DANGEROUS PERFECTION

•3 - Brad Pitt.

La mattina successiva mi sveglio in perfetto orario per andare a scuola, senza neanche il bisogno di sentire la sveglia per cinque volte consecutive.
Faccio del mio meglio per sistemare i miei capelli e mi vesto velocemente, sempre prestando attenzione all'outfit. Mamma e papà dicono sempre che è importante mantenere una certa apparenza con le persone.

Appena scendo le scale, mi rendo conto che mia madre è già al giornale e mio padre alla stazione di polizia. E Arie probabilmente starà ancora dormendo.
Seduto a tavolo a fare colazione, trovo Andrew che sta spalmando la cioccolata su una fetta di pane.

«Buongiorno, Ashton» mi dice, Madalena con un sorriso mentre mi mette davanti una tazza di caffé. «Anche te, Maddie.»
Maddalena, la nostra fantastica governante cubana che è come una zia per tutti noi. È sempre stata la nostra seconda mamma, visto che quella vera non era mai in casa. E le cose non sono cambiate.

«Ti serve un passaggio?»
Andy mi guarda e scuote la testa, «mi porta la mamma di Mike.»
«D'accordo, ringraziala.»

[...]

Raggiungo il mio armadietto con il chupa-chups alla fragola in bocca e la borsa del libri stretta.
Frequento la scuola privata migliore del Paese, a detta dei miei genitori. Dicono che tutte le persone famose hanno frequentato questo liceo, prima di andare al college.

Comunque non m'importa particolarmente quanto prestigiosa sia, l'importante è che mi dia il diploma.
Mentre sto prendendo il libro di storia contemporanea, qualcuno si appoggia al muro accanto all'armadietto.

«Ciao, passato bene il weekend?»
«Sì, ma non posso dire lo stesso del lunedì.»
Porto le braccia al petto, squadrandolo con attenzione. «Che cosa vuoi?»
«Non posso interessarmi alla tua vita?»
«Scherzi, Matt?»

Eccolo qui, l'ex ragazzo che non riesce a smettere di essere ossessivo nei miei confronti anche dopo tre mesi che ci siamo lasciati.
Il capitano della squadra di basket e il playboy della scuola, oltre che essere l'etero più finta che io conosca.

«Ehi, bello, ti conviene portare i tuoi micro-coglioni lontano da qui.»

Si gira, incontrando lo sguardo del mio migliore amico. «Ciao» aggiunge, con un sorriso falso.
«Era una questione tra me e Ash. Tu che cosa cazzo vuoi?»
«Che ti levi dalle palle. Ne sei in grado o ti serve un aiuto magico?»

Schiocca la lingua per allontanarsi dopo avermi lanciato un'occhiata.
Jo sospira con le mani sui fianchi. «Ancora ci prova? Quando la smetterà di essere così tossico?»
Faccio spallucce, chiudendo il mio armadietto.

«Sto per avere una crisi di nervi» dice, mentre ci sediamo al café della scuola.
«Come? Le goccine non funzionano più?»
«Quelle non funzionano più da secoli e a volte mi chiede se lo abbiano mai fatto, o era solo un effetto placebo.»
Mi guarda scuotendo la testa. «Riguarda Numero Sei.»
«Non ti fermato a Numero Cinque?»

Stringe le labbra, poi si passa le dita tra i capelli castani. «Numero Sei sarebbe Numero Tre.»
Non è uno strano gioco in stile The Umbrella Academy, c'è un senso in tutto questo.
«Wow, sei andato di nuovo a letto con Scott?»
«Zitto! Secondo te perché uso dei nomi in codice?»
Sospira, esasperato. «Pensavo fosse una classifica» gli dico. «Se fosse un classifica avrei messo Numero Tre al primo posto.»

«Quindi? Avete fatto sesso?»
Mi guarda, «ci siamo fermati ai preliminari perché io non riuscivo ad andare avanti.»
«Wow» dico, leggermente sorpreso. «Wow? Io ti dico che non riesco a scopare con il ragazzo che mi piace e tutto quello che mi dici è "wow"?!»
Alzo le mani e lui sospira, portando le braccia al petto.

«Dopo scuola ci andiamo?»
Aggrotto le sopracciglia, confuso. «Andiamo, dove?»
«Nel Bronx.»

Sgrano gli occhi, avendo un mancamento e scuoto freneticamente la testa. «È escluso, ieri sera mi è bastato» dico, seriamente.
«Andiamo, Ash, non vuoi tirare su di morale il tuo migliore amico?»
«Non attacca, Jo, non provarci nemmeno.»
Mi guarda negli occhi, con uno sguardo che potrebbe competere perfettamente con quello del gatto con gli stivali di Shrek.
Purtroppo lui sa bene come ottenere ciò che vuole.