Parte 1

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Parte 1 : Una pozione problematica

Erano passati due anni dalla nuova e forse definitiva sconfitta di Tu sai chi. Poco prima della fine del Torneo Tremaghi, che si era svolto durante il quarto anno scolastico del famoso Harry Potter, il bambino che era sopravvissuto, gli Auror avevano scoperto che un mangiamorte, che si era infiltrato nella scuola e che aveva preso le sembianze del professore Alastor "Malocchio" Moody, aveva trasformato la coppa Tremaghi in una passaporta, un oggetto magico in grado di trasportare il primo che la toccasse oltre i confini della scuola, lontano centinaia e centinaia di miglia fino al tetro cimitero di Little Angleton. Doveva essere il giovane Harry Potter il vincitore di quel torneo, il Signore Oscuro aveva bisogno di lui e del suo sangue per poter rinascere. Invece il piano era fallito e la sera dell'ultima prova del torneo, nel cimitero erano arrivati gli Auror che avevano eliminato quella strana "cosa" che era l'Oscuro Signore ed arrestato il suo servo Peter Minus. Silente dubitava che quella fosse la fine definitiva di Lord Voldermort, ma di certo un suo ritorno ora era più difficile che mai. Il quinto anno di Harry Potter ed il suo gruppo di amici fu alquanto noioso ed anche il sesto non sembrava andare diversamente...ma la signorina Granger avrebbe presto cambiato idea.

Il piccolo gruppo di Grifondoro entrò velocemente nella fredda e buia aula di Pozioni che non era cambiata molto di aspetto con il Professore Lumacorno, che l'anno prima aveva preso il posto del Professor Piton a cui era stata assegnata la cattedra di Difesa contro le Arti Oscure e che incredibilmente stava insegnando per il secondo anno di fila, rompendo quella che sembrava una maledizione...inutile dire che Harry e Ron non erano molto felici di quel risultato. Il professore Lumacorno accolse i suoi studenti con un ampio sorriso e spiegò con eccitazione quale sarebbe stato l'oggetto di quella lezione.

- Chi sa dirmi che pozione si trova all'interno di questo calderone ? -

Come sempre la mano di Hermione Granger scattò in aria. La ragazza aveva riconosciuto subito la pozione dalla sua luminosità madreperlacea e senza esitazione rispose :

- Amortentia, il filtro d'amore più potente del mondo. Questa pozione causa una potente infatuazione od ossessione, per questa ragione il Ministero della Magia ne ha vietato la produzione -

- Esatto ! Cinque meritatissimi punti a Grifondoro ! E voi sapete, Miss Granger, che l'odore del... -

- È diverso per ogni persona che lo sente - disse Hermione interrompendo il Professore ed aggiungendo - Per esempio io sento erba appena tagliata, pergamena nuova e... - la ragazza si interruppe imbarazzata, aveva capito che si era lasciata trasportare troppo dall'emozione.

- Molto bene, molto bene. Ma ora basta con le chiacchiere e cominciate a lavorare. Due persone per tavolo, le signorine insieme per favore -

Hermione si voltò di scatto per osservare con disgusto l'unica altra ragazza che seguiva le lezioni di Pozioni del sesto anno, la persona che più odiava al mondo. Pansy Parkinson finì di chiacchierare con Draco Malfoy, che rise di gusto ad una battuta dell'amica, e si andò a sedere nel posto assegnato.

" Dovrò solo concentrarmi sul mio lavoro e non badare alle sue malefiche frecciatine" pensò Hermione che per un attimo cercò il sostegno di Harry e Ron, i ragazzi però avevano già preso posto in fondo all'aula.

La ragazza dai folti capelli castani prese dalla sua borsa la sua copia di Pozioni Avanzate di Libatius Borage, trovò quasi subito il capitolo che le interessava e lesse con attenzione la lista degli ingredienti.

Uova di Ashwinder
Petali di rosa
Peperoncino in polvere
Acqua di luna

L'amortentia era davvero una pozione difficile da preparare e l'aula si riempì presto delle imprecazioni degli studenti che erano sempre più frustrati nel vedere la loro pozione assumere i colori più disparati, ben distanti dalla luminosità madreperlacea che tutti speravano di vedere. La stessa Hermione continuava a rileggere le istruzioni sul suo manuale sperando di capire cosa avesse sbagliato, cercando di ignorare le sempre più frequenti risate di scherno della ragazza Serpeverde al suo fianco. Ovviamente Pansy Parkinson non aveva fatto un lavoro migliore, ma era comunque molto felice che the l'insopportabile so-tutto-io Granger stesse fallendo come tutti gli altri. Ad un certo punto, Hermione vide con la coda dell'occhio Pansy che si toglieva una scarpa e subito dopo una calza.

