9.

13 4 0
                                    

Antoine alla fine è rimasto da me, con dei sotterfugi ho portato i pasti in camera e ci siamo goduti la giornata insieme. Non ci siamo promessi amore eterno e ne abbiamo deciso che il nostro è un rapporto esclusivo, ma abbiamo preso atto che proviamo dei sentimenti l'uno per l'altra e che vedremo dove tutto questo ci porterà. Certo, la cosa ancora mi spaventa, potrei ancora soffrire, ma sapere che la mia non è una strada a senso unico un po' mi conforta. Dormire con lui, infondo mi ha regalato una pace che mi mancava da un po'. La fortuna poi, ci ha assistito in quanto i miei nonni sono andati a fare colazione da dei signori che hanno appena rilevato uno chateau poco distante, così ho potuto porre fine alla vita da recluso di Antoine e siamo scesi in cucina per fare colazione. Lui ovviamente mi sta dando una mano e averlo qui, intento a fare questi gesti così quotidiani mi piace da morire; sembra quasi di essere una qualsiasi coppia che sta insieme da tanto tempo e siamo in vacanza in questa bellissima casa. Forse la mia mente sta già vagando troppo, ma stare qui con lui mi dà queste sensazioni. "Ti sei incantata?" mi chiede, beccandomi a fissarlo. "Guardandoti è facile" dico sorridendo. Lui si avvicina e io appoggio una mano sull'isola della cucina. "Io invece..." mi solleva e mi fa sedere proprio su essa. "Voglio guardarti da più in basso" mi sorride ammiccando ma non fa in tempo ad inginocchiarsi che suonano al campanello. Antoine si alza di scatto allarmato. "Sono già tornati?" chiede. "I miei nonni hanno la chiave e le poche volte che l'hanno dimenticata gridavano come matti. Dicono che è da imbecilli suonare a casa propria" dico e scendo dall'isola poiché hanno suonato di nuovo. "Torno subito" stampo istintivamente un bacio sulle labbra di Antoine ed esco dalla cucina per andare alla porta. "Oui" dico aprendo e i miei occhi si sbarrano quando vedo la persona al di là della porta. "Ciao" dice il mio ex fidanzato con un largo sorriso. "Giuliano" dico con il cuore che sta andando a mille. "Cosa ci fai qui?" gli chiedo subito. "Te l'ho detto al telefono, voglio che torniamo insieme" dice fin troppo impostato. Una cosa che ho sempre odiato di lui. "Mi sembrava di averti detto che.....". "Arielle... Qui est?"  { scriveró brevemente in francese per rimarcare la diversità di lingua tra Antoine e Giuliano} la voce di Antoine si palesa dietro di me e io mi giro trovandolo nel corridoio. *Porca troia* penso. "Personne, j'arrive" rispondo. "Nessuno? Guarda che so il francese, piuttosto chi è questo tizio?" chiede subito Giuliano. "Non sono affari tuoi" dico tornando a guardare il mio ex. "Sink affari miei eccome visto che sei la mia fidanzata" dice e io sbarro gli occhi. "Mi hai lasciata Giuliano, non sono più niente per te, come tu non sei più niente per me" dico furiosa. "Arielle non dire fesserie" Giuliano fa un passo per entrare ma vedo la mano di Antoine sbattere sulla porta. "Mon italien est nul, mais je comprends une chose, Arielle ne veut pas de toi ici, alors va-t'en" dice quasi ringhiando e sento il suo petto accarezzare la mia schiena, mi sta proteggendo. "Ora è tutto chiaro..." dice Giuliano con un ghigno. "Tu te fais baiser par lui" dice questa volta in francese e Antoine spostandomi si avvenga su di lui e gli dà un pugno. "Antoine no" dico e afferrandolo per un braccio lo trascino dentro. "BRUTTO STRONZO" gli urla in italiano Giuliano. "Giuliano, vattene, tornatene a casa" dico e chiudo la porta. {Torno a scrivere in italiano, ma ovviamente loro stanno parlando Francese}. "Apri che lo ammazzo" dice Antoine furioso. "No, ha capito il messaggio" dico per calmarlo. "Non doveva permettersi di rivolgersi a te in quel modo" dice e io gli prendo il viso tra le mani. "Lo so, ma tu non devi sporcarti le mani per lui. È un coglione e lo dimostra il fatto che..." sentiamo picchiare alla porta e sussulto. "Arielle apri immediatamente la porta" urla Giuliano. "Adesso..." fermo subito Antoine. "Ci penso io" dico e vado alla porta. Appena la apro ferro un pugno a Giuliano che rimane basito. "Tu sei...". "PUNTO PRIMO: TU NON VIENI A CASA MIA A TIRARE PUGNI ALLA PORTA. PUNTO SECONDO : QUANDO TI HO COMUNICATO LE MIE DECISIONI MI HAI LASCIATA QUINDI NON SONO PIÙ LA TUA FIDANZATA. PUNTO TERZO: SE MI FACCIO SBATTERE, COME DICI TU DA QUALCUN ALTRO SONO ESCLUSIVAMENTE CAZZI MIEI. PUNTO QUARTO: NON VOGLIO MAI PIÙ VEDERE LA TUA FACCIA PER IL RESTO DELLA MIA VITA E SE I MIEI GENITORI, PERCHÉ SONO CERTA CHE HANNO UN RUOLO IN TUTTO QUESTO PUOI TRANQUILLAMENTE DIRGLI DI ANDARE A FARSI FOTTERE, PERCHÉ LA VITA È LA MIA E DI CERTO NON VOGLIO CONDIVIDERLA CON UN PEZZO DI MERDA COME TE" smetto di gridare e faccio un bel respiro. Gli occhi di Giuliano  sono ancora sbarrati, non credo mi abbia mai vista così arrabbiata. "Addio Giuliano" dico e torno alla porta dove mi attende Antoine. Ha assistito a tutta la scena e anche se non ha capito una parola di quello che ho detto mi sorride e mi cinge a se, mi volto per vedere Giuliano che mi guarda in cagnesco e poi se ne va. "Non so cosa gli hai detto ma sei stata pazzesca" dice e mi da un bacio sulla testa. Io istintivamente scoppio a piangere. "Ehi Mon Petit, perché piangi?" chiede Antoine prendendomi il viso tra le mani. "Non lo avevo mai affrontato, sono sempre stata accondiscendente per non deludere i miei e finalmente ho buttato tutto fuori" dico tra le lacrime. Anche se scatenerò una guerra con i miei genitori, non mi importa, sono stanca di tutti i loro sotterfugi per controllarmi, voglio vivere la mia vita e prendere le mie decisioni. "Sarà un casino con i miei ma dovevo farlo" dico. "Si, dovevi farlo e vedrai che un giorno capiranno e se non lo faranno, ci perderanno solo loro" dice e senza dire nulla mi alzo sulle punte e gli do un bacio. Lui di risposta mi stringe a se e approfondisce questo bacio. Mi sta proteggendo di nuovo e soprattutto mi sta amando tutto quello che non mi è stato dato fino ad adesso: qualcuno che sia al mio fianco e che sia fiero delle mie scelte. Antoine continua a stringermi e io vorrei perdermi in lui per sempre. Sento il rumore di un auto e istintivamente mi allontano da lui. "Sono loro" dico. "Come?" chiede confuso. "Riconoscerei il rumore di quel catorcio ovunque" dico e mi mobilito per chiudere la porta a chiave, fortunatamente per noi mio nonno è abitudinario e parcheggia sempre vicino alla quercia, mai davanti alla porta, dice che è maleducazione. "Vai di sopra" lo intimo. "E poi come me ne vado?" chiede nervoso, in effetti dovrei rinchiuderlo di nuovo. "Vai a casa allora, ci vediamo dopo" gli dico. "Non sparisci un'altra volta?" chiede. "No promesso, ora vai" dico e gli do un fugace bacio prima di vederlo correre fuori dalla pare opposta del corridoio. Io, prima che i nonni entrino corro in cucina e metto via tutto quello che potrebbe dar da pensare che la colazione fosse per due. "Mon petit chat" nonno entra in cucina e io mi fermo, cercando di non sembrare affannata. "Stai bene?" chiede scrutandomi. "Si, perchè non dovrei?" chiedo e con disinvoltura mi vuoto in caffè. "Arielle tesoro, già in piedi?" chiede nonna, entrando a sua volta in cucina. "Si, ho dormito a sufficienza" dico e lei mi scruta esattamente come il nonno. "Ma tesoro stai bene?Sei pallida?" chiede nonna e si avvicina per toccarmi la fronte. "Nonna tranquilla , sto benissimo" dico scostandomi, certo non posso dirgli che sto così perchè ho dovuto nascondergli la mia tresca con il vicino , che era qui fino a pochi minuti fa. "MMh...Se lo dici tu, fai una bella colazione però" dice ,anche se non mi sembra molto convinta. Nonna è più furba di una volpe. "E' quello che sto per fare" dico sorridendo, prendo il mio caffè e due croissant ed esco dalla cucina, facendo un grande sospiro. Questa volta l'abbiamo scampata bella, ma dobbiamo essere più cauti, prima ci siamo lasciati andare e ci stava costando. Non stiamo facendo niente di male è ovvio, ma questa cosa che ci sta capitando è meglio tenerla per noi. Lui è famoso e potrebbe uscire fuori, mentre io preferisco evitare di dire ai miei nonni che me la spasso con il vicino anche sotto il loro tetto. Antoine non è più solo il mio trombamico, ci sono dei sentimenti di mezzo, ma comunque non  una cosa seria e date le nostre vite non lo sarà mai, questo lo so per certo. Esco sul retro e mi siedo al tavolo. Appoggio tutto e sento un piccolo fischio; alzo il viso e vedo Antoine dietro il muretto. "Che cosa ci fai li?" dico cercando di non gridare. "Volevo solo sapere se era tutto a posto" risponde. "Si, tutto ok, i nonni non si sono accorti di niente" rispondo e sorrido.Quel ragazzo è davvero un pazzo. "Ottimo, ci vediamo dopo allora" dice. "A dopo" dico e gli mando un bacio. Lui ricambia e si dilegua. Sorriso addentando la mia brioches e scuoto la testa. So benissimo che tra noi non potrà continuare oltre l'estate, ma inizio seriamente a chiedermi se una volta tornata in Italia, troverò mai qualcuno anche solo lontanamente simile ad Antoine.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Jan 20 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

Amour de Lavand ||Antoine Griezmann||Where stories live. Discover now