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Il sole oggi sembra scottare più che mai è il profumo di lavanda non è mai stato così intenso. I nonni sono usciti quindi posso tranquillamente stendermi tra i cespugli di lavanda senza le urla di nonno sulle api che girano lì intorno come quando ero piccola. L'odore di lavanda mi ha sempre rilassato e ho sempre amato buttarmici in mezzo, con le cuffie nelle orecchie e un bicchiere di limonata fresca accanto. Esco sul retro e getto uno sguardo verso la casa di Antoine, dal giardino non proviene nessuno rumore, ma mi sono ripromessa di non fissarmi. Antoine non è il mio ragazzo, ci stiamo divertendo e soprattutto, una volta finita l'estate ognuno tornerà alla propria vita. In questi due giorni poi, causa sia impegni miei che suoi non ci siamo più visti, certamente i messaggi che mi manda sono espliciti riguardo le sue intenzioni, quindi è chiaro che tra noi succederà di nuovo qualcosa, ma non devo rimuginarci troppo, devo prenderla alla leggera e vivermela con serenità. Non voglio trasformare in un incubo qualcosa di così bello e soprattutto spontaneo. Tra noi è stato tutto così naturale che non me ne capacito ancora. Con Giuliano, anche la prima volta mi è sembrata forzata in confronto. La passione poi;non credo di aver mai fatto sesso così con nessuno. Faccio un bel respiro per evitare di rinchiudermi in camera e toccarmi ripetutamente come ho fatto in questi due giorni al solo pensiero o per colpa dei suoi messaggi e mi dirigo verso il campo, godendomi il sole sul viso. Arrivo nel mio piccolo posticino profumato e mi stendo dove i cespugli non coprono la terra. Bevo un sorso e mi metto le cuffie, proprio come quando ero piccola. Dio solo sa quanto mi sono mancate queste giornate crescendo. Non faccio in tempo a muovermi che sento un peso addosso. È una persona. Sferro una sotto specie di pugno prima di aprire gli occhi e mi rendo conto che è Antoine. "Sono io" dice mentre mi tolgo le cuffie. "E io che ne sapevo... Scusami" dico sentendomi. "Ti ho fatto male?" chiedo. "No tranquilla, una lezione per la prossima volta" dice sorridendo. "È la prossima volta magari fammi aprire gli occhi" dico. "Cosa ci fai qua comunque?" chiedo poi. "Ti ho vista venire qui e non ho resistito, ho pure visto che i tuoi nonni non c'erano" risponde e istintivamente sorrido. Anche se si è beccato un pugno è stata una bella pensata la sua. "È cosa pensavi di fare una volta qui?" chiedo guardandolo negli occhi. Lui mi sorride e si avvicina. "Per cominciare, questo" si avvicina ancora un po' e mi bacia attirandomi poi a se. È davvero una fortuna che i nonni siano usciti. Io rispondo al bacio e avvinghio le mie braccia attorno al suo collo. "Volevi fare solo questo?" sussurró sulle sue labbra e sulle sue compare una specie di ghigno. "Oh no" dice e muovendosi fa in modo che io torni stesa a terra. "Sai questo vestitino fa proprio al caso nostro" dice e io sbarro gli occhi. "Non possiamo qua" dico. "Non ci vede nessuno" dice sorridendo malizioso. "Se i miei nonni tornano e ci sentono?" chiedo. "Vorrà dire che sarò veloce e che ti tapperó la bocca" la non chalance con cui dice tutto questo è talmente erotica che sento già un fremito tra le cosce. È rischioso, ma dannazione, si vive una volta sola. Lo attiro a me e lo bacio per fargli capire che voglio e lui grugnisce sulle mie labbra. Si posiona tra le mie gambe alzandomi il vestito e con la mano raggiunge i miei slip che sposta. "Vedo che la cosa ti ha eccitata" gongola guardandomi. "Posso sempre cambiare" dico sfidandolo. "No, no" dice e con le dita inizia a disegnare dei piccoli cerci attorno al mio clitoride,strappandomi piccoli gemiti. "Adoro quando sei eccitata" mi sussurra e poi toglie la mano per abbassare un po' i suoi pantaloncini; si struscia su di me e sento quanto anche lui sia eccitato. "In questi due giorni...". "Zitto e scopami" dico con non so quale audacia. "Subito signorina" sorride e dalla tasca dei pantaloncini tira fuori un preservativo.La scorsa volta siamo andati a ruota libera e anche se porto l'anello, vuole essere prudente. Se lo infila con maestria e poi piano si infila dentro di me. Un gremito esce dalla mia bocca e lui me la tappa con la sua. Inizia a spingere lentamente, come se stesse quasi danzando ed è meraviglioso, sento ogni centimetro entrare e uscire dentro di me. Lo stringo più forte a me e gli metto le mani sul suo meraviglioso lato b per spingerlo più in profondità. Grugnisce staccandosi per un attimo da me e torna a baciarmi, iniziando poi a spingere più velocemente e soprattutto più forte. Sembra quasi una trivella impazzita e questa cosa fa impazzire me. Antoine è davvero un turbinio di passione e mai nella vita avrei immaginato che potesse esistere una persona così, anche prima di Giuliano non ho mai sperimentato questo tipo di desiderio e mai provato questo piacere. Anche solo tramite i messaggi sa accendersi come mai nulla nella vita e mi fa desiderare di essere scopata come la peggio prostitute. Diciamo che in questo momento, in mezzo ad un campo di lavanda ci sono parecchio vicina. "Mi fai impazzire" ansima staccandosi, dobbiamo pur respirare. "Anche tu non scherzi" ansimo a mia volta, infilo poi una mano tra i suoi capelli spettinati e li tiro appena. "No, tu non ne hai idea, non avevo mai fatto una cosa del genere, in pubblico" dice tra un gemito e l'altro. "Nemmeno io se è per questo" dico e sento che l'orgasmo non è tanto lontano. "Sto per venire" dico guardandolo negli occhi e nei suoi si accende la stessa luce che ho visto quando ero da lui. Pura lussuria. "Oh non vedo l'ora di sentirti Mon Petit" ansima e torna a baciarmi, durante questo piccolo discorso aveva rallentato le spinte, quindi ricomincia a spingere con più vigore, deciso a portarmi all'apice. Ci sarebbe riuscito anche solo guardandomi in realtà, ma così è decisamente più divertente. Le sue dita affondano nella mia coscia e non vedo l'ora di vedere se rimarrà qualche segno, l'altra sera qualche piccolo livido mi è rimasto e la cosa mi ha eccitata tantissimo, avevo voglia di avere ancora suoi segni addosso. Inizio a credere davvero di non aver mai vissuto fino ad ora. Antoine sta davvero tirando fuori un lato di me che non pensavo esistesse e che sinceramente mi piace. Questo lato è libero, spontaneo e soprattutto non ha paura di provare piacere e nuove sensazioni. Antoine sta facendo anche questo, mi sta facendo provare sia piacere che nuove sensazioni: non è amore, non potrei mai innamorarmi di uno dopo appena due giorni, ma sicuramente tra noi c'è una connessione particolare o tutto questo non starebbe accadendo. Per lo meno, in questo campo. Sono certa che lui abbia molta più esperienza con il sesso occasionale di me. Torno a lui, alle sue spinte forti e conficco le unghie nel suo braccio tatuato,braccio che mi fa totalmente impazzire. Questo fa aumentare la sua presa sulla mia coscia e sento che anche lui sta perdendo il controllo. Fatico a baciarlo, perché vorrei poter gridare, ma il mio l'orgasmo esplode comunque facendomi tremate è stringere attorno a lui. Conficco di più le unghie e stringo i suoi capelli come per sfogarmi del tutto e anche lui inizia a tremare, esplodendo nel suo di l'orgasmo, che grazie al preservativi più compiere dentro di me. Mi bacia con foga e poi si accascia su di me baciandomi appena l'incavo del collo. "Mon Dieu" dice. "Puoi dirlo" dico e cerco di riprendere fiato. È stato breve, rispetto all'altra volta, ma è stato ugualmente intenso. Piano si sfila da me, toglie il preservativo e legandolo se lo infila in tasca, poi si sdraia accanto a me. Io ne approfitto e mi sistemo le mutande e il vestito. "Abbiamo appena profanato un posto sacro della mia infanzia" dico con il fiatone. "Mi dispiace" dice prendendo fiato anche lui. "È un profanamento positivo" dico guardandolo. "Si?" chiede. "Si" dico decisa e lui sporge per baciarmi. "A me è piaciuto molto profanare questo posto e ho intenzione di profanare tanti altri" dice malizioso e io sinceramente non vedo già l'ora. "Ci sto" dico. "Anzi... Sto ancora aspettando di capire cosa farai sapendo dove sta la mia stanza" dico con la stessa aria. Con lui ormai la mia audacia è partita per la tangente. " Lo scoprirai presto Mon Petit" gli sorriso ed evito accuratamente di dirgli quanto mi fa impazzire quando mi chiama così, non voglio che pensi che sia già cotta a puntino di lui, certo, devo ammattire che il mio cuore in sua presenza accelera in maniera esponenziale, ma da qui a dire che provo altro nei suoi confronti è davvero lunga. "Beh sbrigati perché sono davvero curiosa" dico e allungo una mano per accarezzargli i ricci. "Mi piacciono un sacco i tuoi capelli" dico. "Stavo pensando di rifarmi biondo ma se dici così non li tocco" dice guardandomi negli occhi. "Siamo già al punto in cui fai quello che ti dico?" chiedo divertita. "Beh diciamo che sapendo che ti piacciono,so che ogni volta che starai provando piacere li tirerai e la cosa mi eccita da morire" dice proprio senza mezzi termini e anche se dovrebbe, la cosa non mi spiazza più. Inizio a chiedermi perché non poteva essere tutto così naturale anche con Giuliano. O forse lo so perché, lui non era quello che cercavo mentre Antoine... Antoine ci si avvicina e di parecchio anche. "Ottima osservazione" dico e lo attiro a me per baciarlo, muoio dalla voglia di sentire ancora le sue labbra e non solo. "Scopami ancora" dico abbandonando totalmente il buon senso. "Cazzo si" dice ansimando e spostandosi me lo ritrovo di nuovo sopra. "Tu mi manderai al manicomio" dice e porta una mano sotto al mio vestito. "ARIELLE!" una voce mi chiama, la voce di nonna e la mano di Antoine si ritrae. *Cazzo, proprio adesso * penso. "Cosa facciamo adesso?" mi chiede. Se ci vedono insieme steso qui è la fine. "Vado io, tu intanto striscia in là, appena siamo dentro vattene a casa" dico sbrigativa. "ARIELLE" mi chiama di nuovo nonna. "Vado" dico e Antoine mi da un fugace bacio prima di spostarsi. "Vieni da me stasera?" chiede. "Ok" dico sbrigativa e mi alzo dal nostro nascondiglio sistemandomi per bene il vestito. "SONO QUA NONNA" urlo attirando la sua attenzione. "COSA CI FAI LI?" chiede mentre mi allontano dal mio amante. "Mi rilassavo" abbasso il tono, dato che mi sto avvicinando. "La in mezzo" dice scuotendo la testa. "Dai nonna non incominciare, dai che ti aiuto con la spesa" dico e prendendola a braccetto dopo averla raggiunta la spingo verso la porta di casa, in modo che Antoine possa finalmente andare via. Mi giro per controllare ed entro insieme alla nonna. Infondo siamo stati fortunati, pochi minuti e ci avrebbero sentiti ansimare in mezzo al campo, mentre scopavamo come conigli. "Nonno" dico entrando in cucina con la nonna. "Mon petit chat" dice e io sorrido, guardando poi le buste. "Ma quanta roba avete preso?" chiedo. "Un bel po', sai pensavamo di invitare a cena il nostro vicino" dice e per poco non mi strozzo con la mia stessa saliva. "Antoine?" chiedo. "Si, lui è stato così gentile ad invitarti, volevamo ricambiare" dice nonna felice e io vorrei sprofondare, solo pochi minuti fa ero con lui, stesa in un campo, sul procinto di fare tanto sesso. "Che bella idea" dico sudando freddo. "E questo quando?" chiedo. "Stasera... Caro,chiamalo così glielo chiedi subito" dice nonna a nonno. "Avete il suo numero?" chiedo sorpresa. "Si, quel caro ragazzo ce lo ha dato dicendoci che se avessimo avuto bisogno si qualcosa di non esitare a chiamare" dice e se sapesse cosa mi fa quel caro ragazzo non sarebbe più tanto della stessa opinione. "Si lo chiamo subito" nonno esce dalla cucina con il telefono in mano e io prego che Antoine dica di no. Voglio vederlo certo, ma non a cena con i miei nonni presenti.
"Viene" dice nonno entrando di nuovo in cucina e io stringo una busta della spesa. "Oh che bello" dice nonna e io mi sforzo di sorridere. Sarà tremendamente imbarazzante.

Amour de Lavand ||Antoine Griezmann||Where stories live. Discover now