Capitolo 24

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«Dai ragazze in classe,Elizabeth la direttrice ti vuole parlare» annuii e venni portata da Liz nell'ufficio della direttrice.

«Buongiorno» aprii la porta e c'erano lei e il comandante,la direttrice seduta e lui in piedi.

«Buongiorno» risposero entrambi,la direttrice mi indicò il posto a sedere e mi ci misi.

«Io non so perché tu l'abbia fatto Elizabeth...ho una mezza idea ma preferisco non dirla.» si fermò pensando a cosa dire.

«Hai fatto spaventare a molti,compresi noi due,se hai bisogno di aiuto basta che ce lo vieni a dire,non siamo qua solamente per mantenere l'ordine».

Rimasi in silenzio fissando la clessidra che era sulla scrivania,la rigirai e tutta la sabbia iniziò a scendere piano piano verso l'altra direzione.

«Sapete...io avevo bisogno di aiuto,ne avevo bisogno quando mia madre mi ammazzava di botte,quando mio padre morì e pure quando mio fratello morì»

«Ora tutto quello di cui ho bisogno non è aiuto,ma la forza di volontà per andare avanti,non posso essere aiutata altrimenti quando me ne andrò da qua chi mi darà aiuto?Devo cavarmela da sola.»

«Beh vedi Elizabeth,nella vita non puoi fare tutto da sola,hai bisogno anche di aiuto di altre persone.
Fuori da qua riuscirai ad aiutarti da sola anche senza il nostro aiuto.Capisco che per te non è facile ma ci devi provare,altrimenti situazioni spiacevoli come quello che è successo ricapiteranno di nuovo,e forse non sarai fortunata come lo sei stata ora»

«Non so come ci si sente a passare tutto quello che hai passato tu,ma so una cosa...se non ti fai aiutare non riuscirai ad andare avanti nella vita» aggiunse il comandante.

«Lo capisco...ci proverò,grazie» mi alzai dalla sedia e venni accompagnata da Liz fuori.

«We Liz posso rubartela un minuto?» riconobbi subito la sua voce,ci girammo entrambe e intrecciai i miei occhi con i suoi.

«No Eduà non si può fare» si toccò il distintivo che aveva al collo.

«E ja un minuto» insistette lui.

«E va buon,ma un minuto solamente» si allontanò da noi e rimanemmo solo io e lui.

«Come stai?» mi chiese fissandomi negli occhi.

«Ti avevo esplicitamente detto di starmi alla larga o sbaglio?» incrociai le braccia e le guardò.

«Ti fa male?» fece un'altra domanda accennando il mio braccio la testa, «No,almeno,non più» rimisi entrambe le braccia lungo i fianchi.

«Non mi hai risposto» mi soffermai sulla domanda fatta prima.

«Nemmeno tu rispondi a molte mie domande sai» si leccò il labbro sfidandomi.

«Perché sei così difficile?Non mi puoi lasciare in pace?»

«Ahh Elizabeth sapessi quanto sei difficile tu» accese una sigaretta appoggiandosi al muro.

«Rispondimi» lo guardai sera negli occhi.

«Non ti lascerò mai in pace» buttò fuori il fumo nella mia faccia e lo guardai male mentre se ne stava andando.

«Ja andiamo Elì» mi incamminai nella stanza dove le mie compagne stavano facendo lezione e nel mentre passai davanti al campo dei ragazzi.

«Posso parlare un attimo con mio cugino?» chiesi.

«Si poi Elizabeth con chi vuoi parlare?Con il mio di cugino?Andiamo ja»

Mi trascinò via prendendomi per il braccio.

Him & I ||Edoardo Conte Where stories live. Discover now