CAPITOLO 26

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Mi arrivò un messaggio dalla Wedding Planner verso tarda mattinata.

-Signorina, c'è un problema con i fiori che avete scelto, purtroppo il signore che li coltiva ha avuto un piccolo incidente e quindi la merce non sarà disponibile entro quella data. Dovremo ripiegare su qualche altra tipologia di fiore... delle calle per esempio? Possono piacerle?-

Avrei dovuto immaginare che non tutto sarebbe andato liscio... doveva esserci per forza qualche intoppo altrimenti che matrimonio era?! Decisi di assecondarla, in fin dei conti ciò che mi interessava era sposare Massimo e soprattutto il rinfresco. Queste erano le uniche due cose che dovevano restare immutate, tutto il resto era uno stupido contorno che non mi interessava nemmeno. Probabilmente ero la sposa più strana che avesse mai avuto come cliente, ma davvero non mi importava di queste piccole frivolezze, desideravo solo sposare l'uomo che amo, tutto il resto per quanto mi riguardava poteva anche non esserci.

-Certo Natalie, decidi pur tutti i dettagli tu, a noi va bene qualsiasi cosa... desideriamo sposarci ed è l'unica cosa di cui ci importa davvero.

Le risposi brevemente in modo che capisse che ogni sua decisione ci sarebbe andata bene. Massimo era pienamente d'accordo con me e questo non fece altro che farmi sentire ancora più al settimo cielo. Eravamo terribilmente emozionati ed in ansia per questo fatidico giorno.

Sarebbe stato per sempre....

Decisi di fare una piccola imboscata a Massimo. Mi organizzai con una pasticceria della zona e feci in modo che casa mia fosse completamente invasa da torte da assaggiare, prima del suo rientro.

Non appena varcò la soglia di casa rimase senza parole. I suoi occhi erano spalancati e puntavano le migliaia di torte sparse tra cucina e salotto.

«Sorpresa tesoro!» urlai di felicità

Lui mi guardò serio per un brevissimo istante poi scoppiò a ridere, arrivando quasi a piangere.

«E meno male che avevo esagerato io con le pizze quella sera. Direi che sei riuscita a battere il mio record» a questo punto piangeva davvero. Era divertente vederlo così felice.

«Sì, forse mi sono lasciata un po' trasportare... il commesso mi ha detto talmente tanti nomi di torte che alla fine il mio cervello si è spento e la voglia di assaggiarle tutte ha preso il sopravvento» sorrisi imbarazzata mentre lui mi guardava felice

«Se mi verrà il diabete sarà colpa tua, sappilo» strizzò l'occhio e si diresse in cucina.

Tornò poco dopo con due cucchiaini in mano.

«E guerra sia» insieme ci buttammo sulla prima torta vicina a noi e dopo averne assaggiata un po' passammo alla successiva. La nostra ora successiva passò in questo modo.

Ci fermammo solo per prendere fiato qualche minuto e proseguimmo nuovamente. Alla fine, trovammo una torta: vaniglia e cioccolato.

Un po' ricordava noi, così diversi eppure così compatibili tanto da star davvero molto bene abbinati insieme.

Il Tango del mio DestinoWhere stories live. Discover now