pennello ma non sembra assolutamente intenzionato a farlo.

"Va bene tranquillo, se non vuoi aiutarmi farò io."
Sollevo le spalle per fargli capire che in fondo non è un problema.

Apro il telo e inizio a sistemarlo su ogni superficie per evitare di macchiare tutto.
Sposto tutti i mobili dalla parete posizionandoli al centro della stanza.
Una volta coperto tutto prendo un pennello.

Lo immergo nel azzurro ceruleo e osservo affascinato il colore.
Amo i colori.

Alzo la testa e il suo volto è incredulo, sconcertato, come se non credesse a ciò che ha di fronte.
Chissà cosa passa in quella testolina riccioluta...

"Dai, che ti costa? Lo so che vuoi provare e che stai facendo l'orgoglioso, prendi" mi alzo e questa volta mi avvicino.

Indietreggia velocemente.
Le sue spalle toccano il muro e ora sembra terrorizzato mentre si stringe nelle spalle serrando le palpebre.
Mi fermo abbassando per un solo attimo lo sguardo sulle sue mani tremolanti.

"Mattia non voglio farti del male..." Sussurro e avanzo di un passo ritornardo a osservarlo.
Stinge le palpebre e abbassa la testa iniziando a tremare.
Il quaderno scivola dalle sue mani cadendo ai suoi piedi con un tonfo.

Sospiro.
Forse è meglio andare un po' per volta.
Lascio stare e mi chino a raccogliere il quaderno.
Ma mi viene subito strappato dalle mani.

Per un solo attimo rimango scioccato, ma sollevo lo sguardo quando dei passi veloci quasi corrono dall'altra parte della stanza per allontanarsi.
Si rannicchia sul pavimento stringendo a sé quel quaderno al petto.

Quest'immagine un po' da bambino mi fa quasi sorridere, ma anche tanto riflettere.
Cosa ha passato di così tanto brutto per comportarti così?
Chi gli ha fatto del male?

Stringo i pugni e mi mordo il labbro per evitare di sparare a raffica diecimila domande.
Un po' per volta, non voglio spaventarlo.

Lascio perdere un altra volta e ritorno al mio pennello intriso di colore.

Mi giro verso la parete, lo sollevo e... Inizio a dipingere.
Pennellata dopo pennellata il bianco viene sostituito da un bel azzurro ceruleo.

Sento i suoi occhi trafiggermi la schiena ma lo ignoro continuando il mio lavoro.
Se non vuole aiutarmi non sarò di certo io a costringerlo.
Per lo meno so che mi sta guardando e che almeno un po' si stia incuriosendo.
Sempre meglio di niente.

Il suo respiro lento risuona nella stanza ma non mi giro a osservarlo.

Completo la prima parete.
Due le lascerò bianche, altrimenti sembrerà di stare in un acquario.

 ~ Shù ~ ( boyxboy) Where stories live. Discover now