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"Nel buio balli da sola, bella che mi sembri Venere"

mi sveglio ancora scossa dall'accaduto di ieri, non pensavo che papà sarebbe potuto arrivare a tale.
non sapevo come reagire, ma ovviamente ero delusa.
ormai però sapevo che non era la prima volta che l'aveva picchiata, si era capito.
stavo fissando il vuoto mentre pensavo, poi rosa mi richiamò
"ue ue! cré?" "nenti" "fa' appressa chi ij aggia magna" mi minacciò con un cuscino "si signora" risposi mettendomi in piedi, scoppiammo a ridere subito dopo.
"preparatevi dai!" ci richiamò silvia, era come la mamma che ci sorvegliava quando non c'erano maddalena o liz.

scendiamo a fare colazione, molto sbrigative perché dopo saremmo andate in sala comune con i ragazzi, quindi silvia ci minacciò di sbrigarci.
"EH MUOVITI!" mi urlò
"MA FAMMI MANCIÀ ALMENO" dissi quasi strozzandomi, rise e continuò incitandoci a tutte di muovere il culo.

quando "finalmente" finì la colazione tutti andammo in sala comune, con la presenza dei ragazzi, ormai quasi indifferenti.
molti andarono a giocare a biliardino, altri a scacchi e altri si sedettero.
"beppe, menti a musica!" disse pino, che era mano nella mano con kubra
"arrivo arrivo" beppe rispose affrettato, si dirise verso la radio e mise una canzone.
la canzone era "me staje appennenn'amò" di liberato, era l'unica canzone napoletana di cui, diciamo, conoscevo il testo.

pino e kubra aprirono le danze, mettendosi a ballare una specie di lento appena la canzone iniziò, era molto conosciuta qui a napoli.
li stavo guardando sorridenti, poi mi arrivò un bigliettino, lo aprì curiosa.

"Vieni dietro il palco, ora.
— Ca' "

sorrisi, come un'ebete, e mi dirisi verso il palco, coperto dal sipario.
appena varcai il sipario lo vidi appoggiato al muro.
"dimmi" cominciai io, visto che era stato lui a convocarmi, deduco voglia dirmi qualcosa.
"posso?" tese una mano in avanti, non capì.
lo guardai inclinando la testa di lato e sorrise
"posso avere l'onore di questo ballo?" ripetè, questa volta in modo molto più esplicito.
sentivo solo le vocine nella mia testa, il mio cuore e la musica.
le vocine erano divise: alcune mi dicevano di accettare, di lasciarmi andare tra le sue braccia.
altre dicevano che era sbagliato, che siamo due opposti.
mimai un sì, vinse la prima parte delle mie vocine.
sorrise e prese la mia mano dolcemente, facendo finta di baciarla.

"M'arrevuot' 'o core
E po' te ne vaje
Amm' fatte ammore"

mi prese delicatamente per i fianchi, mentre avvolsi le mie braccia attorno alle sue spalle,cerchiandole, come fece lui con i miei fianchi.

"But don't ask me why
Ciento bombe all'ora"

"but don't ask me why" la frase perfetta in questo momento.
non chiedermi il perché l'ho fatto, non chiedermi perché non riesco a guardarti mentre ci muoviamo senza arrossire, non chiedermi perché il mio cuore sta esplodendo.
non sta nemmeno andando a ritmo della canzone, più veloce d'essa.
sembra tutto troppo bello, noi due, che balliamo, come se le regole del sistema non esistessero.
come se niente succedesse se un di salvo e una cappello sono insieme.
come se al mondo ci siamo solo noi e la musica

"Stongo tutt' I love you
È 'na croce d'oro
Si tu non ce stai cchiù"

ci guardiamo, per tutto il tempo.
mentre balliamo.
e sorprendentemente siamo finiti a 10 centimetri di distanza l'uno dall'altro.
ci stavamo avvicinando ulteriormente quando entrò edoardo, che ci fece staccare subito.
"ma guarda tu...un di salvo e 'na cappello...ma che bel duo!" scherzò
"eduà, chi voi?" chiesi
"veni piccré, ballamu." nel frattempo la canzone continuava a suonare, guardai un attimo a carmine prima di seguire ad edoardo.

usciti da dietro il sipario vidi a rosa che, connettendo i tasselli, capì che ero stata con carmine
mi fece un segno con il capo come per dirmi "poi mi racconti"
intanto iniziai a ballare con edoardo
"va edoà...si terribile" dissi ridendo
"ma a me sai che mi chiamavano roberto?"
"prima michelangelo poi roberto, e chi sì eduà!" disse milos, risi
"chi si bell" disse
"tutta sta confidenza?" domandai "sta' accort, mimmo ti voli 'mmazzà" mi sussurrò
lo guardai stupita, ma cercai di nasconderlo
"puoi parlarne con rosa, lei diciamo che sa"
continuammo a ballare e scherzare come se niente fosse
"comunque, non credo di essere l'unico che pensa che tu si bell" disse, mi fece un segno con la testa e mi girai
c'era carmine che mi fissava, con un mezzo sorriso nascosto.
mi rigirai quasi subito e edoardo rise
"chi ridi eduà" gli diedi un colpo per finta mentre lui continuava a scassarsi di risate, nel frattempo finì la canzone e la pausa, quindi ognuno se ne andò

"tu ora mi racconti" disse rosa, non appena finimmo di mangiare e tornammo in stanza

le raccontai tutto, dal bigliettino a quello che mi aveva detto edoardo
"sta' accort, sia per mimmo, sia per carmine."
disse a mo' di mamma.
"si mamma"
"sono seria, se ti spezza o cor ij o sfond." era serissima.
"stai tranquilla, o meglio sta' accort ro' " le dissi, rise. "allora vedi che ti stai insegnando il napoletano! minchia l'aggia diri a silvia! SILVIÉ! A CREATURA! U NAPOLETAN!" due parole per farla scattare
"HAI DETTO LA PRIMA FRASE IN NAPOLETANO?!" disse, com'é che sapeva che si riferiva a me? mimai un si, mi incitò a dirla
"sta' accort" dissi sbuffando, silvia si emozionò ed iniziò a saltellare.
"esagerataaa" gli dissi "ma che dicii! dobbiamo prendere lo champagne"

andai nel bagno condiviso, perché persi la strada.
mentre ero in bagno sentì qualcosa strozzarmi.
cercai di dimenarmi in tutti i modi, tossivo, agitavo i piedi e cercavo di toglierla
poi però mi rassegnai.
almeno, chiusi gli occhi, incerta se ero morta o meno.

angolo autrice
dai che domani se tutto va bene esce il nuovoo!
comunque le storie su carmine sono morte?!😭

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