6 - Circus

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Minho era seduto alla sua scrivania, con un piede sulla sedia e il mento appoggiato al ginocchio. Era ormai tardo pomeriggio eppure non aveva mai smesso di pensare ad Han in quei giorni. Non capiva davvero quello che passava nella sua testa e anche se si era sforzato a pensarci, non aveva ancora trovato una risposta. L'ultima cosa che voleva era litigare di nuovo con lui quindi gli scrisse un breve messaggio, deciso a risolvere la questione una volta per tutte. -In camera mia tra un'ora- scrisse semplicemente. Inviò il messaggio e uscì dalla sua camera per scendere in cucina a mangiare qualcosa per merenda, dato che aveva saltato il pranzo e la fame iniziava a farsi sentire. Oltrepassò il salotto e arrivò davanti al frigo, aprendolo e mettendosi alla ricerca di qualcosa che potesse piacergli. Tirò fuori qualcosa avanzato dal pranzo e si sedette al tavolo con le cuffie a mangiare quello che aveva trovato. Non ci mise molto a finire il suo cibo e di lì a poco si alzò da tavola per tornare in camera sua. Chiuse la porta dietro di sé, pensando a cosa fare in quei quaranta minuti che gli rimanevano e decise di mettersi a leggere il libro che Jeongin gli aveva regalato per lo scorso natale. Così prese gli occhiali e si sedette sulla sedia con le gambe incrociate e i gomiti appoggiati alla scrivania.

Il tempo passò e presto Han bussò alla porta della camera di Minho. Il maggiore gli disse di entrare e così fece lui. Il castano si sedette sul letto con le gambe incrociate, come faceva ogni volta che stava nella stanza di Minho. Guardò verso di lui, aspettandosi che avrebbe iniziato a parlare di lì a poco. Così non fu e il ragazzo si limitò a guardarlo. -Quindi?- disse Han, stanco di aspettare. Minho non gli rispose, continuando a guardarlo in silenzio. -Se non hai niente da dire allora vado- disse Han alzandosi e dirigendosi verso la porta della camera. -Perché sei arrabbiato?- gli chiese Minho, bloccandolo nel momento in cui aveva la mano sulla maniglia della porta. Han si fermò sul posto, aspettandosi quella domanda ma ancora non volendo rispondergli onestamente. -É per quella mattina vero?- Chiese Minho riferendosi a quando erano usciti insieme. Han sospirò e si girò verso il ragazzo seduto sulla sedia. -Senti lascia stare okay? Dimentica come mi sono comportato quella volta- gli disse Han scacciando il ricordo con un gesto della mano e tornando a sedersi sul letto.

-Non posso- disse Minho guardandolo dritto negli occhi. -Non posso perché si tratta di te- continuò. -Se si tratta di te devo sapere- insistette. -Perché sei arrabbiato?- chiese di nuovo. Han rimase sorpreso alle parole di Minho e capì che il ragazzo ci teneva molto a lui. -Mi ha dato fastidio come ti sei comportato con quella ragazza- ammise Han. -Eravamo andati là per passare un po' di tempo insieme, noi due- disse sottolineando le ultime due parole. -Sento che qualcosa tra di noi è cambiato e per questo ho paura- si confidò il rapper. -Di cosa hai paura?- gli chiese Minho sedendosi sul letto accanto al ragazzo. Han esitò nel rispondere, voleva confidarsi con lui ma allo stesso tempo, aveva paura di quello che sarebbe successo. -Dimmi- disse Minho cogliendo quell'esitazione in Han. -Ho paura di perderti minho- disse il più piccolo guardandolo dritto negli occhi. -Ogni volta che litighiamo mi sento male e non voglio che succeda di nuovo- confessò Han guardando il moro negli occhi. Minho rimase colpito dalle parole del castano. Si poteva dire che anche lui provava lo stesso e in qualche modo, voleva farglielo capire.

Si sporse in avanti fino ad appoggiare le mani dietro la sua schiena, costringendo il castano a fare lo stesso. Han appoggiò i gomiti dietro di sé e tornò a guardare l'altro negli occhi. Rimase senza fiato: non aveva mai visto Minho comportarsi in quel modo e questo lo stupì. A quanto pare, gli importava davvero di lui. -Minho...- lo chiamò sottovoce Han. Il moro chiuse gli occhi, imprimendo nella sua mente il tono usato dal più piccolo quando lo aveva appena chiamato. Sentire il suo nome pronunciato così era paradisiaco per lui.

Riaprì gli occhi, andando a cercare un contatto con gli occhi di Han. La tensione nell'aria era più che evidente, soprattutto per il castano, che continuava ad evitare lo sguardo che Minho cercava spostando la testa sotto i suoi occhi. -Guardami- gli disse Minho con voce profonda, facendo rabbrividire Han. Il castano si sentiva completamente alla sua mercé, sovrastato dalla sua presenza e imprigionato tra le sue braccia. -Minho io- iniziò Han, finalmente guardando Minho negli occhi. Il ragazzo lo bloccò prima che lui potesse finire la frase. Gli prese il mento tra le mani e lo avvicinò a sé, posando le labbra sulle sue. Han non fece in tempo a realizzare ciò che era appena successo. Si sentì spaesato e confuso a quel contatto e si staccò subito dal ragazzo più grande. Non sapeva bene come reagire a quel contatto, non sapeva se esserne felice o meno. Minho lo guardò negli occhi, cogliendo tutte le preoccupazioni che passavano per la sua mente. -Scusami Han, non avrei dovuto- disse allontanandosi dal ragazzo e alzandosi in piedi. -Tranquillo Minho io- fece Han alzandosi anche lui ma in quel momento qualcuno bussò alla porta, interrompendolo.

Stray Kids House - minsung e hyunlixDonde viven las historias. Descúbrelo ahora