-Pace, forse-

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Nancy non era a casa, così mi sedetti sui gradini del suo porticato e la aspettai fino a tardi. Il tempo passava e mi annoiavo, così decisi di andare nel primo locale lì vicino per aspettarla.

Appena entrai nel locale vidi Nancy, assieme a Dave, seduti ad un tavolo.

Mi avvicinai a loro, e Nancy mi invitò a sedermi. Era così strana, sembrava che qualcuno le avesse dato una notizia sconcertante, così le chiesi di parlare e lei mi rispose che dovevo stare zitta, ascoltare quello che aveva da dire Dave e poi saremmo andate a parlare a casa.

Dave si avvicinò a me e mi porse un fascicolo: -Amalia Smith, caso N3473-

Quando lessi quel titolo, il sangue mi si gelò nelle vene, ma non avevo tempo per preoccuparmi, Dave proseguì: -Allora Amalia, vuoi dirmi qualcosa riguardo a quanto è successo? Magari posso fare un eccezione e capire come stanno le cose.

Mi alzai di getto e mi recai in bagno facendo cenno al datore di lavoro di seguirmi per potergli dare un biglietto con tutte le informazioni necessarie e le istruzioni da seguire, Dave mi seguì e mi rassicuró dicendo di non aver raccontato la verità a Nancy ma di essersi inventato una storia bevibile.

Lo salutai e chiamai Nancy per andare a parlare in casa sua. Entrammo e iniziammo a parlare: -Nancy, mi dispiace di non avertelo detto prima, ma io non mi sentivo a mio agio a raccontarti che nel mio precedente lavoro avevo avuto problemi. Semplicemente il mio ex capo voleva che io facessi cose illegali per poter fruttare di più all'azienda e una volta che io feci quel che mi aveva chiesto, mi licenziò-.

Nancy a quelle parole rimase esterrefatta ma capí subito che non debba essere stato semplice per me.

Poco dopo uscii da casa sua, e ritrovai sulla macchina un bigliettino con un numero firmato -D- così capii subito si trattasse di Dave, mi recai a casa e non appena entrai lo chiamai...

Prendimi la manoWo Geschichten leben. Entdecke jetzt