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Ok ragazzi, adesso torniamo dai nostri amici countryhumans :)

Italia pov
Eravamo tutti entrati nel corridoio della scuola, pronti a recarci nelle nostre rispettive classi, quando dagli altoparlanti sentimmo la voce di UN che diceva :
"Attenzione a tutti gli studenti: il corpo insegnanti voleva comunicavi che vi dovrete trovare tutti nella palestra entro 10 minuti"
"Chissà cosa vorrà dirci" si chiese Giap.
"Probabilmente ci chiederà di non sporcare i bagni, e anche Russia ne sa qualcosa" disse America guardando Russia. (ok, so che è molto sus ma NON pensate male, perfavore)
"Grazie al cazzo, se ti metti a copiare i tik tok dove bagnavano i rotoli di carta igienica e li lanciavano sui muri allora ho capito cosa intendi." si lamentó il russo.
"Ma HAHAHAHAHA" scoppiai a ridere.
"Ragazzi, tecnicamente non c'è molto da ridere" puntualizzó il tedesco.
"Tranquillo, non ci hanno scoperto" lo rassicuró America, anche se credo che non era il modo in cui Germania voleva essere rassicurato.
"Meglio se andiamo" ci avvertii Giappone.
"Hai ragione andiamo" dissi.

Germania pov
Ci avviammo verso la palestra, tutti curiosi di sapere cosa voleva dirci UN.
La trovammo già mezza piena, così dovemmo correre per prendere i posti migliori rimasti :
Io mi sedetti accanto a Russia e Italia mi stava seduto accanto dall'altro lato.
America stava nel posto dietro a Russia e seduto accanto all'unica ragazza del gruppo.
"Allora, innanzitutto buongiorno." iniziò UN.
Un coro di "buongiorno" assonnato si levó dagli spalti della palestra.
"Come forse tutti sapranno, ogni anno la scuola organizza una gita di 1/2 settimane in un luogo predisposto." continuò lui.
A quel punto 1000 paia di occhi si alzarono su di lui, inizialmente distratti.
Era riuscito a catturare l'attenzione di tutti gli studenti con una sola frase.
Guardai i miei amici e vidi che :
Italia si era rizzato sulla sedia attentissimo, sul viso del russo si era formato un sorrisetto compiaciuto, America si stava già alzando in piedi a battere le mani e la neko era eccitatisssima.
"No, America, siediti." lo sminuì UN, prima che lui potesse mettersi a fare qualcosa di molto stupido.
"Uffa" lo sentii dire.
"Stavo dicendo : quest'anno anche si farà una gita, ma c'è anche una novità : un torneo di palla prigioniera." concluse UN.
Questa volta dagli spalti si alzarono commenti del tipo "ma non siamo bambini di 5 anni" oppure "che palle".
"So che non vi ispira tanto, ma sono sicuro che vi divertirete." ci rassicuró UN.
"Beh, almeno non è qualcosa di violento" sospirò Italia.
"Intendo, non vorrei trovarmi a fare a pugni con te, Germania." si giustificó lui ridendo.
"Non ti converrebbe, no." risi.
Nel frattempo Giappone alzava e abbassava le sopracciglia.
La guardai malissimo.

Italia pov
Non per vantarmi, ma sono abbastanza bravo a palla prigioniera.
Sono o no il più veloce della classe?
"Ragazzi, stavo pensando : vi piacerebbe se creassimo una nostra squadra?" chiesi.
"Per me va bene" rispose il tedesco.
"Solo se il capo sono io!" urlò America.
"Se sarai tu il capo saremmo spacciati." disse Russia.
"Ci sto" concluse Giap.
"Ok perfetto. Vi spiego perché ho pensato questo : io sono il più veloce, quindi potrei schivare meglio i palloni, Germania è il più forte con l'astuzia e con le tattiche, Russia sei  più forte di tutti noi messi insieme, America hai molta energia e autostima e invece tu Giap... "dissi io, senza però riuscire a finire la frase.
" Io sono brava a lanciare le palle" replicò lei offesa.
"Scusami è che non ti ho mai visto giocare." mi giustificai.
"Bene, ma dovremo iniziare ad allenarci." disse Germania.
A quel punto UN ci interruppe. "Gli allenamenti iniziano domani, formate dei gruppi di minimo 5 persone e a turni vi chiameremo per gli allenamenti."
"Perfetto!" esclamai io.

Germania pov
Avevano già una squadra, cosa molto positiva.
"Ok ragazzi, ora però è meglio se andiamo in classe." dissi.
"Vero andiamo" aggiunse Russia.

