Sedici.

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Il suo ufficio era a dir poco maestoso dal tappeto in pelle di tigre steso sul pavimento in legno d'acero scuro, alle pareti con dipinti molto belli e all'apparenza altrettanto costosi, alla lunga scrivania che si estendeva sul fondo davanti alle grosse vetrate che davano sul panorama della città. Enji Todoroki era girato di spalle a loro, che si trovavano ancora sulla soglia della porta, con le mani intrecciate dietro la schiena e guardava davanti a sé l'immensa città.
Non appena Touya si schiarì la voce, spezzando quel silenzio contemplativo dell'uomo, quest'ultimo si girò verso di lui e incrociò lo sguardo di ghiaccio prima verso il figlio e poi verso Keigo.
Al biondo venne un brivido. Il solo pensiero che era lì, davanti all'uomo più temuto di tutti i tempi, gli faceva scaturire una sorta d'ansia che non riusciva a parlare o a fare qualsiasi altra cosa.
Ringraziò mentalmente Touya, il quale lo andò a presentare al suo posto:< padre. Lui è Keigo. Sono sicuro che potrebbe risultare un'utile risorsa per la società, per i nostri affare e la nostra organizzazione.>
L'uomo stette in silenzio; sentiva i nervi a fior di pelle. Il silenzio non era mai un buon segno o no ?
Si morse l'interno della guancia, stringendo i pugni e facendo un respiro pesante.
Dopo un po', l'uomo dai capelli rossi parlò:<non servono altre persone al mio servizio. Non me ne faccio nulla di un'altra risorsa.>
Aveva un voce profonda e possente, così come il suo fisico.
Infatti, aveva delle spalle larghe ed era molto alto.
I due si guardarono, in un interminabile silenzio.
<Decidi tu cosa farne.>
L'uomo si girò di nuovo verso la grande finestra, facendo finta come se quella conversazione non fosse mai avvenuta.
Cosa voleva dire ?
Keigo si girò verso Touya: aveva la mascella contratta, era nervoso.
<Andiamo.>
Disse, poi si girò e uscì dalla stanza senza nemmeno aspettarlo.

In macchina, dopo l'incontro, era calato un silenzio assoluto. Non che le volte precedenti ci fosse stata qualche conversazione tra di loro, ma quel silenzio era proprio strano. Percepiva che Touya fosse nervoso, ma non riusciva a capire perché.
Quando l'auto si fermò, rinvenne subito, non era il momento di pensare a quelle cose e vide che lo aveva fermato proprio davanti al suo palazzo.
Era pomeriggio inoltrato, un po' tardi ma c'era ancora luce fuori, poteva vedere quindi le strade ancora affollate e l'edificio dove aveva l'appartamento venire illuminato dal pigro sole de pomeriggio.
<Perché ci siamo fermati a casa mia ? Non dobbiamo fare nulla oggi ?>
Touya mise il freno a mano, silenzioso e si voltò a guardarlo.
<Sta zitto e scendi dalla mia auto.>
Enfatizzò la prima frase in quel modo così pungente.
Il viso del biondo si corrugò, confuso: non aveva fatto nulla, perché stava così ?
Keigo fece quindi un sospiro, non aveva voglia di innalzare una discussione quando di pugno ne aveva già presi tanti in quella giornata e aveva ancora la mascella dolorante per la forza che aveva utilizzato quel Shigaraki nel colpirlo.
Rimase zitto, aprì la portiera e scese dall'auto.
Touya, come sempre, sfrecciò via con l'auto e scomparve dopo la prima curva in fondo alla strada.

Keigo salì le scale, fino ad arrivare nel suo appartamento, dove andò ad aprire la porta con le chiavi. Non volette nemmeno farsi una doccia, per quanto era sudato per l'allenamento in palestra, che si gettò a capofitto sul letto, esausto da quella giornata e rimase così.
Ci pensò.
Pensò a perché Touya si fosse comportato in quel modo. Andava bene che era uno stronzo patentato, ma quella volta era...stato diverso. Lo aveva sentito triste.
Forse era stata la conversazione con suo padre a far scattare qualcosa in lui, magari era un tipo così insicuro che aveva bisogno di una sorta di approvazione da parte di Enji. Chiuse gli occhi, sentendoli bruciare e la testa invece implodere. Non ci voleva pensare.
Era tutto troppo strano per lui che non era abituato a essere in quel giro.
Non ci volle pensare, infatti poco tempo si addormentò.

Spazio autrice
Buongiorno!
Un altro capitolo pubblicato per non farvi rimanere a bocca asciutta.
Qui per avvisarvi che ho quasi terminato di scrivere il libro per mia gioia così potrò dedicarmi completamente alla Bakudeku .
Allora: vi anticipo che saranno dei capitoli abbastanza tosti di quasi mille parole l'uno, così come sono stati tosti per me scriverli.
Detto questo: volevo ricordarvi che mi fa molto piacere che il libro vi stia piacendo in tanti e che mi riempite di commenti positivi, mi fate davvero bene al cuore e mi tirate su di morale, per questo vi ringrazio a uno a uno ❤️❤️ detto questo, vi auguro una buona lettura anche per i prossimi capitoli !!!

Dangerous love (Dabihawks)Where stories live. Discover now