Chi si ferma è perduto

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Quando decisi che era giunta l'ora di andarmene, senza pensarci troppo su ,presi quel che restava dei brandelli della mia vita, li infilai senza amore e con frenetica noncuranza nel mio zaino rosa e giallo ,chiusi la zip ed uscii di casa chiudendo la porta dietro di me. Immobile per qualche istante ripresi fiato. La testa bassa, mi guardavo i piedi, pensavo a quante volte avrei voluto fare quello che finalmente avevo avuto il coraggio di fare...vivere.

Un sorriso mi rigò le guance, scavate e pallide..e gli occhi iniziarono a  brillare di una luce riflessa ...lacrime iniziarono a scendere silenziose e ognuna di loro urlava la mia rabbia. Come presa dal panico scacciai i pensieri negativi che mi tenevano ancora inchiodata davanti al corridoio, fuori da quella porta .Sapevo che mai più avrei rivisto quell'uomo. L'unico uomo ,il mio grande esasperato amore. Sentivo la voce di mia madre che nel cervello ripeteva"te l'avevo detto io, non mi dai mai retta, tu sei una zuccona ,"quello lì " ti sfrutta e basta!

Ho sempre odiato darle ragione, probabilmente mi sono cacciata nei guai più di una volta solo per la testardaggine di voler fare le cose a modo mio. Se solo ogni tanto mi avesse presa tra le braccia e mi avesse stretta a se magari mi sarebbe stato piú facile seguire i suoi consigli. Ma i suoi non erano mai consigli. I suoi erano giudizi e critiche. Lei sapeva io no. Lei faceva io no.  Lei era brava ,giudiziosa , lei era sottomessa al suo destino io no. Lei aveva smesso di sognare...io no.

Si era sempre e solo preoccupata che gli altri guardassero di buon occhio la sua famiglia ed il suo operato.In effetti mia madre é sempre stata una super donna. Una donna vecchio stampo, cresciuta in una famiglia con la madre malata e cinque fratelli maschi. Si è sempre imposta di avere la casa perfetta in ogni particolare, ci ha sempre mandato in chiesa e a messa ogni domenica . Ci comprava valanghe di calzini e mutande, ci ha riempito interi cassetti con i calzini...che Dio mi perdoni ma chissà quale cavolo di ricompensa avrebbe mai potuto ottenere rendendoci la famiglia perfetta con una caserma di calzini al seguito...povera donna...ma i suoi sogni? Non so neanche se ne abbia mai avuti. Di certo non me ne ha mai parlato,  ma sono più che certa che li abbia presi uno ad uno e chiusi la sotto...sotto una valanga di calzini nuovi che "non si sa mai" ..poi però ha chiuso quel cassetto enorme e pesante. L'ha sicuramente chiuso con la chiave più strana al mondo e l'ha nascosta talmente bene che forse non si ricorda neanche più dove si trova...io no. Io ce l'ho un sogno anzi più di uno solo, e la notte vengono tutti fuori ...danzano intorno a me e li posso vedere , quasi toccare...li riconosco  e li chiamo ogni uno con il suo nome. Questo è  il primo di una lunga serie...uscire presto da questo palazzo...non voltarmi indietro e cercare una nuova speranza per questa mia piccola vita, altrimenti  chissà la gente che potrebbe pensare. Mamma , grazie.

Ora mi sembra così difficile muovermi...guardo ancora i piedi. Lui è dentro che dorme e non sa, non può sapere che ho deciso di tornare a vivere. Non sa che ho ricominciato a sognare,e mi piace...ora sorrido.  Nella mia mente penso a tutti i momenti belli che mi hanno portato a stare con lui. Nel mio cuore è arrivato il momento di dirgli addio. Ora respiro. Primo passo .Facile. Secondo passo.Facile. Poi il terzo ed il quarto e via lungo il corridoio che mi porterà alla libertà .Non lo sono ancora ..chiudo il portone, la luce mi fa stringere gli occhi sensibili abituati al buio di una stanza piena di guai. Respiro. Vita arrivo...non posso voltarmi...non devo ...chi si ferma é perduto.

il sapone sul cuoreWhere stories live. Discover now