𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗼𝗿𝗲𝗹𝗹𝗶𝗻𝗮 𝗲 𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗮 𝗱𝗲𝗴𝗹𝗶 𝗮𝘁𝗲𝗶. ✔

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Keqing aveva passato il pomeriggio ad allenarsi in compagnia di Shenhe e a pensare a quello che la donna le aveva detto riguardo a Ganyu.

Ora dopo ora, conclusa una piacevole cena in compagnia di Kaveh, calò il Sole.

E con il tramonto, una battaglia che Keqing desiderava tanto non venisse mai più.

"Allora, Keqing, sei pronta?" Kaveh si avvicinò a lei e la guardò negli occhi, come per cercare di scoprire che pensasse ancora prima che lei gli rivolgesse la parola.

Il che accadde quasi subito.

"Come dire... non pensavo avrei ripreso a combattere. E, in tutta onestà, ho paura. Tanta paura. Perché gli errori che posso fare sono tanti, e mi porteranno tutti alla morte. E chi lo sa, magari per salvare me qualcun altro potrebbe morire. Sento semplicemente di non essere pronta. Non solo perché non mi alleno da fin troppo tempo, ma perché... è stato un cambiamento così improvviso... che potrebbe uccidermi, cazzo" Keqing parlò con frustrazione, maledicendo Ningguang come forse non aveva mai fatto –  non avrebbe potuto esserne certa, però, era successo così tante volte che ne aveva perso il conto.

Kaveh non parlò subito. Sul suo volto era dipinta un'espressione comprensiva; stranamente, Keqing sentiva di poter dire tutto quello che pensava a Kaveh. Quell'uomo le trasmetteva una sicurezza che non aveva trovato neanche in Ganyu, anche se Keqing la conosceva da molto più tempo di Kaveh. Lei lo avrebbe potuto definire un amico stretto, mentre con Ganyu non era mai stato così.

"Capisco – disse l'uomo, prendendo un profondo sospiro – sai che non ti capiterà nulla, vero? non oserei mai deludere Miss Ganyu. Farò del mio meglio per evitare che succeda qualcosa."

Kaveh le sorrise, le iridi color sangue che si stringevano un po', le guance sembravano così morbide.

Forse era la sua capacità di ascoltare, che lo rendeva così attraente, pensò Keqing.

Le erano sempre piaciute le persone dolci – anche se non sapeva dire quale, tra le tante parti di Ganyu, l'aveva fatta innamorare. Forse era l'insieme di tutte quante...?

Kaveh le poggiò una mano sulla spalla e si alzò dalla sua sedia.

"Sono sicuro che farai del tuo meglio, e, in ogni caso, sei stata allenata dalla Future World Organization. Non potrai essere tanto male."

No, non era il suo carattere; erano decisamente i suoi capelli biondi. O le sue ciglia lunghe, che gli davano un'aria così femminea. Forse era per quello che un uomo come Al Haitham si era invaghito di lui.

Ganyu sicuramente non era la più femminile tra le ragazze alla Setta, ma era sicuramente la più bella. Bella come una dea.
Kaveh somigliava più ad un mortale, che un dio.

"Ora vado, fatti dare un'arma da Shenhe. Ci vediamo tra venti minuti fuori" Kaveh lasciò Keqing.

No. Era il suo portamento e il suo stile, decretò alla fine la giovane.

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Keqing uscì dall'edificio in compagnia di Shenhe, e raggiunse Kaveh per strada. Erano più o meno le undici e mezza, e il primo quarto di Luna illuminava più che poteva le pietre lisce di cui era fatto il marciapiede.

Al Haitham era rimasto alla Setta, aveva degli affari da sbrigare lì, come aveva detto Kaveh.

Ben presto il gruppo di soldati si divise in tre: uno capitanato da Kaveh, seguito da un'ancora insicura Keqing, uno da Shenhe e l'ultimo da un ragazzo che Keqing non aveva mai visto.

Il gruppo di Kaveh era formato da più o meno dieci persone; si muovevano tutti con esperienza, trai quei vicoli stretti di periferia, c'erano perfino due uomini che seguivano gli altri camminando sui tetti delle case di Liyue, che in ogni caso non superavano i tre piani in altezza.

𝐁𝐔𝐓 𝐈𝐅 𝐆𝐎𝐃 𝐆𝐎𝐓 𝐔𝐒  ➢ 𝗴𝗲𝗻𝘀𝗵𝗶𝗻 𝗶𝗺𝗽𝗮𝗰𝘁Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora