Parte prima -Capitolo 8

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"Vuoi qualcosa da mangiare, hai fame?' Mattia lancia la cartella sul pavimento e toglie la giacca, che appoggia sul divano, su cui si fa cadere sospirando.

"Ti posso offrire una pizza surgelata, se ti va.'

"Andrà benissimo, ma se non te la senti non importa." Bea gli siede accanto, scrutando negli occhi vacui e sfuggenti, che Mattia abbassa guardandosi le mani. Non riesce a non pensare a Giovanni in ospedale, non riesce a non farsi attraversare da un brivido di paura.

"Andiamo, mi servirà per distrarmi e non pensare." Allunga la mano ad afferrare quella di Bea e acceso il forno e infilate le pizze dentro, appena ha preso calore, siede al tavolo della cucina in attesa che si cuociano.

"Devi essere molto legato a tuo fratello, mi spiace per quello che è successo, vedrai che andrà tutto bene.'

"Non è mio fratello.' Non sa perché l'ha detto, si passa le mani fra i capelli e sul viso, stancamente, avvertendo un peso al petto che non vuole abbandonarlo. Eppure si fida di lei, sa che terrà quel segreto ben custodito e non lo tradirà.

"Non dovrei dirtelo, è qualcosa che non sa nessuno, ma ora non mi importa più, perché se gli dovesse accadere qualcosa...'

"Non succederà!' Lo ha quasi urlato Beatrice, guardandolo con gli occhi vibranti di passione.

'Giovanni è mio zio, il gemello di mio padre." Bea lo guarda senza dire nulla, attende che sia lui a parlare e a raccontare ciò che sente di voler condividere con lei. "Di mio padre, che non c'è più, è morto sette anni fa. Abbiamo cambiato città e vita e ora siamo qui. Loro sono tutto quello che ho e non posso perderli."
Alza lo sguardo e si ricorda del loro pranzo che rischia di bruciare in forno.

"Cazzo, le pizze!" Le tira fuori appena in tempo, prima che siano immangiabili.

"Loro mi volevano adottare, ma non è stato possibile. Non li ho mai chiamati mamma e papà ma lo sono a tutti gli effetti. Era più sicuro per tutti far credere che Giovanni fosse mio fratello e non un padre troppo giovane, hanno sempre avuto paura che qualcuno potesse dividerci."

Bea lo ascolta in silenzio, lasciando che il fiume delle sue parole defluisca spontaneo, gli osserva il viso e nota quanto siano accesi gli occhi, vibranti e sinceri e non può che provare un brivido per essersi fidato di lei. È un ragazzo strano Mattia, così pieno di slanci ma anche di silenzi. Così pronto a buttarsi facendosi guidare dall'istinto, quando sente che sia giusto difendere le proprie idee, o qualcuno in difficoltà. Come quella mattina con Marika, la loro nuova compagna di classe. È così introversa e silenziosa, così chiusa in sé stessa che lei ne ha un po' paura. Nasconde qualcosa di intimo dietro quegli occhi, qualcosa che non vuole mostrare al mondo e non parla con nessuno, se non è necessario. Suona il pianoforte, come Mattia e questo li ha messi in comunicazione in qualche modo, si sono trovati a suonare insieme alla stessa lezione e sono riusciti a trovare un punto di incontro, un filo che naviga sull'onda della musica, che li ha avvicinati.
Quella mattina Alex, uno dei loro compagni di classe, si era messo a tormentarla prendendola in giro per i suoi capelli nero pece che contrastano con la sua pelle diafana e quell'espressione perennemente imbronciata, che la fanno assomigliare ad uno spettro. Quando la presa in giro era diventata troppo asfissiante Mattia era intervento mandandolo a quel paese e intimandogli di smetterla. Per la prima volta Bea aveva visto negli occhi di quella ragazza un guizzo di vita e il modo in cui aveva guardato Mattia, con un interesse sincero nel suo sguardo, come se lo vedesse realmente per la prima volta, le aveva messo uno strano turbamento.
Avrebbe potuto definirla gelosia se non fosse stata certa che Mattia non fosse interessato a quella ragazza, se non come amica. Ne era così sicura? Eppure lui è così dolce e attento con lei, che dubitarne, le sembra follia.
Cosa sono loro? Per ora possono definirsi amici, eppure lo sente che c'è qualcosa di più e Mattia si sta confidando con lei e le sta raccontando i suoi segreti più intimi. Improvvisamente si trova a desiderare che l'abbracci, ha bisogno di fargli capire che di lei si può fidare, che lo sente che esiste qualcosa di speciale che li unisce.
Gli afferra la mano e lui solleva lo sguardo abbandonando improvvisamente l'ultimo pezzo di pizza nel piatto e la guarda, gli occhi velati di malinconia.

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