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Tanti auguri a me
Tanti auguri a me
Tanti auguri tanti auguri
Tanti auguri a meeee
Si qualche giorno fa era il mio compleanno.
Il 27 maggio :)
E vabbo volevo solo cantarmi tanti auguri da sola :D
Cmq andiamo con i countryhumans.
(da notare il mio gatto in alto💅)

Italia pov
Era passato un po' di tempo e ci stavamo annoiando come non mai.
Germania stava sul balcone ad ammirare il mare anche perché avevamo la fortuna di avercelo davanti.
Russia invece si era andato a fare una doccia.
America era stato chiamato da ONU per sistemare qualcosa mentre io mi ero limitato a deprimermi sul letto.
"Italia?" chiamò Germania dal balcone.
"Mh?" risposi.
"Vieni" disse.
Mi alzai probabilmente troppo in fretta perché mi vennero le vertigini.
"A quanti kilometri orari ti sei alzato rincoglionito" mi sgridò il tedesco ridendo.
"Boh forse 70" risposi ridendo anch'io.
Mi aiutò ad alzarmi e uscimmo sul balcone.
Era mezzogiorno e mezza.
C'era per fortuna del venticello fresco che non ci faceva morire di caldo.
Osservammo la pineta che circondava gli stabilimenti.
"È proprio bellissimo" commentò Germania incantato.
"Mai quanto me" scherzai.
"Si hai ragione lo sai" mi rispose lui scioccandomi.
"Asp- che?!" chiesi incredulo.
"sEi bElLiSsImO iTaLiA" disse ridendo.
"Cretino" commentai, però non resistetti e scoppiai a ridere anch'io.
Sentimmo la porta della camera sbattere e osservammo un America stressato affondare la testa nel cuscino.
"Tutto apposto?" chiesi preoccupato.
"Col cazzo!" urlò America con la voce soffocata dal cuscino.
"Cosa è successo?" si intromesse Germania.
"ONU deve organizzare tutto e chiede continuamente il mio aiuto! Non c'è la faccio più!" si lamentó l'americano sedendosi per terra con la testa fra le gambe.
"Vai a chiamare Russia" mi chiese Ger.
Annuii.
Bussai al bagno mentre Germania provava a calmare America.
"America se sei tu non rompere adesso" mi rispose Russia da dentro il bagno.
"Sono Italia, America in questo momento non si sente molto bene" spiegai.
Sentii il rumore di qualcosa cadere e poi la porta si aprì rivelando il petto rosso di Russia.
Mi accorsi solo in quel momento che nel nostro gruppetto ero il più basso.
Russia aveva solo degli shorts.
Germania storse un po' il naso ma non disse nulla.

Russia pov
Mi inginocchiai accanto ad America.
"Oh mi spieghi cosa cazzo è successo?" chiesi.
"Mi fai preoccupare!" aggiunsi.
"Non ti devi preoccupare e solo ONU che mi chiede di fare troppo lavoro." mi spiegò l'americano alzando la testa.
"Ogni tanto puoi anche chiedergli una pausa non credi? Sei o no la seconda super potenza mondiale dopo di me?" chiesi.
"Seconda super potenza stocazzo" ribatté ridendo.

Germania pov
Io e Italia nel frattempo ci eravamo allontanati.
Ci sedemmo sul letto.
"Secondo te cosa avrà mai chiesto ONU ad America per farlo stressare così?" chiese Italia curioso sdraiandosi.
"Potrebbe avergli chiesto di tutto, per esempio di radunare gli alunni, non lo so" risposi ipotizzando.
Di nuovo in quel momento bussarono.
Era EU.
"Ragazzi preparatevi e scendete" ci ordinò.
Io e Italia eravamo pronti solo lui che si doveva infilare le scarpe.
"Ragazzi dobbiamo andare" dissi a Russia e ad America.
"Se vi chiedono dove siamo dite che ci stiamo preparando" ci disse Russia.
"Ok" rispose Italia allacciandosi le scarpe.
Presi la chiave e uscimmo.
"Tu la chiave non la prendi?" chiesi all'italiano.
"Nope, e poi se ne abbiamo una a cosa serve anche la mia?" mi fece notare lui.
"Si ma se la perdessi?" gli dissi.
"Tu non la perderai, lo so" mi rispose noncurante Italia mentre scendevamo le scale.
Ovviamente se il mio amico non cade almeno una volta al giorno non è contento quindi a 3 gradini dalla fine della rampa scivolò e si portò me dietro.
Cademmo lunghi distesi sul pavimento, lui sotto mi me.
È come se tutto ciò non fosse già terribile passò EU che era venuto a cercarci e ci vide sdraiati uno sopra l'altro.
"Eh ragazzi? T-tutto ok?" chiese lui osservandoci.
"Cazzo.." sussurrai. "Si tutto apposto siamo solo SCIVOLATI" dissi d'alta voce guardando Italia sotto di me mentre dicevo la parola scivolati.
"Ok.." disse EU andandosene via.
Solo in quel momento mi resi conto della nostra posizione.
Mi alzai arrossendo violentemente tirando su anche l'italiano.
"Scusa" disse quello rosso anche lui.
"Tranquillo" dissi prendendolo per il braccio e trascinandolo verso la sala dove avremmo cenato tutti.
Vedemmo Giappone che chiaccherava con Sud Corea.
"Giappo!" urlò Italia correndole incontro abbracciandola.
Notai con curiosità che Sud Corea quando Italia e Giappone si abbracciarono si scurì in volto.
Che Giappone gli piacesse?
No, impossibile, loro erano amici da anni.
"Dove sono America e Russia?" chiese la giapponese curiosa.
"Si stanno ancora preparando" risposi io.
"In che senso?" chiese lei.
"NON in QUEL senso!" la avvertii prima che iniziasse a pensare male.
Troppo tardi.
"E tu che ne sai?" mi chiese stuzzicandomi.
"Lo so e basta!" le risposi iniziando ad arrabbiarmi.

Finché Ci Sarò Io - GerIta Where stories live. Discover now