*SaLtO TeMpORaLe : Finita la scuola*

Germania pov
"Ciao ragazzi!" salutammo io e Italia, saremmo tornati a casa insieme.
"Ciaoo" rispose la neko prendendo la bici.
Russia ci salutò con la mano e si incamminó da solo verso casa, mente America sarebbe tornato con lo skate.
"Facciamo a chi arriva prima alla fermata?" mi chiese l'italiano.
"Ok, anche se probabilmente vincerai tu" dissi io.
"Non puoi saperlo" mi stuzzicó lui.
(Raga in tutto questo io sti scrivendo col mio gatto addosso è troppo bello)
>-<
Ci rimboccammo le maniche e lui iniziò a fare il conto alla rovescia.
"3...2...1..Via!"
Corsi più veloce che potevo, ma nonostante tutto lui era sempre qualche metro più avanti per la prima volta mi fermai a osservarlo bene :
Notai il sorrise sul suo volto anche se era evidente che si stesse sforzando per dimostrare la sua velocità, la maglietta a maniche lunghe che gli svolazzava sui fianchi snelli...
OK NO GERMANIA COSA STAI PENSANDO.
"Aiuto... È stato troppo bello." ansimó Italia col fiatone.
"sei s-stato molto b-bravo" provai a dire, ansimante anch'io.
"Grazie" mi rispose sorridendo.
"Ok, ora credo che possiamo anche riposarci." dissi.
"Lo credo anch'io".

Italia pov
Ci sedemmo tutti e due ansimanti sulle panchine che erano accanto alla fermata e poggiammo gli zaini a terra.
"Bello vero?" gli chiesi, ma mi accorsi che stava guardando il cielo a occhi chiusi, così mi azzittii.
Guardai anch'io il cielo e chiusi gli occhi e per poco non mi addormentai.
Ci sarei anche riuscito, se non fosse stato che mi sentivo due paia di occhi addosso. Aprii i miei e scoprii il tedesco che mi guardava.
Ma non in modo strano, tipo da maniaco, no.
Un modo piacevole.
Lo fissai dritto negli occhi e distolse subito lo sguardo, arrossendo.
"Scusa" mi disse.
"Ma di cosa ti devi scusare?" mi arrabbiai.
"Pensavo di darti fastidio" si giustificó.
"Non preoccuparti. Comunque credo che adesso è meglio se ci mettiamo in cammino" mi accorsi.
"Vero" disse lui rimettendosi in piedi e prendendo lo zaino.
Camminammo verso le nostre case tecnicamente una vicina a l'altra, raccontando l'uno all'altro episodi della nostra infanzia, come quando avevo rovinato i trucchi di Francia o quando lui si era quasi rotto l'osso del collo cadendo dalle scale.
"A domani!" lo salutai, prendendo la via opposta alla sua.
"Ciao!" rispose.
Citofonai a casa e mi aprii Spagna.
"Hola hermanito" (ciao fratellino) mi salutó.
"Ciao Spa, hai per caso visto le mie cuffie?" gli chiesi appena entrato in casa, notando che sulla cassettiera non c'erano.
"Forse le ha prese Francia" disse lui.
"Ah ok grazie".
"Ciao pa" salutai mio padre.
"Bentornato, ho visto che stavi con Germania all'incrocio" disse subito lui.
Stavo per rispondere quando sentii un tonfo dalle scale e vidi mia sorella precipitarsi di sotto e chiedermi :
"Sei stato con Germania?!"
"Eeh, si?" risposi.
"Perché non me lo hai detto!" mi urlò contro.
"Ma che ne so io!" risposi un filino incazzato.
"Lascia stare, non capisci mai niente" disse lei.
"NON È VERO!" risposi arrabbiato.
"SI INVECE!"
"NO SAI COSA? LO SAI?" Urlai.
"NO COSA?"
"OGGI IL TUO 'TESORO' SI È COMPLIMENTATO CON ME!" le strillai addosso.
"Cosa.."
"Si!"
Tornó in camera sua correndo, più arrabbiata di prima.
"Ok, mi potresti spiegare cosa è successo?!" chiese mio padre.
Nel frattempo Spagna aveva assistito ridendo.
"niente papà, siamo solo tornati a casa insieme, poi io lo ho sfidato  a una gara di corsa, ho vinto e lui si è complimentato con me." spiegai mentre cercavo qualcosa nel frigo.
"Ti ho preparato la pasta" disse mio padre.
"e ok, ho capito.
" grazie".

Germania pov
Arrivai a casa e mio padre mi aveva lasciato il pranzo in frigo.
2 giorni a settimana, solo in orari diversi, i 3 membri dell'ex axis trio dovevano passare 4 ore a rivivere i momenti della loro morte.
Al padre di Italia erano toccate dalle 9 alle 13, al padre di Giappone dalle 21 alle 01 e a mio padre dalle 13 alle 17.
Quindi 2 giorni a settimana pranzavo da solo.

Allora guyss~
Quarto capitolo :)
Spero vi piaccia, è un po' lunghino (solo 1330 parole)
Mi dispiace se vi annoia questa storia, e credo che comunque durerà un bel po' di capitoli, perché tra il torneo e le gite, un annetto di scuola va via.
Uno stremato,
FG07.

Finché Ci Sarò Io - GerIta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora