«L'arcano»

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Le ore passano veloci, è notte fonda, ma ancora non sono riuscita a trovare nulla di concreto, niente che mi spieghi come sia possibile che il padre di Ares, un uomo del genere, così freddo, sia diventato potente e ricco nel giro di qualche anno senza neanche impegnarsi.

Nell'oscurità della notte la luce del portatile illumina il mio viso ormai stanco e deluso, un gesto quasi istintivo della mia mano sta per spingere il pulsante off del PC, quando all'improvviso, senza un valido motivo una pagina di mitologia greca attira la mia attenzione.

"ARES"
Nella religione greca è il figlio di Zeus ed Era. Viene spesso identificato come Dio degli aspetti più violenti della guerra e della lotta intesa come sete di sangue...

Oh Ares chi sei in realtà?

La notte o quello che ne restava era volata via veloce come un battito d'ali di farfalla. La luce calda del sole mi accarezza il volto ormai segnato da due occhiaie scure, le stesse che sottolineano a chi le guarderà la mia estrema stanchezza.

Fantastico! Non mi sono svegliata in tempo, devo sbrigarmi non è da me arrivare tardi al lavoro, il capo mi sgriderà sicuramente.

Sono famosa per essere sempre riposata, in orario, ma le mie numerose ricerche oltre che togliermi il sonno stanno anche rendendo impossibile concentrarmi sulla mia vita, la stessa che nonostante non avessi mai creduto appartenermi fino in fondo cerco di rendere migliore lavorando e impegnandomi.

«Buongiorno, scusami tanto del ritardo»

«Melissa pensavo che non saresti più venuta, non è da te fare tardi, va tutto bene?»

«Potrei inventare mille scuse false, ma la verità è che non mi sono svegliata, ieri ho fatto tardi, mi dispiace non succederà più.»

«Non preoccuparti, sai che ho sempre apprezzato la tua onesta sincerità, non ritardi mai può capitare, stai tranquilla.»

«Grazie capo.»

Menomale me la sono cavata. Chissà perché è così felice oggi?

Lana mi corre incontro, stava per urtare una ragazza vicino al bancone, ma che sta combinando?

«Melissa, devo parlarti è urgente!» Esclama esuberante sistemandosi i lunghi capelli rosso rame.

«Lana, Va tutto bene?»

Sembra agitata, ma noto anche un piccolo sorriso.

«Si, hai presente Davide?»

«Il capo? Davide?»

Adesso che ci penso sembra strano, non ho mai chiamato il capo col suo nome, ma preferisco mantenere le distanze, si sa amicizia e lavoro non vanno mai d'accordo.

«Si, ecco ci siamo baciati, tecnicamente mi ha baciato lui, ma io ho ricambiato.»

Sono stupita, finalmente! Quei due si mangiano con gli occhi da sempre.

«Lana sono contenta per te, com'è stato?» chiedo, ma so già la risposta sembra così felice e io non posso che essere contenta per lei, se lo merita.

«Il bacio più bello della mia vita.»

«Era ora!» Gli dico mentre l'abbraccio.

Neanche il tempo di finire di parlare che il capo la chiama e spariscono fra la folla di persone che aspettano al bar, ottimo sono rimasta da sola di nuovo.

«Melissa, posso parlarti?»

Ares oggi sembra triste.

Il padre non vuole che gli parli, ma una parte di me chissà quale o quanto in profondità mi suggerisce di andare da lui.

The Secret Of God 'Ares'Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora