24. Ho bisogno di adrenalina

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<<Allora Liam, come va il negozio?>> chiese Zayn addentando un boccone. <<Bene per fortuna, ho appena fatto un grande ordine e ho dovuto assumere un altro ragazzo, siamo bravi in quel che facciamo, pensavo di aprire un servizio di consulenza oltre al negozio>>

<<Sembra un'ottima idea>> dissi entusiasta.

<<Ma lo sapete che oggi la nostra Anne ha ricevuto una promozione?>> esclamò Zayn. I due ragazzi con noi mi guardarono felici e Sara battè le mani felice. <<Cosa farai ora?>> chiese sorridendo. <<Scriverò dei pezzi, saranno sul fondo del giornale, ma è comunque qualcosa. Non dovrò solo rileggere quegli degli altri ma avrò la possibilità di fare qualcosa da zero>> dissi sorridendo. Liam decise di fare un brindisi per me e tutti lo seguimmo ridendo.

Passammo la serata tranquillamente, ma quando iniziò a farsi tardi decisi di andare a casa. Liam e Sara mi accompagnarono in macchina e, dopo averli ringraziati entrai in casa. <<Thomas sono a casa!>> dissi entrando. <<Cucina>> rispose lui. Mi tolsi la giacca e lo raggiunsi in cucina, ma subito notai il riccio seduto al tavolo. <<Ma la smetti di presentarti a casa mia senza dire nulla?>> dissi ridacchiando ed avvicinandomi a lui. <<Sapevo che avresti dovuto vedere Zayn, ma volevo comunque passare del tempo con te e festeggiarti per la tua promozione così sono venuto qua ad aspettarti con tuo fratello>> rispose lui tirandomi sulle sue gambe. <<Quindi quello che abbiamo detto prima Harry?>> chiese mio fratello sorridendo. Il riccio annuì e io guardai confusa mio fratello mentre mi passava una bottiglia di vino rosso. <<Stappa>> disse Thomas. Presi in mano la bottiglia e lessi l'etichetta. Non che io fossi un'esperta di vino, ma conoscevo benissimo quella bottiglia e sapevo anche che costava veramente tanto. <<Ma dove hai preso questa?>> chiesi sbarrando gli occhi. <<Colpa mia, ora aprila senza fare troppe storie dai>> rispose il ragazzo su cui ero seduta. Mi alzai sorridendo e presi il cavatappi per aprire la bottiglia. Dopo aver strappato i due ragazzi si misero ad applaudire e io versai il liquido nei tre bicchieri. Ne passai uno ad entrambi e facemmo l'ennesimo brindisi della serata. <<Quindi oggi ti sei persa nei nostri uffici>> mi prese in giro Thommy. <<Non mi sono persa>> risposi guardando male Harry, ma lui rispose prendendo un sorso dal suo bicchiere e alzando una mano come per dire che lui non ne sapesse nulla. <<Non è colpa mia se entri in un ufficio e vai a sbattere contro il figlio del capo>> rise e io gli tirai un leggero pugno sulla spalla. Passammo il resto della serata a ridere e divertirci. Thomas e io riempimmo la testa ad Harry quando si aprì l'argomento Formula 1 e lui ci fece il cazziatone quando gli dicemmo che quella mattina Thomas aveva dimenticato la porta di casa aperta.

<<Io credo che andrò a dormire>> disse Thomas alzandosi e salutando Harry uscì dalla cucina. <<Vuoi rimanere qua a dormire?>> chiesi ad Harry alzandomi. <<Non ho nulla per dormire Anne>>

<<Posso chiedere qualcosa a mio fratello, non credo sia un problema>> dissi e lui acconsentì. Bussai alla porta di mio fratello ed entrai. <<Posso chiederti un pantalone della tuta e una maglietta?>> chiesi

<<A che ti serve? Hai il tuo di pigiama>>

<<Non serve a me>>

Thomas si alzò dal letto ridacchiando e, una volta presi gli indumenti, me li lanciò. <<Fatemi dormire stanotte, per favore>> disse. Alzai il dito medio nella sua direzione ed uscii dalla sua stanza. Passai ad Harry le cose ed entrambi ci cambiammo per metterci a letto. Lo abbracciai sotto le coperte ed appoggiai la testa sul suo petto. <<Dopodomani sera hai da fare?>> chiesi un po' titubante. <<Ho una cena di lavoro, vengono clienti dall'estero, passerò tutta la giornata con loro e la sera saremo in centro>> rispose lasciando un bacio sulla mia testa. <<Perchè me lo chiedi?>> <<no, così>> risposi prima di chiudere gli occhi ed addormentarmi delusa.

La mattina dopo, quando mi svegliai, trovai accanto a me il letto vuoto. Mi stiracchiai e spensi con poca delicatezza la sveglia sul comodino. Mi alzai ed indossai una felpa al volo andando in cucina. Era vuota. Mi avvicinai alla macchinetta del caffè e notai un bigliettino:

"Sono dovuto andare prima in ufficio, scrivimi quando ti svegli, buona giornata. xx H"

Sorrisi ed iniziai a preparare la colazione.

************

Quella sera dopo essere tornata dall'ufficio mi buttai sul divano con una lasagna surgelata e una coca cola. Thomas era fuori per cena e sinceramente cucinare non era nei miei piani. Accesi la tv e iniziai a mangiare contro voglia quella sottospecie di cena quando il campanello suonò. Sbuffai sonoramente e quando aprii la porta trovai Harry con in mano un mazzo di fiori. <<Harry?>> chiesi confusa. Lui sorrise e mi porse il mazzo. <<Hai venti minuti per prepararti, forza>> disse entrando. <<Ma in che senso? Devo farmi una doccia, cambiarmi, trucc->>

<<Non c'è bisogno che ti metti in tiro>>

<<Dove dobbiamo andare?>>

<<É una sorpresa, ora su, vai a prepararti>> disse lui prendendo le cose che avevo lasciato in salotto e portandole in cucina. Mi precipitai in camera ed iniziai a prepararmi. Mi vestii in modo semplice, un jeans e un maglioncino mi sembrarono la scelta ideale. <<Prendi un cappotto, ne avrai bisogno>> disse squadrandomi dalla testa ai piedi. Afferrai il cappotto più pesante e seguii il ragazzo fuori dalla porta. Salimmo in macchina ed Harry alzò il riscaldamento. Tolsi la giacca e mi sistemai meglio sul sedile. <<Dai, posso sapere dove stiamo andando?>> chiesi curiosa.

<<No piccola Anne, è una sorpresa>>

<<Ma perchè questa sorpresa?>>

<<Credi che io me ne sia dimenticato?>>
<<Di cosa?>>

<<Del tuo compleanno>>

Mi voltai verso di lui e notai che stesse sorridendo leggermente. <<Vuoi farti perdonare per non esserci il giorno stesso?>> chiesi di getto.

<<Anne... mi dispiace, ma il lavoro a volte mi impone dei limiti>>

<<Certo, nessun problema>>

<<Non è vero, sei offesa>>

<<No>>

<<Smettila>>

Sbuffai voltandomi verso il finestrino e notai le luci della città farsi sempre più lontane. <<Mi stai portando in periferia per uccidermi?>>

<<Forse>>

<<Potevi farlo a casa, ti saresti risparmiato la benzina per il viaggio>>

<<Non sarebbe stato molto avvincente, ho bisogno di adrenalina>>

Non risposi neanche quella volta. Okay, il lavoro era lavoro, ma sembrava che tutti si fossero dimenticati che fosse il mio compleanno e avessero tutti impegni più importanti.

Harry parcheggiò in mezzo al prato e scese. Lo imitai e mi avvicinai a lui. <<Allora, il coltello lo hai con te o è ancora in macchina?>>

<<Basta Anne>> disse lui prendendomi per mano ed iniziando a camminare. Non potei fare a meno di spalancare la bocca quando mi ritrovai davanti a quella splendida vista. La skyline di New York svettava luminosa davanti ai miei occhi, un piccolo telo da picnic era appoggiato sull'erba e tante lucine lo circondavano. <<Ma è bellissimo>> sussurrai guardando meravigliata davanti a me. <<Sediamoci, ho portato del tè caldo da bere per scaldarci>> disse Harry prima di baciarmi.

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