Solo studiato...?

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Arrivammo in quella che dedussi fosse camera sua e una volta chiusa la porta mi lasciò il polso.
"Scusali! Ti assicuro che conoscendoli non sono cattive persone"
"Non preoccuparti, non hanno detto niente di grave" gli posi un sorriso dolce che subito mi fu ricambiato. Un sorriso così bello che temetti di sciogliermi all'istante. Nemmeno il più piccolo degli amici di mio fratello era male! Certo, sarebbe stato facile farmeli piacere se il mio cuore non appartenesse già a uno di loro.

"Ci mettiamo sul letto?"

Strabuzzai gli occhi all'affermazione del ragazzo, diventando tutta rossa in viso. Che quello per cui mi avesse avvertito Seungmin fosse vero? Eppure sembrava un ragazzo così dolce...

"Ehm..."
"A studiare ovviamente! Non pensare a male ti prego! È solo che, non avendo una scrivania, meglio studiare sul letto che per terra. Sai, non ci fossero i miei amici ci saremmo potuti mettere sul tavolo in cucina ma-"
"Tranquillo il letto va benissimo! Non avevo intenzione di metterti in difficoltà!"

Mi guardò per poi ridacchiare leggermente e prendere i libri che ci servivano dallo zaino e poggiarli sul letto.
Lui si mise avanti alla testiera, mentre io ai piedi del materasso a due piazze.

"Sei comoda?"

Annui e gli rivolsi un sorriso. Non potei negare di essere nervosa e imbarazzata: mi trovavo a casa di un ragazzo con cui non avevo mai avuto una conversazione vera e propria, seduta sul suo letto, di fronte a lui messo a gambe incrociate mentre mi guardava con un'espressione solare.

"Bene, da cosa iniziamo?"
"Matematica?"
"Perfetto"
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Non è che Jeongin avesse bisogno di un particolare aiuto...direi piuttosto di un miracolo!
Era indietro di almeno tre argomenti intrapresi nell'anno precedente, e a breve avremmo avuto un test per verificare di non aver completamente rimosso le nozioni imparate con le vacanze.
Tentai di spiegargli il più possibile, dedicammo l'intera giornata alla matematica, eravamo così concentrati dal non regolarci sull'orario.
Mi ero messa affianco al ragazzo, entrambi con la schiena poggiata alla testiera del letto, mentre controllavo gli esercizi che gli avevo chiesto di fare per capire se avesse compreso ciò che gli avevo spiegato.
L'aprirsi delicato della porta ci fece alzare il capo dai libri.

"Oh...Yerin...non sapevo fossi ancora qui, mangi con noi?" mi disse con tono amorevole Chan.
"Io...che ore sono?" domandai al ragazzo spalancando gli occhi.
"Le otto e mezza"
"Otto e mezza?!" presi il telefono di fretta e notai tutti i messaggi e le chiamate perse da parte di mio fratello "sono morta" bisbigliai.
Affacciandosi alla spalla del ragazzo riuscì ad intravedere un'altra figura, Minho.
"Cosa? Libri? Allora avete veramente studiato" disse con tono deluso.

"Era ciò che ti avevo spiegato Hyung!" "Ti serve un passaggio per tornare a casa Yerin?" disse poi rivolgendosi a me.
"Oh! No no! Posso andare a piedi! Non abito troppo lontano da qui"
"A piedi? Da sola? Di notte?" mi guardò il ragazzo alla mia sinistra con sguardo preoccupato.

"Dai Yerin andiamo, ti accompagno io mentre Channie finisce di cucinare" mi disse Minho mentre dava una pacca sul petto al ragazzo che aveva accanto.
"Ma non serve! Davvero! Posso chiamare mio fratello per farmi venire a prendere!"
"Non fare uscire tuo fratello a quest'ora, la strada è buia e non ne vale la pena. Dai andiamo" mi alzai titubante dal letto per seguire il ragazzo, mio fratello mi avrebbe ammazzata! E ora come facevo a farmi accompagnare se Minho sapeva alla perfezione dove abitasse Jisung! Tutti i miei sforzi di nascondermi quando veniva a trovarlo sarebbero divenuti vani!
Prima che uscissi dalla stanza il ragazzo con il quale avevo passato il pomeriggio si alzò dal letto per poi inchinarsi.

"Buonanotte Noona, e grazie mille" mi sorrise in maniera così dolce che sentì il mio cuore saltare un colpo.
"Di niente, buona notte Jeongin" tentai di ricambiare il sorriso ma non potevo nemmeno lontanamente somigliarlo al suo.

Arrivata di fronte a Chan lo salutai per poi seguire Minho in salotto.
Prese le sue chiavi e fece cenno agli altri di stare uscendo, io non riuscì ad aggiungere altro se non un "Ciao" con la voce più bassa e sottile che potessi fare.
Salita in macchina il ragazzo non mi lasciò il tempo di indicargli la strada che partì.

"Allora...siete tutti così carini in famiglia? Presumo sia un valore di geni" disse senza distogliere gli occhi dalla strada.
"Come?"
"Faresti meglio a chiamare Jisung e dirgli che ti sto accompagnando io a casa, conoscendolo starà per partire a cercarti lui stesso. Ci tiene così tanto a te che ogni tanto ne sono geloso"

Spalancai gli occhi dalla sorpresa. Che Jisung avesse detto a Minho che fossi sua sorella? Ma quando?...credevo non lo sapesse.

"Fai la stessa faccia di tuo fratello quando qualcosa ti confonde" lo vidi sorridere con la coda dell'occhio, lo sapeva e ne era certo. Beh ripensandoci...a chi poteva rivelarmi se non a lui? Poi sicuramente non c'era il rischio che ci provasse con me...e riguardo a ciò non ebbi niente da aggiungere.
"Quindi lo sapevi?"
"L'avrei capito anche se non me l'avesse detto lui. Non siete molto diversi: guance da scoiattolo, occhi grandi, bassa statura, un bel corpicino..."
"Chiaro! Chiaro"

Composi il numero di Jisung sul mio cellulare per poi chiamarlo, rispose all'istante e con un'energia che dovetti allontanare il dispositivo dall'orecchio.

"Yerin! Dove cazzo sei?! Ti sto chiamando da due ore! A cosa ti serve quel telefono dico io! Sto partendo di casa"
"No no! Sono quasi arrivata!"
"Sei da sola?! Sappi che-"

Non feci in tempo a rispondere che il telefono mi fu preso dalle mani.

"Sto accompagnando io tua sorella Hannie, sai che non l'avrei mai lasciata andare da sola. Stiamo arrivando, esci fuori dalla porta"
Chiuse la chiamata per poi restituirmi il cellulare e fermarsi dopo pochi minuti.

"Tuo fratello è opprimente a volte, no?"
"Molte volte" mi rivolse un sorriso per poi venire interrotto da un picchiettamento delle dita contro il finestrino, che prontamente abbassò. Scesi dalla macchina chiudendo delicatamente lo sportello e mi misi al fianco di Jisung.

"Che ci facevi insieme a mia sorella? E tu. Che avevi di tanto importante da fare per non aprire il telefono da quattro ore?!"

"Calmati Hannie...ricordi? Vivo nella stesa casa di Jeongin, e siccome era troppo tardi per farti uscire ho preferito accompagnarla io, tanto sarei comunque dovuto passare"
"Mmh...Risposta alla seconda domanda?" mi guardò imbronciato con le braccia conserte.
"Hanno studiato. Solo e soltanto studiato. Per quattro ore" mi guardò male il ragazzo alla guida.
"Che c'è? Io sono venuta soltanto per aiutarlo con matematica e scienze!"
"Capito? E l'ha fatto davvero! Questi giovani d'oggi..."
"Brava Yerin. Altrimenti sarei andato io stesso da Jeongin e-"
"Calmati tigre. Tua sorella è poco più piccola di te, pensi di poterla tenere in una bolla di cristallo a vita?" disse Minho per poi pizzicargli le guance allungando il braccio fuori dal finestrino, mi sentì estremamente fuori luogo in mezzo a quei due, come una terza in comodo! Ma devo ammettere che ciò alimentava solamente la mia voglia di vederli insieme: sebbene non conoscessi perfettamente Lee Know, c'era del feeling tra lui e mio fratello.

"Poi è Innie, sai che è un bravo ragazzo"
"Mmh" Lo guardò non convinto "ho preparato la cena, resti con noi?"
"Non posso scoiattolino, Chan fa già troppe domande"
"Yah! Smettila di chiamarmi così!"
"Soltanto quando potrò chiamarti-" "Non lo dire! Non lo dire!" Mi tappò le orecchie mentre diventava pian piano sempre più rosso.
"Buona notte Minho." lo guardò imbronciato ed indicandogli di andarsene.
"Buona notte Hannie, Yerin" mi fece un sorriso mentre rimetteva in moto la macchina.
Abbassai il capo e lo ringraziai, augurandogli a mia volta una buonanotte.

Attese il nostro rientro in casa prima di andare via, e così iniziai a torturare mio fratello parlando di quel ragazzo per tutta la sera. Andiamo, chi volevano prendere in giro?

-Sweet as honey- {I.Nxreader}Where stories live. Discover now