- Che diavolo stai facendo ? - domandò Hermione, sempre più nervosa

- C'e qualcosa nella calza che mi da fastidio. Comunque non sono affari tuoi, pensa alla tua grandiosa pozione, Granger -

- Oh scusami se il mio cervello non riesce a funzionare bene a causa del fetore della tua calza -

La ragazza dai lunghi capelli neri non prese bene quella risposta e senza perdere tempo avvicinò la sua calza al volto di Hermione che non riuscii a reagire con prontezza ed evitare il contatto con quella cosa puzzolente. Le due ragazze iniziarono una lotta furiosa ed incredibilmente nessuno dei compagni si accorse di quello che stava succedendo, il Professor Lumacorno invece si era addormentato da parecchi minuti e russava sonoramente. Ad un certo punto, per liberarsi della presa di Pansy ed allontanare la calza della ragazza dal suo naso, Hermione usò tutte le energie che aveva in corpo e con un colpo violento scaraventò Pansy per terra, nello stesso istante però la calza andò a finire nel calderone della Serpeverde, generando una piccola esplosione ed una denso fumo rosa che investì in pieno Hermione. Il baccano attirò l'attenzione di tutti i ragazzi e svegliò il Professor Lumacorno che corse subito al tavolo delle ragazze per capire cosa fosse successo.

- Deve stare più attenta signorina Parkinson - disse il Professore esaminando per un istante il calderone.

- Mi scusi signore - rispose la ragazza, guardando con odio Hermione che continuava a tossire a causa dei fumi che aveva inalato.

Il professor Lumacorno controllò rapidamente tutti i calderoni ed alla fine dell'ispezione disse che nessuno aveva fatto un lavoro soddisfacente e che quindi avrebbero dovuto riprovarci nella prossima lezione. Gli studenti uscirono dall'aula ridendo per ciò che era accaduto poco prima, Hermione voleva tanto raccontare ai suoi amici dell'incidente che aveva causato Pansy ma la sua prossima lezione sarebbe cominciata a breve e lei doveva andare dall'altra parte del castello.

" Che imbecille " pensò Hermione mentre correva per i corridoi, maledicendo Pansy Parkinson e la sua calza puzzolente.

" Beh...non era poi così puzzolente" si disse la ragazza ricordando l'aroma che aveva annusato quando Pansy le aveva messo la sua calza in faccia. Era un'odore strano ma non poteva essere definito brutto, anzi una parte di lei lo aveva trovato persino piacevole. Hermione cercò di rimuovere quei pensieri assurdi dalla sua testa...d'altronde come poteva considerarsi piacevole l'odore di una calza sudata ?

Per fortuna la lezione di Aritmanzia cominciò in perfetto orario e la ragazza fu felice di potersi concentrare sulla sua materia preferita e dimenticarsi di Pansy Parkinson...o almeno lei così credeva.

Non ci fu verso di togliersi dalla mente quella maledetta calza e quello strano odore che le aveva sconvolto la giornata ed alla fine Hermione si arrese ed invece di seguire la lezione, si perse nel cercare di ricordare nei minimi dettagli quell'aroma così...così...meraviglioso. Già, meraviglioso, era quella la parola che ormai il cervello di Hermione Granger associava a quell'odore che aveva annusato per la prima volta nella sua vita. La ragazza sapeva che quanto stava pensando era tremendamente sbagliato ma qualcosa dentro di lei le diceva che non aveva importanza, qualcosa la stava spingendo ad elaborare un piano per poter annusare di nuovo l'odore dei piedi dell'odiata Pansy Parkinson.



Parte 2 : Un piano quasi perfetto

Durante la pausa pranzo Hermione Granger si incontrò con Harry e Ron appena fuori dalla Sala Grande ed insieme il gruppo d'amici prese posto al lungo tavolo dei Grifondoro. Come al solito i piatti si riempirono improvvisamente di cibo ma la ragazza non mangiò quasi nulla e rimase a fissare il vuoto per diversi minuti.

- Hermione qualcosa non va ? - chiese Harry ad un certo punto

La ragazza era così distratta che nemmeno gli rispose, nella sua mente aveva un pensiero fisso che la stava facendo isolare dal mondo circostante.

- Hermione assaggia queste patate, gli elfi domestici si sono davvero superati stavolta - intervenne Ron, sputacchiando qua e là il cibo che aveva in bocca.

Ancora una volta la ragazza non diede segno di aver sentito quello che l'amico le aveva detto ed Harry cominciò a preoccuparsi, lui non aveva mai visto la ragazza in quello stato. Con delicatezza il giovane mise una mano sulla spalla dell'amica che all'improvviso si risvegliò da quella specie di trance. Per un attimo ad Harry sembrò che la ragazza lo volesse colpire violentemente ma un attimo dopo Hermione parlò con tranquillità ed Harry pensò di essersi immaginato ogni cosa.

- Harry potresti farmi un favore ? -

- Certo, cosa ti serve ? -

Hermione controllò che nessuno li stesse ascoltando e poi con un filo di voce disse :

- Potresti prestarmi il mantello e la mappa del Malandrino ? -

Il ragazzo fu colto di sorpresa da quella richiesta ma non poteva certo dirle di no, lui in ogni caso non ne aveva bisogno in quel periodo ed entrambi gli oggetti erano chiusi da mesi nel suo baule. Harry pero non riuscì a trattenersi e disse.

- Certo, non c'e problema...ma a cosa ti servono ? -

- Devo studiare e ho bisogno di rimanere in biblioteca anche di notte, ovviamente non voglio che Gazza mi sorprenda a quell'ora fuori dalla sala comune -

- Ma tu sei un prefetto Hermione -

- E allora ? Non possiamo fare quello che vogliamo, anzi noi dobbiamo essere di esempio. Non è vero Ron ? -

- Ehm cosa ? - disse il ragazzo che non aveva seguito la conversazione, troppo occupato a mangiare le bontà che continuavano a materializzarsi sul tavolo.

Hermione sbuffò e dopo aver preso la sua borsa lasciò la Sala Grande, diretta alla sua prossima lezione.





Harry le consegnò il mantello dell'invisibilità e la mappa del Malandrino quella sera stessa e la ragazza non perse tempo ad utilizzare il secondo oggetto.

- Giuro solennemente di non avere buone intenzioni - disse mentre si distendeva sul suo letto, le altre ragazze che condividevano con lei il dormitorio stavano ancora studiando in sala comune.

Non appena Hermione finì di pronunciare quelle parole, il foglio di pergamena prese vita e dove prima non vi era nulla, cominciò a comparire una mappa dettagliata del castello. Non erano certo i passaggi segreti che apparivano sulla mappa a renderla speciale, ma la possibilità di vedere con precisione dove si trovassero tutte le persone che abitavano nel castello. Hermione ci mise pochi secondi a localizzare il suo obiettivo che, proprio come immaginava era nella sala comune dei Serpeverde. Accanto al nome di Pansy Parkinson, la mappa mostrava quello di Draco Malfoy e dei suoi scagnozzi Tiger e Goyle e quelli di molti altri Serpeverde che però Hermione conosceva poco. La ragazza rimase ad osservare il nome di Pansy Parkinson per ore, poi stanca e delusa decise di andare a dormire, il giorno dopo avrebbe avuto sicuramente più fortuna. E infatti così fu.


Erano passate da poco le 5 del pomeriggio e quasi tutti i ragazzi del sesto anno avevano finito le lezioni per quel giorno, Hermione aveva passato gran parte della giornata con gli occhi fissi sulla mappa del Malandrino, rischiando più volte di farsi scoprire da qualche compagno. Poi, finalmente, dopo un'ora dalla fine dell'ultima lezione quello che stava aspettando accadde. Il nome di Pansy Parkinson cominciò a muoversi in direzione del quinto piano ed Hermione era sicura di sapere dove la giovane Serpeverde fosse diretta. Quando Pansy oltrepassò la statua di Boris il basito, Hermione esultò e tirò fuori dalla borsa il mantello dell'invisibilità, poi cominciò a correre in direzione del quinto piano, in direzione del bagno dei prefetti.

Hermione scivolò sotto il mantello un attimo prima di entrare dentro il bagno che poteva essere usato solo dai prefetti e dai capitani di quidditch delle quattro case della scuola. La prima cosa che Hermione avvertì fu l'odore dei vari tipi di bagnoschiuma che uscivano insieme all'acqua dai numerosi rubinetti d'oro a bordo della piscina. La ragazza era però in cerca di un odore molto più intenso e senza esitazione si avviò verso l'armadietto di Pansy Parkinson e trovò subito l'oggetto del suo desiderio. Le scarpe della ragazza erano per terra ed al suo interno le stesse calze che Pansy indossava il giorno precedente. Una parte di Hermione cercava ancora di lottare, di resistere a quello strano impulso che era nato dentro di lei e che ardeva ormai come un fuoco inestinguibile, ma niente riuscì ad impedire alla ragazza di fare un gesto che solo un giorno prima le sarebbe sembrato folle. Hermione si lanciò verso le scarpe della sua odiata rivale come un animale feroce e subito l'odore che l'aveva fatta impazzire arrivò alle sue narici. La ragazza afferrò le calze di Pansy e cominciò ad annusarle profondamente e subito uno strano sentimento si impossessò della giovane, non era solo felicità...era puro piacere.

Hermione Granger fece qualcosa che non aveva mai fatto in vita sua e quasi senza accorgersene, la sua mano scivolò tra le sue gambe. Più odorava quelle calze più la sua lussuria cresceva e pochi minuti dopo la ragazza fu sul punto di venire. Stava rischiando troppo, il mantello poteva anche renderla invisibile ma i suoi gemiti avrebbero potuto tradirla, quindi Hermione prese una calza e se la infilò nella bocca. Il gusto era meraviglioso tanto quanto l'odore e mentre la sua bocca si muoveva senza sosta per rimuovere dalla calza fino all'ultima goccia di sudore di cui era impregnata, le dita della sua mano sinistra si muovevano sempre più velocemente. Il primo orgasmo della sua vita era ormai ad un passo ma poi successe qualcosa che fece piombare la ragazza nella disperazione.

- Granger ! Che diavolo stai combinando ? -

Quelle parole colpirono la giovane più violentemente di un pugno. Hermione alzò lo sguardo e vide Pansy Parkinson, con indosso solo un telo che le copriva le parti intime, che la guardava con orrore. Come era possibile ? Come poteva essere in grado di vederla ? Poi Hermione capì ed un attimo dopo scorse per terra, a pochi metri di distanza, il mantello dell'invisibilità che le doveva essere caduto quando si era lanciata verso le scarpe di Pansy, quando aveva perso del tutto il controllo.

- Che diavolo stai combinando ? - ripetè Pansy

Hermione non sapeva cosa fare, per un secondo vide il suo riflesso in uno specchio e l'immagine che le apparve davanti gli occhi era davvero patetica. La grande Hermione Granger, la migliore studentessa del suo anno, era a quattro zampe come un cane, con un calza sudata in bocca ed un altra premuta sul suo naso. Cosa avrebbe mai potuto dire per giustificarsi ? Come avrebbe potuto impedire a Pansy di rivelare a tutta la scuola quello che lei aveva appena fatto ? Gli altri probabilmente non le avrebbero mai creduto, ma cosa sarebbe successo se Pansy avesse confermato tutto sotto l'effetto del Veritaserum, la pozione che impedisce di dire bugie ? Pansy continuava a guardarla con uno sguardo pieno di disgusto ed Hermione decise che c'era solo una cosa da fare. Con riluttanza si tolse la calza dalla bocca e strisciò ai piedi della sua rivale.

- Ti prego Pansy, non dirlo a nessuno. Non so perché l'ho fatto, da ieri non sono più io - poi per dar maggiore valore alla sua supplica, Hermione cominciò a baciare i piedi nudi della ragazza dai lunghi capelli neri che ora sembrava senza parole.

" I suoi piedi sono così meravigliosi, così morbidi" pensò Hermione mentre continuava ad umiliarsi di fronte alla Serpeverde che aveva le unghia smaltate di nero, un piccolo anello d'oro nel secondo dito del piede sinistro ed una cavigliera a destra.

Pansy Parkinson continuò ad osservare la scena in silenzio, non potendo credere a quello che stava succedendo. Perché la Granger si stava comportando in quel modo ? Perché mai si stava masturbando con le sue calze ?

" La calza ! " pensò Pansy, ricordando quello che era successo il giorno precedente. " La calza è caduta dentro il mio calderone con il filtro d'amore e la Granger ha inalato i suoi fumi subito dopo l'esplosione. In qualche modo l'Amortentia sta agendo in modo differente dal solito, la Granger forse non si è innamorata di me ma solo dei miei piedi, a causa della calza che ha mutato la pozione"

Pansy decise subito di mettere alla prova la sua teoria e in un istante si allontanò di alcuni metri dalla povera ragazza che piangeva disperatamente sul pavimento.

- Non dirò niente a nessuno Granger, ma prima ho bisogno di capire alcune cose. Ti piacciono i miei piedi ? -
Hermione osservò Pansy con curiosità, davvero non avrebbe rivelato niente a nessuno ? Poi, temendo di fare infuriare la ragazza, si affrettò a rispondere alla sua domanda.

- Sono carini - Hermione cominciò a dire, poi osservando con attenzione i piedi di Pansy a pochi metri di distanza, sentì qualcosa risvegliarsi dentro di se. Ciò che prima l'aveva spinta a lanciarsi verso le scarpe della ragazza, ad odorarle le calze come un cane da caccia, ora la stava spingendo a dire delle parole che mai avrebbe detto di sua spontanea volontà.

