𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗱𝗲𝗹 𝗱𝗶𝗮𝘃𝗼𝗹𝗼. ✔

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Aveva gli occhi arrossati, le palpebre socchiuse, il volto umido.

Bagnato.

Bagnato da lacrime deliziosamente calde e salate, bollenti, cazzo.

Cazzo, cazzo, il grammofono ha smesso di andare.

Perché? Perché?! Riparti, stronzo. 

NON TRADIRMI COSÌ! 

Che minchia fai, porca puttana? 

Keqing si premette una mano sulla bocca.

Non emettere un solo suono.

Non. Emettere. Un. Solo. Suono.

Vai, alzati, riposiziona la punta sul disco, fallo ripartile. Fallo ripartire.

O se sei talmente... talmente incapace da non riuscirci, almeno calmati e smetti di piangere! 

Smise di piangere.

Affogò il pianto nelle piume del cuscino, soffocandone i singhiozzi. Poi si alzò, sistemò il vinile nella custodia, lo ripose nello scaffale. 

Si guardò allo specchio, attaccato al muro. Porca puttana, era ridicola. Andò in bagno, la stanza adiacente alla camera, e si sciacquò il viso. Non si guardò nuovamente finché non ebbe la certezza di essere asciugata per bene. Poi alzò gli occhi e sorrise. 

Perfetto.

Nessuna traccia di lacrime. 

Uscì dal bagno e si diresse in un'altra stanza, il suo studio personale. Il suo studio, dove c'era la sua scrivania, la sua dispensa, il suo frigobar e i suoi vestiti, i suoi trucchi, i suoi oggetti. Non sapeva perché, ma la consapevolezza che tutto quello fosse suo, solamente suo la faceva sentire incredibilmente bene. Era la prima volta che le succedeva. Così, senza un motivo.

Aprì l'anta della dispensa; c'era una fetta di plum cake, che aveva rubacchiato qualche giorno prima dalla tavola da pranzo. Prese il piattino e si sedette alla scrivania. 

Masticando lentamente, iniziò a pensare – era la prima volta che formulava un pensiero lucido quella sera. 

"Perché ho pianto?" Disse ad alta voce.

Non c'era un motivo preciso, era un insieme di ragioni, tra cui frustrazione, dolore, noia, e, sì, anche amore

Innanzitutto Yun Jin; la morte della ragazza l'aveva scossa, anche se non lo aveva capito subito. Aveva visto la morte. L'aveva vista morire. Era morta davanti ai suoi occhi. Cazzo, non era una cosa da niente. D'un tratto la vecchia Keqing, la Keqing impressionabile ed emotiva, la Keqing che teneva alla vita più che a qualsiasi altra cosa, era tornata. La Setta le aveva ridato quella sensazione tremendamente umana che la Future World Organization le aveva strappato via.

Ed era un bene o un male?

E poi... Yun Jin... non poteva immaginare come si sarebbe sentita Xinyan alla notizia. 

Cazzo – ma perché pensava a Xinyan? Non si vedevano da mesi. Era sua rivale. Parte della Future World. 

Ad un tratto le comparì nella mente un'immagine terrificante – Ganyu, morta, gli occhi non ancora chiusi, sgranati in un'espressione terrorizzata, il sangue che le colava a sottili gocce dall'angolo della bocca...

Povera Xinyan.

Le venne un conato e si sforzò di pensare a qualcos'altro. 

Yun Jin l'aveva fatta scappare, cazzo. Avevano vissuto tanto tempo l'una di fianco all'altra. Pensò di nuovo a Ganyu.

𝐁𝐔𝐓 𝐈𝐅 𝐆𝐎𝐃 𝐆𝐎𝐓 𝐔𝐒  ➢ 𝗴𝗲𝗻𝘀𝗵𝗶𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗰𝘁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora