19. La sfida tra crew

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«Non vedevo l'ora che finisse Storia. Non capisco a cosa ci serva sapere quali furono le cause della Seconda guerra mondiale!» esclamò Amanda dirigendosi verso la palestra.

«Beh, certo! In effetti... che ci importa? In fondo conoscere la storia del nostro paese, della povertà che vissero i nostri nonni, i loro sacrifici e il fatto che alcuni di loro siano dispersi chissà dove... no, non è granché importante!» rispose Betta mentre oltrepassava la porta d'ingresso.

«Ma quanta leggerezza che si respira oggi, e che ottimismo!» urlò Giulia che sbuffò in una risata. Poi si fece seria e, mentre aspettavano tutto il resto del gruppo, concluse: «A proposito di guerra... eccola lì, la crew per intero!»

Betta e Amanda si voltarono verso il fondo della palestra, in direzione dell'angolo in cui vi era la squadra di Moira e Alex. La rossa, notando che la crew avversaria stava entrando, si avviò verso il centro, seguita da Alex che teneva sottobraccio Elisa e da tutto il resto del gruppo.

«E così stasera riprendi a lavorare... finalmente potrai allenarti di più! Mi è stato detto che in questi giorni hai perso la tua energia in pista!» disse Moira una volta arrivata di fronte ad Amanda.

«Ragazzi, qui ci si diverte!» urlò uno studente appena entrato, che aveva notato i due gruppi al centro. Tutte le classi erano state chiamate a trascorrere lì la terza ora perché Ignazio aveva delle comunicazioni da fare a tutti i ragazzi. Si posizionarono agli argini della palestra e, tra risate e battute, si sedettero per seguire meglio la discussione tra le due squadre.

«Ho notato che ti sei assentata dall'Atmosfera, in quest'ultimo periodo. Se ti dedichi troppo ai ragazzi e al cibo, e non ti mantieni in forma, potresti perdere la tua eleganza!» rispose Amanda mentre portava il suo sguardo sui fianchi di Moira, di poco più rotondi del solito.

Il gruppo rise alla sua battuta, compresa Betta, che avanzò e si allineò ad Amanda.

«Ma bravi, sì, ridete pure! Vedrete come allargherete le bocche tra un po'!» esclamò la rossa che, imbarazzata, legò le maniche della felpa sui fianchi.

Le due amiche aggrottarono le sopracciglia e si scambiarono uno sguardo. Amanda stava per risponderle quando entrò il preside.

I due gruppi si dileguarono e si posizionarono anche loro ai margini. Ignazio, con un microfono in mano, raggiunse il centro.

«Buongiorno. Ho richiesto questa breve assemblea per informarvi su una novità di quest'anno. Come sapete, da un po' di tempo, molti studenti di questa scuola svolgono regolarmente un particolare sport: fanno parte di gruppi di danza chiamati crew

Ancora una volta Amanda e Betta si scambiarono uno sguardo inquisitorio.

«Di sicuro siete a conoscenza anche del fatto che questi, due volte l'anno, partecipano a una gara nazionale, in cui le varie regioni si sfidano. Come ogni volta, la commissione dei giudici viene cambiata, e quest'anno il nuovo presidente ha deciso che alla competizione nazionale di dicembre potrà partecipare una sola crew per regione. Data la numerosa partecipazione dei miei studenti in quelle che si presentano regolarmente alla gara, mi è stato chiesto di scegliere, nonostante sia un'attività extra.»

Il silenzio che fino a quel momento era sovrano sparì nel nulla non appena il preside pronunciò le ultime parole. Un coro di lamentele partì proprio dalla crew di Amanda, uno di risate da quello di Moira.

Betta osservò Alex che, stupito, aveva l'aria di uno che non ne sapeva nulla. Al contrario Moira, sorridente e felice, non era affatto sorpresa dalla notizia.

«Maledetta! Le è bastato parlare con papino... È ovvio che lui sceglierà loro!» disse Amanda nervosa.

«Calma, fate silenzio, non ho ancora finito!» urlò Ignazio al microfono per zittire tutti. «Per tutti questi motivi ho deciso che a dicembre, pochi giorni prima della competizione ufficiale, una sfida tra le crew esistenti verrà svolta proprio in questa palestra. Solo chi vincerà qui parteciperà alla gara ufficiale. Tra meno di due mesi sapremo chi rappresenterà la Lombardia a Roma! Ne ospiteremo anche altre della regione, quindi chiedo ai due gruppi presenti di impegnarsi, ma senza trascurare lo studio!»

Ignazio porse il microfono al professore di educazione fisica e uscì dalla palestra tra gli applausi di tutti gli studenti, eccitati all'idea di vedere i due gruppi farsi guerra.

Infatti, proprio nel momento in cui l'uomo lasciò la grande sala, Amanda corse verso Moira, urlandole quanto fosse disonesta e cattiva. Fermata in tempo dallo stesso Alex, la ragazza continuava ad attaccare Moira con i termini più svariati: «Brutta grassona, te la faccio finire male!»

Moira, dal canto suo, la osservava a braccia conserte, con aria soddisfatta. Betta si avvicinò all'amica e la spinse a uscire fuori dalla palestra, aiutata dallo stesso Alex.

«Perché non interni la tua sorellina?» urlò Amanda con le lacrime agli occhi, mentre il ragazzo mollava la presa e rientrava in palestra, chiudendo la porta alle sue spalle.
Betta continuò a tenere l'amica per mano e la scosse più volte per farla calmare.

«Entra nella crew, balla con noi! Ti prego, devi aiutarci a vincere!» le chiese l'altra d'impulso, mentre entravano in classe.

«Mai! Chiedimi tutto, ma non questo!».

«Ne capisco abbastanza per dire che sei bravissima, ti ho guardato bene all'Atmosfera... Hai un'eleganza che solo una ballerina di danza classica può avere. Maledizione, Betta! Se balli con noi possiamo vincere!» insistette Amanda.

«Ti aiuterò ad allenarti, per ottenere l'eleganza nei movimenti, ma non entrerò mai nella crew.»

Le due ragazze si sedettero nei banchi e aspettarono che i compagni le raggiungessero.

«Non avere timore, avremo dalla nostra Giacomo e la forza di lui nelle prese! Vedrai come ti farà volare!» esclamò Giulia appena si sedette nel banco davanti a loro.

Betta sorrise.

«Vedi? Nulla è perduto! Abbi fede» sussurrò all'amica.

Amanda annuì e sembrò subito più serena.

«Dobbiamo iniziare già pomeriggio, di sera devo lavorare, abbiamo poche ore a disposizione... Devi aiutarmi!» bisbigliò mentre la professoressa di matematica spiegava l'esercizio alla lavagna.

«Nel pomeriggio volevo recarmi al secondo orfanotrofio della lista» sussurrò la bruna.

«Ti scongiuro!» continuò l'altra arricciando il muso come una bambina.

Betta sorrise, annuì.

«Manda un messaggio a Giacomo, digli di venire a casa degli zii alle sedici... Ho un'idea!»

Amanda iniziò a ringraziare l'amica facendo tanto chiasso da farsi sentire dai compagni di classe e dalla stessa insegnante. Betta le fece segno di fare silenzio, mentre la professoressa tornò a spiegare l'esercizio. Si voltò verso il banco di Alex.

Lui le fissava.

NON PIANGO MAIWhere stories live. Discover now