- I tuoi piedi sono magnifici, così morbidi e piccoli (37). Le tue dita sono perfette ed io vorrei tanto...vorrei tanto poterle succhiare come un lecca lecca - Hermione arrossì violentemente ma gli effetti dell'Amortentia erano inarrestabili e la giovane cominciò a strisciare nuovamente verso Pansy - Io vorrei poter pulire i tuoi piedi con la mia lingua, assaporare il tuo prezioso sudore che è più buono del nettare degli dei -

Sentendo quelle parole Pansy scoppiò a ridere e fu quasi tentata di permettere alla ragazza di fare quello che voleva con i suoi piedi ma si sforzò di rimanere calma ed attuare il piano che aveva elaborato velocemente non appena aveva capito cosa era successo a Miss so-tutto-io. Pansy moriva dalla voglia di avere la Granger ai suoi piedi, di intrappolarle quella lunga lingua tra le dita, ma non poteva rischiare che l'effetto dell'Amortentia svanisse...aveva bisogno di qualcos'altro, qualcosa di molto più duraturo. Quando Hermione fu a pochi centimetri dalla sua rivale, si gettò ai suoi piedi per poterli baciare ancora una volta ma questa volta Pansy reagì e mettendole un piede in testa, schiacciò la faccia della povera ragazza contro il duro pavimento.

- Non così in fretta Granger, toccare i miei piedi è un onore e non so se tu te lo meriti. Non dimentichiamoci che sei una sporca sanguemarcio (nuova traduzione di mudblood, prima tradotto con nata babbana o mezzosangue). Dimmi...cosa faresti pur di poter baciare i miei piedi ? -

Hermione lottava contro il dolore ed la sua mente era annebbiata, ma ormai lei non aveva più bisogno di pensare, c'era qualcos'altro all'interno del proprio corpo che sembrava pensare al suo posto.

- Qualsiasi cosa...io farò qualsiasi cosa- rispose infine Hermione, piangendo disperatamente e sperando con tutto il suo cuore che Pansy le concedesse quel grande onore.

- Davvero ? Allora non avrai problemi a fare un voto infrangibile, non è vero ? - rispose Pansy con un sorriso beffardo, sempre tenendo un piede sulla testa della sua rivale.

- Un voto infrangibile ? - balbettò Hermione

- Esatto, dovrai promettere di essere la mia schiava per il resto della tua vita ed obbedire a tutti i miei ordini -

" La sua schiava ? " pensò con orrore Hermione, la ragazza sapeva che Pansy avrebbe reso la sua vita un inferno e sapeva che una volta fatto un Voto infrangibile non c'era via d'uscita...eccetto la morte.

- Non posso farlo, non posso - disse Hermione singhiozzando

- Certo che puoi, è l'unico modo per poter toccare questi bei piedini. Non vuoi toccarli ancora con le tue labbra ? Non vuoi leccare le mie morbide suole ? Non vuoi odorare ancora ed ancora questo splendido profumo ? - e così dicendo Pansy tolse il piede dalla testa di Hermione e non appena questa si mosse leggermente, la Serpeverde avvicinò il piede al naso della rivale. Hermione avvertì subito che l'odore era molto diverso da quello che aveva annusato prima, i piedi di Pansy erano appena stati lavati, a differenza delle sue calze. La ragazza respirò profondamente per cercare qual profumo meraviglioso ma sentì solo quello del sapone.

- Oh, sei delusa ? Volevi dei piedi sudati e puzzolenti non è vero ? Li avrai se farai il voto infrangibile, promettendo di essere la mia schiava devota. Passerai il resto della tua miserabile vita sotto i miei piedi, non è quello che vuoi ? -

Pansy stava giocando bene le sue carte e presto l'Amortentia annientò completamente il libero arbitrio di Hermione, che si arrese e si rassegnò al suo destino.

- Farò il voto infrangibile, sarò la tua schiava ma per favore... per favore dammi i tuoi piedi - disse la giovane supplicando la sua vecchia rivale che le stava per portare via la cosa più preziosa per un essere umano, la sua libertà.

- Li avrai solo dopo essere diventata la mia schiava, ora devo trovare una persona che sigilli il patto. Tu resta qui, non ci metterò molto - e cosi dicendo Pansy si vesti rapidamente ed uscì dal bagno dei prefetti, lasciando da sola quella patetica creatura che era Hermione Granger.



Hermione Granger's Goddess (italian version)Where stories live. Discover now