Capitolo quindici

165 31 8
                                    


La notizia giunse a villa Bakugou l'indomani mattina.

Una busta nera era stata consegnata da un paggetto vestito dello stesso colore che poi se ne era andato via in tutta fretta per continuare l'incarico di consegnare le altre missive al resto dei nobili per l'intero paese.

Lady Uraraka era morta quella notte.

La notizia dal lord padrone di casa era stata accolta con entusiasmo, ma che aveva dovuto dissimulare dato che lord Midorya era accanto a lui.

La famiglia della lady aveva invitato i due lord al funerale che si sarebbe tenuto l'indomani, sperando in una loro partecipazione, soprattutto dato il rapporto che credevano che la figlia avesse con il verdino.

Lord Midorya pianse alla notizia, per quanto trovasse la lady invadente e insistente, la morte di una persona da lui conosciuta era un fatto che meritava la sua tristezza, anche se una parte di lui si sentiva sollevata all'idea di non dover più vedere la donna che ogni giorno si presentava nella casa in cui dimorava.

Il funerale era stato fatto nella cappella del paese della donna, con un tempo che prometteva pioggia dalla mattina.

Grosse nuvole scure coprivano il cielo che fino al giorno prima era stato terso e caldo.

Il mantello che aveva indossato per non inzupparsi nel caso piovesse, gli faceva soffrire il caldo, ma non se ne curò avviandosi insieme al resto della nobiltà verso il cimitero dopo una celebrazione sfarzosa dove milioni di fiori bianchi erano stati recisi per addobbare la piccola cappella in cui si sarebbe svolto l'evento.

La madre di lady Uraraka quando lo aveva visto fuori dall'edificio, era crollata tra le sue braccia, inveendo contro la cattiva sorte in cui la figlia era incappata, mentre allo stesso lo ringraziava della sua presenza, facendosi sostenere nel breve tragitto verso il luogo di sepoltura.

Lord Midorya che voleva solo scappare da quella situazione, si ritrovò sotto gli occhi di tutti, con questi che bisbigliavano su quella situazione.

Lord Bakugou che assisteva da una certa distanza si mise ad ascoltare i sussurri di quegli stolti che non si erano nemmeno degnati di abbassare la voce per non farsi sentire.

«Ho sentito che doveva chiedere la sua mano a giorni.» disse una lady che reggeva un ombrellino smilzo.

«Meglio per lui allora che sia morta, sai in che orribile matrimonio sarebbe incappato altrimenti.» le fece la sua vicina con un sorrisetto furbo.

«Immagino sì, ha fatto di tutto per tenerselo per sé e questa è la fine che si meritava.» tornò a dire la prima, ma che non proseguì con il discorso, accortasi finalmente del lord al suo fianco.

La fossa era già stata scavata e il prete con un'ultima benedizione, diede il consenso a far calare la bara che conteneva il corpo della giovane.

Lord Bakugou sentì che tutto fosse finito solo quando la prima pala di terra venne scaraventata contro il legno lucido della cassa e i suoi pensieri poterono tornare al lord che invece se ne stava immobile davanti alla fossa che ad ogni spalata si riempiva un poco.

Gli si avvicinò silenzioso aprendo l'ombrello che si era portato dietro mentre sentiva le prime gocce cadergli sulle spalle.

Arrivato al suo fianco la pioggia si era trasformata in un'acquazzone che aveva infradiciato lord Midorya che fissava la lapide della lady triste.

«Lord Midorya, sta bene?» chiese posando una mano sulla spalla del verdino.

L'altro non rispose, sollevando solo lo sguardo e fissandolo con negli occhi una nota che al biondo parve di riconoscere come senso di colpa.

Un braccio si mosse ad avvolgergli le spalle nel silenzio totale di quel giorno così triste, almeno per gli altri.

Un giorno che per lui significava la vittoria su quella donna che gli voleva rubare l'oggetto del suo desiderio.

CantarellaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora