arrest

116 8 3
                                    


"Lo guardai negli occhi fino a sprofondarci dentro"

cosa cazzo avevo appena fatto...
cercavo di rianimare il ragazzo sotto di me inutilmente essendo ormai morto.
mi ritrovai a piangere guardandomi le mani sporche di sangue..ero appena diventata come mio padre.
avevo appena ucciso qualcuno.

cercai di correre via, di passare inosservata, ma il corpo era ancora lì ed in molti avevano notato che il ragazzo stava provando a violentarmi, e in non molto tempo, circa tre orette, sentì la sirena della polizia inseguirmi.
cercai di passare molto calma e disinvolta e loro iniziarono a farmi un questionario e ahimè non so mentire.

"dov'era ieri notte?" un uomo con i capelli scuri iniziò a domandarmi,mentre l'altro con i capelli bianchi accanto a lui scriveva.
"uhh..ero in discoteca. sono in vacanza" perfetto, gli ho pure detto di non essere napoletana.
"mh..posso vedere le tue mani?" gliele lasciai vedere senza alcun problema e lui notò una piccola chiazza di sangue sul polso.
"sali in macchina" ordinò, non potetti fare a meno di salire.

"scusi..mi sta portando in carcere?" chiesi, accennò un si con la testa.
"se non le dispiace..prima può portarmi a casa mia? sa..non sono in condizioni proprio presentabili" dissi imbarazzata, si girò per guardarmi e notò il trucco sbavato e il vestitino di ieri sera
"ok piccrè, ma fa' appressa" che cazzo aveva detto?
lo guardai stranita e mi fece la traduzione in italiano "piccrè è piccolina, si usa a napoli in modo affettivo oppure amoroso, ovviamente l'ho usato in modo affettivo, fa' appressa invece significa di sbrigarti. ora su dimmi l'indirizzo"
gli diedi l'indirizzo dell'hotel e mi condusse là
"ij aspiettu qua." lo ringraziai e scesi dalla macchina.

"tesoro?! cos'è successo? perché c'é la polizia fuori?!" mia mamma iniziò a farmi mille domande.
"mamma...ti risponderò in colloquio" le sorrisi e ormai credo che aveva capito.
andai di sopra a cambiarmi e mi portai uno zaino con dei vestiti e il necessario.
" voglio solo che sappiate che l'ho fatto per difesa, vi voglio bene" abbracciai mia mamma e mio fratello e uscì, dirigendomi verso l'auto.
"iàmu piccré?" mi chiese l'uomo con i capelli bianchi.
"si.." credo intendesse se potevano andare.

arrivati all'ipm di napoli si aprirono i cancelli e la macchina entrò.
scesi dalla macchina e ragazzi e ragazze erano dentro un cortile che mi fissavano tutti.
"ue zucchero filato!" "comm si bell" sentì dire
dai maschi , li guardai, squadrandoli ad uno ad uno e poi vidi un ragazzo ricciolino molto carino.
ci stavamo guardando quando poi una signora sulla trentina mi passò la mano davanti
"ue ue! piccré carrià su!" mi lasciai trasportare da lei "comm ti chiam?" chiese "iris" "liz piacere"

mi portò prima dalla direttrice "iris cappello giusto?" chiese, annuì. "colpevole di omicidio..dimmi, ne vuoi parlare?" non le risposi, sembrava ancora un mondo troppo nuovo per me ed ero troppo scioccata per dire qualcosa.
"rispondi alla direttrice, piccré" il comandante mi risvegliò dai miei pensieri e subito mi scusai "mi scusi, mi ero persa e comunque..non me la sento di parlarne" non la guardai negli occhi, era sempre stata una mia debolezza quella di non riuscire a guardare negli occhi le persone quando sono sul punto di piangere, se l'avrei fatto, sarei probabilmente scoppiata in lacrime.
"puoi andare, liz, accompagnala"

arrivata in cella mi disse che sarei stata con altre tre ragazze: silvia, kubra e rosa.
"uagliuncelle, c'é una nuova" tutte si girarono verso di me ed iniziarono a parlare
"ue! piacere silvia, puoi chiamarmi anche silvié, decidi tu!" mi rivolse un sorriso, parlò poi una ragazza di colore "piacere kubra" gli sorrisi e infine parlò una ragazza bruna "sono rosa" "piacere a tutte, iris"
"viè iri, sistemati" mi incitò silvia e liz se ne andò sorridente.

"a chi appartieni?" mi chiese rosa "ai cappello" non si stupì, "io ai ricci" ecco perché, le nostre famiglie sono in buoni rapporti.
"quindi sei siciliana?" si intromise kubra "si, infatti non capisco mezza parola in napoletano"
mi misi a ridere ed anche loro "tranquilla, te insegniamo nuje" nuje credo significasse noi...certo che sembra una lingua totalmente diversa rispetto all'italiano..

passammo la mattinata insieme, andammo a mangiare e poi sia maschi sia femmine ci recammo in sala comune.
le ragazze mi spiegarono che era una sala relax: c'era il biliardino, un palco, avvolte mettevano la musica e si poteva parlare tutti insieme.

arrivati in sala comune ovviamente i ragazzi non si trattennero nel fischiare, tipica sceneggiata di chi non scopa.
ci sedemmo su un divanetto e iniziammo a parlare "uo, chi avete osservato voi?" cominciò silvia. "vabbè io gianni" ridemmo per la battuta di gemma, era così ovvio che si piacevano a vicenda "tu silviè?" gli chiesi "hai presente quello bassino che sta sempre con quello alto con i capelli lunghi...micciarella mi sembra" "silviè è na creatura" disse rosa, la guardai stranita "creatura significa bambino" spiegò.
e tu iri? qualcuno ti ha conquistato?" mi chiese rosa "mah..sono tutti morti di fessa qua."
"mhh...vedremo se nascerà qualcosa" stavamo ridendo e scherzando tutte quando le ragazze poi si incupirono, non capì e mi girai verso la loro direzione, e stavano guardando una rossa con un aspetto non molto amichevole.
"tu sei nuova giusto? viola piacere" mi salutò
"iris" mi guardò per molto tempo fin a quando non parlò "hanno cercato di violentarti, vero? poverina..." mi accarezzò il viso e non potei fare a meno di sentirmi terrorizzata, come faceva a saperlo? "si vede che sei proprio una zoccola" ora aveva superato il limite.
"brutta puttana di merda" uno schiaffo, due, tre.
persi poi il conto.
mi fermai perché mi stavano tenendo, non volevo davvero schiaffeggiare lei, uno sarebbe bastato.
continuai perché era quello che volevo fare a quel ragazzo di ieri.
mi tremavano le mani e stavo piangendo, ricordandomi l'esperienza di ieri.
"iri, calmati. ou! guardami!" rosa mi prese il viso tra le mani e mi abbracciò, sussurrandomi che era tutto apposto, che tutto era finito e che ormai ero salva.
"non ascoltare viola, quella lì è una pazza." mi tenni stretta a lei singhiozzando in silenzio.
sentivo lo sguardo di qualcuno bruciarmi addosso, e mi metteva molto in disagio quindi decisi di andare in bagno.
"arrivo, vado un attimo in bagno" "chiamaci se hai bisogno!" annuì e andai.
dovevo schiarirmi le idee.
mentre guardavo lo specchio pensando sentì dei passi ed essi rilevarono il ricciolino che avevo guardato appena arrivata.

"tutto apposto?" mi chiese, mi soffermai a guardarlo per bene.
corpo alto, spalle larghe, pelle abbronzata, ricciolini scuri, occhi e bocca grandi.
mi affrettai a rispondere prima che avrebbe pensato che fossi una psicopatica
"si..tutto apposto grazie" ma non era soddisfatto; si avvicinò di più e mi sussurrò
"a chi appartieni?" "cappello" un sorriso apparve sulla sua faccia "di salvo" spalancai gli occhi e lo guardai.
come un ragazzo così bello e gentile poteva essere un di salvo.
"perché non mi stai scansando via?" chiese incuriosito "perché non conosco il motivo dell'odio tra le nostre famiglie" spalancò gli occhi pure lui, credo che si aspettava una come i miei: giudicatori, egoisti, arroganti.

ci stavamo guardando tanto, troppo.
"tutto apposto iris?!" rosa venne e appena mi vide con lui disse "carmine vatten" prima di andarsene, ancora rivolto verso di me si avvicinò al mio orecchio e mi sussurrò "ci vediamo, piccré" sorrise e se ne andò soddisfatto.
"iri..non devi starci con lui, iss è nu di salvo e tu cappello...siete rivali"
"u sacciu rosa, u sacciu ma vogghiu capire u perché" gli dissi, sfoggiando per la prima volta il mio dialetto siciliano.
"vabbuò ij t'aiuto ok?" annuì e ci dirigemmo in cella dove passammo il pomeriggio a parlare insieme.

si era fatta sera, scendemmo a mangiare da sole "sfortunatamente", come aveva detto silvia.
finito di mangiare andammo ognuno nelle proprie celle e dopo che ci chiusero ci addormentammo.
"notte ku, rosa e silvié" gli dissi e tutte e tre ricambiarono.
e calai in un sonno profondo, con l'immagine di carmine, che non si era preoccupato di lasciare la mia mente un minuto.

angolo autrice
ne vado molto fiera dico la verità.
comunque ad aprile avrò una gita di 3 giorni a marsala aiuto.

𝐒𝐇𝐀𝐌𝐄𝐋𝐄𝐒𝐒Where stories live. Discover now