Chapter 21: Il Conforto di un Alpha

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Le urla di Katsuki riempivano la sala parto da un tempo davvero lungo ormai.

Eijiro non ce la faceva più a sopportare quell'agonia e ormai credeva di aver perso la mano destra. Il dolore pulsava in ogni falange, il derma era diventato una tavolozza dai colori rosso, giallo, violaceo e una punta di blu.

– Sta andando benissimo – aggiunse un'ostetrica.

– Col cazzo! Non mi sento più le budella! – ringhiò il biondo.

A causa dei ripetuti sforzi, il suo volto era ormai divenuto bianco, le guance rosse come due pomodori maturi, gli occhi lucidi e un po' arrossati. Il sudore sulla pelle pareva glitter.

– Le contrazioni sono più rapide. La dilatazione è quasi sufficiente – mormorò una seconda Beta ostetrica.

Katsuki inspirò a fondo, tornando a poggiare la nuca sul lettino. I suoi occhi sfarfallarono al soffitto.

– Eijiro, come starà Izuku? – domandò con voce roca.

Il rosso gli baciò la guancia. Ormai la sua mano era inservibile ma non gli importava davvero. Il dolore che provava non era nulla in confronto a quello del suo Omega.

– Non lo so... ma spero che davvero non abbia perso il bambino. Quel pugno era stato molto forte... –.

Katsuki guardò istintivamente il pancione sotto il telo verde acqua: aveva davvero paura per il suo migliore amico che, ancora una volta, li aveva protetti tutti. Sibilò a un'altra contrazione.

– Bene! Ci siamo! – esclamò briosamente un'ostetrica.

I due Pro Hero sobbalzarono. Troppo fottutamente forte quella voce squillante!

Improvvisamente, tutto si fece estremamente veloce. 

Katsuki perse quasi il lume della ragione, trascinato dall'istinto di dover iniziare a spingere con tutte le sue forze. Non sentì nulla, se non il suo cuore galoppare e i pigolii eccitati del suo Omega Interiore. Eijiro era al suo fianco, in piedi e lo incitava con le lacrime agli occhi. Ancora non gli aveva lasciato la mano.

Spinse, spinse e ancora spinse.

Ci impiegò tutte le ultime forze che aveva conservato.

Gridò quando il dolore divenne insopportabile. Ma la sua agonia venne sovrastata da un pianto che, per un attimo, gli fece dimenticare la sofferenza patita.

Katsuki sollevò il capo dal lettino, cercando di vedere.

– Kat, amore mio! – singhiozzò Eijiro.

– Congratulazioni, è una bambina sanissima! – cinguettò l'ostetrica.

Quando il cordone ombelicale fu tagliato, la neonata venne adagiata sul petto di Katsuki. Non appena vide quell'autentico capolavoro, sorrise intenerito e le lacrime caddero sulle guance rosse.

– Ciao, piccola... – disse. – Eijiro, guarda! E' nostra figlia! La nostra bambina è qui! –.

Il rosso avvicinò l'indice al pugnetto della cucciola ancora singhiozzante. La stretta che ricevette lo fece sentire il papà più orgoglioso del mondo. Ma durò davvero troppo poco perché le ostetriche presero la bimba per poterla lavare.

– Grazie, Katsuki... grazie per questo fascio di gioia... – sussurrò Eijiro, nel suo orecchio. – Mi avevi chiesto che cosa sarebbe successo se il nostro primo cucciolo fosse stata una lei – e il biondo lo guardò con lo sguardo un po' spaventato. – ... insomma, guardami! Sto piangendo e ne sono così già perdutamente innamorato da provare una felicità così grande che potrei gridarla al mondo intero! –.

Sowilo e Tiwaz - Il Sole e l'Onore (KiriBaku - ShinDeku)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora