CAPITOLO 13

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"Dovresti chiamarla."

"Cazzo Monty! Sarà la milionesima volta che me lo dici nell'ultimo mese! Hai il cervello in loop?!".

"Te lo dirò fino a quando qualcuno non mi strapperà le corde vocali!".

"Non tentarmi", disse Anya prima di bere un sorso di caffè.

Era passato poco più di un mese dal giorno di Natale ed era da allora che non aveva notizie di Raven. Anya a Las Vegas non era più tornata e di certo l'altra non era stata a New York, per quanto ne sapesse. Ed era da quel fatidico giorno che il fratello la tormentava perché chiamasse Raven, cosa che lei non aveva nessuna intenzione di fare.

"Ha deciso lei di andare via, perché dovrei inseguirla e pregarla di tornare qui? Io sarei infastidita se una donna si comportasse con me in questo modo."

"Non se fosse la donna di cui sei innamorata."

"Oh santo cielo Monty! Raven non è innamorata di me!"

"Io giurerei il contrario!", Anya lo guardò inarcando un sopracciglio.

"Le hai parlato sì e no un'ora, che ne sai di lei?".

"Me lo dice il sesto senso."

"Ne sai usare a malapena un paio figuriamoci il sesto!".

"Harper è d'accordo con me!".

"Ah, beh, allora!", si alzò ed infilò il cappotto.

"Vado al lavoro. Ci vediamo a pranzo."

"Chiamala!", le ripeté il fratello mentre usciva dal ristorante.

Anya imprecò e raggiunse la propria auto.

*****

Raven guardò fuori dalla finestra giocando nervosamente con il ciondolo che aveva al collo. Oramai era diventata un'abitudine e lo faceva soprattutto quando era pensierosa. Facendolo, inevitabilmente, pensava ad Anya. Con il passare dei giorni e delle settimane si era resa sempre di più conto che il tempo non l'avrebbe aiutata a dimenticare, anzi, più andava avanti più ne sentiva la mancanza.

Probabilmente andando via senza neanche una parola o un semplice saluto non si era comportata nel migliore dei modi, ma lei non aveva neanche tentato di contattarla, almeno per cercare di capire. Avrebbe potuto rivederla in un paio di occasioni ma Anya, a Las Vegas, aveva sempre mandato un suo collaboratore. Lei non era più tornata. E oramai i lavori all'Eco-District erano giunti al termine. Il contratto di Raven era chiuso ed era di nuovo alla ricerca di un altro impiego, possibilmente più stabile.

Qualcuno bussò alla porta del suo ufficio distogliendola dai propri pensieri.

"Avanti", disse girandosi e riponendo nelle scatole le ultime cose.

"Raven, Marcus Kane al telefono", le disse la ragazza che le aveva fatto da segretaria nell'ultimo anno.

Raven si accigliò ed alzò la cornetta del telefono.

"Pronto?".

"Finalmente Raven! È tutto il giorno che cerco di contattarti", afferrò il cellulare e lo trovò spento.

"Scusami Marcus... deve essere morta la batteria al cellulare. Come mai tutta questa urgenza?".

"Stai preparando gli scatoloni?".

"Si, devo lasciare l'ufficio entro le tre.".

"E dove andrai?".

"Ancora non lo so. Forse mi prendo una vacanza prima di cercare un altro lavoro."

"Che ne dici di un'altra sfida?".

NOTE AUTRICE:
Siamo quasi alla fine ancora tre capitoli!

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