Moira rimase a casa, non poteva affrontare il viaggio da Milano a Roma, ma in quei giorni aveva seguito ogni prova ed era entusiasta. A quel punto vincere o perdere non era importante, ma sapeva che la nuova squadra aveva grandi possibilità. Un dubbio le sfiorò la mente. Prese il cellulare in mano e scrisse un messaggio a Betta. I ragazzi erano partiti da parecchio tempo e in aereo si arriva a Roma dopo meno di un'ora e un quarto.
Non abbiamo scelto il nome per la Crew!
Betta rispose dopo pochi secondi.
Big Family!
La rossa sorrise e si accasciò comodamente sul cuscino.
I ragazzi entrano entusiasti nel Teatro Orione, il luogo in cui erano sempre avvenute le competizioni nazionali. Ignazio li aveva accompagnati, sereno che a casa con Moira ci fosse Margherita.
Era la prima volta che Betta vedeva quel posto e ne rimase affascinata. Le poltrone rosse, ancora vuote, davano un senso di eleganza. Lo stesso colore aveva il sipario che regnava su quell'immenso palco dal pavimento in parquet e le pareti nere.
Una forte emozione la fece tremare. Alex le strinse la mano e insieme arrivarono nei camerini.
In breve tempo il teatro si riempì, il mormorio della gente si sentiva fin dietro le quinte. I componenti della giuria cominciarono a prendere posto. Betta ogni tanto sbirciava dalle piccole fessure tra i pannelli e saltellava per riscaldare le caviglie. Quando già la presentatrice parlò del primo gruppo, ovvero quello dei calabresi, le crew smisero di fare stretching e si accalcarono dietro le quinte per osservare.
Aveva ragione Moira, quel gruppo faceva le volate, ma Betta era stranamente sicura e non si diede per vinta, anche se l'eccitazione le procurava fitte allo stomaco.
«Cazzo, sono bravissimi! Hai visto l'ultima acrobazia!» bisbigliò Amanda appena la prima squadra concluse l'esibizione.
«Ok, ok, calma, ragazzi. Ricordatevi che noi siamo la crew più numerosa, faremo delle volate mozzafiato e una coreografia originale. Vinceremo, e anche se non accadesse, si ricorderanno di noi!» disse Betta al centro tra tutti i ragazzi.
Tutti sorrisero e annuirono.
Le altre tre squadre fecero il loro spettacolo. Si avvicinava il loro momento e i ragazzi erano elettrizzati. La bruna prese in mano il suo rossetto rosso, lo passò sulle labbra e sussurrò tra sé: «Per te, piccola mia!»
«Ed ecco il turno dell'ultima crew. Vengono da Milano e rappresentano la Lombardia; loro sono i Big Family!» urlò la presentatrice.
Il palco si oscurò.
Un luce venne irradiata solo al centro. Betta stava adagiata sul pavimento, con un tutù rosso e le sue luccicanti scarpette dello stesso colore. Una gamba distesa e l'altra piegata, sulla quale adagiava la fronte. Le braccia le scendevano sui fianchi. Prendeva respiri profondi, per prepararsi alla fatica che avrebbe dovuto fare. Una vocina le echeggiò in mente.
«Betta, sono qui... con te!»
Non sapeva se fosse reale o se la sua mente stesse riprendendo ricordi passati, ma la voce della sorellina sembrava essere tanto vicina. Alzò il mento appena la musica iniziò. Delle note di Einaudi delicate accompagnarono i suoi passi di danza classica.
La giuria iniziò a scambiarsi sguardi confusi.
Pliés, développés, grand fouetté en tournant: una sequenza che lasciava tutti perplessi per il genere che non corrispondeva ai canoni delle crew.
Betta partì con lo chassé fino a elevarsi in una perfetta spaccata in aria. E fu lì che la musica cambiò. Divenne veloce e ritmata; con un battito di tamburo iniziale, l'intera squadra entrò in scena, afferrando la ragazza e spingendola in volata. Sul fondo del palco, Amanda e Giulia attendevano l'atterraggio per fare da base.

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NON PIANGO MAI
RomanceBetta, una diciottenne all'ultimo anno del liceo scientifico, scopre una sconvolgente verità sulla sua vita. Un duro colpo per lei, soprattutto dopo la morte della sorellina Speranza, per cui prova un enorme senso di colpa. Dopo aver assistito all'...