9. Il tuo ragazzo

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Essere impegnato seriamente in una relazione era per Chris una cosa nuova ed esserlo nei panni di un gatto rendeva la situazione ancora più strana e difficile. 
Chris non voleva sbagliare con Emy ed era deciso più che mai a far funzionare le cose tra loro anche se non aveva il suo corpo.

Sempre sicuro del suo fascino sulle ragazze, non si era mai preoccupato di non piacere perché fondamentalmente non era mai successo.
Non era mai stato difficile per lui conquistare una ragazza, non si era mai preoccupato di tenere viva la relazione e di certo non si era mai sentito in colpa o avuto particolari problemi a lasciarle.

Ma ora con Emy era diverso e aveva paura di rovinare tutto. Soprattutto i primi giorni cercava di essere cauto ma, riflette' poi,  se c'era qualcosa, più di ogni altra, che aveva imparato stando con Emy era proprio quella di essere se stesso e così fece.

Emy ricambiava i suoi sentimenti e si era innamorata di lui, del pacchetto completo, pregi e difetti, e non solo per il suo aspetto.
Si rilassò e quello che in realtà accadde, fu che le cose tra loro non cambiarono. 

Facevano sempre le stesse cose di prima, solo che ora si coccolavano molto di più, si lanciavano spesso battutine sconce e si lasciavano andare e momenti romantici, parlandosi piano guardandosi negli occhi.

Erano bei momenti ma allo stesso tempo erano molto difficili e Chris contava i giorni, impaziente di riavere il suo corpo per poterla abbracciare e baciare di nuovo.

Il ricordo della sue mani che ripercorrevano il corpo di Emy, le loro labbra che si toccavano, le loro lingue che si rincorrevano, i loro respiri affannosi, occupavano i suoi pensieri quasi costantemente.

Avevano ripreso a dormire abbracciati nello stesso letto ma Emy la mattina se ne pentiva, continuando a dire che doveva abituarsi a dormire senza di lui e visto che Chris si addormentava sempre dopo di lei, si spostava sul divano per rispetto alla sua idea anche se il ragazzo pensava che la questione degli incubi fosse risolta da ormai molto tempo, ovvero da quella volta che era andata al cimitero e si era sfogata come si deve.
La assecondava anche per sé stesso, per quando sarebbe tornato a casa sua.

Le giornate si rincorrevano frenetiche e intense per Emy, piu lente e sonnacchiose per Chris. Il caldo lo rendeva pigro, anche contro il suo volere, e passava molto tempo rannicchiato sotto l'aria fresca del condizionatore, chiedendosi come avrebbe fatto a compiere buone azioni se rimaneva lì tutto il tempo ma era incapace di agire a riguardo.

I clienti abituali, erano abituati a vederlo nella sua postazione e molti, soprattutto ragazze e bambini, si avvicinavano ad accarezzarlo e lui miagolava in segno di ringraziamento.
Ascoltava molte conversazioni, litigi tra coppie e segreti tra amici, ridendo a battute e resoconti di avventure.

Si sentiva un pò un impiccione a dir la verità ma fu grato invece quella mattina di essersi preso i fatti di Carlo e i suoi amici. Erano un gruppo divertente di quattro amici, che di solito venivano a gustare i dolci di Emy, flirtare con lei e soprattutto con i gruppetti di ragazze sedute ai tavoli vicini.

Avevano più o meno la sua età e i loro racconti di situazioni imbarazzanti, di conquiste e serate divertenti gli ricordavano i suoi momenti con Samuel e Viola.

Sapeva molte cose di loro, anche che Carlo era allergico al pistacchio per esempio, poiché aveva raccontato ad una ragazza di quando era quasi morto quando per errore ne aveva ingerito un pezzetto.

🐈‍⬛Perciò, quando lo vide prendere proprio quel pasticcino che lui sapeva essere ripieno di crema al pistacchio, non ci pensò due volte e balzando sul tavolo di fronte a lui, afferrò il pasticcino tra i denti.🐈‍⬛

Quando c'è la Luna PienaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora