Capitolo 13

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Il mondo è crudele,
le persone di più.

Dorian's pov

Mi dirigo negli spogliatoi con la squadra al seguito. Ho deciso. Dopo questa stagione la smetto di torturarmi con questo sport. Lascio volentieri il ruolo di capitano a Stanley, o a Raphael. Io non voglio più averci niente a che fare. Alyssa ha detto che non siamo una squadra molto unita. Si sbaglia. Non siamo proprio una squadra nel cuore.

Quando siamo in campo non siamo più amici, ognuno pensa a sé stesso, a come mettersi in mostra. Io pensavo che il ruolo di capitano fosse qualcosa di stra figo, invece è una rottura e basta. Sono io a pendermi sempre le sgridate del coach, sono io quello che gli altri vedono come un ostacolo.
La verità è che io non volevo nemmeno farlo il capitano. Era stata Florence ad insistere. Diceva che voleva stare con un vincente, non con qualcuno che si limitava a seguire la massa. Mi ha cambiato tanto, quella stronza. Più di quanto sia pronto ad ammettere con chiunque. Ma Becka l'ha capito, lei capisce sempre tutto. Becka, l'ha capito subito che ho qualcosa di diverso, anche se non riesce a vedere bene cosa.

Prendo i vestiti dal borsone e mi dirigo verso una doccia libera. Sono maledettamente sudato, e questo mi mette a disagio. Apro il getto dell'acqua e mi ci metto sotto, contento di sentire le gocce gelate scivolarmi sulla pelle. Chiudo gli occhi e penso a quanto mi sarebbe piaciuto restare a casa con Alyssa e continuare con quello che stavamo facendo. Quella ragazza è capace di farmi provare cose che non mi sono mai reputato in grado di sentire.
Da sempre so di essere abbastanza freddo. Penso di non essere mai stato il tipo di ragazzo in astinenza da sesso che ha un disperato bisogno di farsi qualcuno.

Certo, non è che io abbia molti problemi a trovare qualcuna disposta a farlo con me, ma preferisco evitare questo genere di ragazze. Le cerco alle feste, o in discoteca, ma non ho mai voluto altro da loro a parte il sesso.
Con la stellina è diverso. Lei è una presenza fissa nei miei pensieri. Se chiudo gli occhi sento la sua voce che mi parla, le sue mani che mi accarezzano i capelli. Neanche con Florence era così.

Alyssa...
Alyssa...
Alyssa...

Cosa cazzo mi stai facendo? Perché non riesco a pensare a nessun'altra se non a te?
Perché vorrei solo sentirmi dentro di te? Perché voglio restare ore ad ascoltarti mentre mi parli? Perché ormai ti sogno anche la notte? Perché il mio cuore accelera ogni volta che ti vedo?
Penso.

Sono tutte cose che non le dirò mai. No, preferisco che continui a pensare a quello che c'è tra noi sia solo uno stupido patto.
Ed è quello che è in realtà. Io voglio dimostrare a Florence che non mi importa più nulla di lei. Alyssa vuole fare ingelosire Niklaus: quel gran coglione.

La verità è che a me di Florence non importa realmente più niente. Allora perché ho voluto stringere quel patto? Perché l'ho proprio proposto?
Appoggio la fronte sul muro freddo della doccia.
Questi pensieri non sono da me. è il caso che mi ricomponga e che recuperi i miei soliti comportamenti da strafottente. Ma i ricordi di prima... le sue mani che mi toccavano ovunque, il suo sì sussurrato con voce roca e sensuale...

Ho bisogno di lei. E se Becka non ci avesse fermati? Avremmo fatto sesso? Da sobri, stavolta? Ubriachi solo l'uno dell'altra. Voglio baciarla e sentirla tremare di piacere sotto di me. Voglio che gema contro la mia bocca, che dica il mio nome mentre viene e che...
<<Allora, Sepherd! La bambola di stamattina ti ha lasciato alla fine?>> Mi chiede Stanley entrando nella mia doccia. Coglione.

Gli rivolgo il mio miglior sorriso mentre mi asciugo ed esco. <<No. Mi ama troppo. E non posso biasimarla, chi è che non mi adora?>>
<<Il coach. Quando sei arrivato in ritardo prima sembrava volerti strozzare, amigo!>> Esclama Raphael con quel suo accento spagnolo.
<<In realtà anche lui mi vuole bene." Sentenzio infilandomi la maglietta e passandomi una mano tra i capelli bagnati.

<<Almeno hai un buon motivo per essere arrivato in ritardo di un quarto d'ora?>> Mi chiede Jacob, un colosso con i capelli biondi che gli arrivano fin sotto alle spalle. Non è cattivo, solo un po' ottuso.
<<Oh! Puoi contarci! Becka mi ha interrotto con la mia ragazza sul più bello per colpa di questa merda di allenamento!>>
Sogghigno e colgo le occhiate invidiose di alcuni miei compagni di squadra.

Bravi, invidiatemi. Io ho Alyssa Rix, anche se per finta, e loro una ragazza così possono solo sognarla.
<<Amico, visto che siamo in argomento, tua sorella è libera? Perché in caso sono ben disposto a farmi avanti!>> Mi dice Stanley e gli tiro un pugno in pancia.
<<Non azzardarti a provarci con Becka.>> Ringhio.
<<Mia sorella non si tocca.>>

Stanley è un coglione. è il tipo di ragazzo capace di picchiare la propria ragazza solo per divertimento. Lo so perché si è preso quattro o cinque denunce per violenza fisica, che però la sua famiglia di ricconi ha abilmente evitato con un bravo avvocato.
L'idea di vedere mia sorella con un pezzo di merda simile mi va venire il voltastomaco. Becka ne ha già passate troppe da piccola. Le ho fatto una promessa. Le ho giurato che l'avrei protetta. Per di più era Stanley quello che alle elementari la prendeva in giro perché è nera.
Le diceva di tornarsene in Africa a fare da serva alle scimmie, come se lei non fosse nata in questo stato esattamente come lui.

Becka tornava a casa piangendo. E lui continuava. Beh, finché un giorno non l'ho sentito insultarla. Io non sono mai stato un ragazzo violento. Ma la mia famiglia non deve essere toccata.
Stanley si ricorda bene dei denti da latte che gli ho fatto cadere quel giorno, per questo non mi dice niente, né mi spiega perché improvvisamente è così interessato a lei.
Meglio così.

<<Ma perché non viene più a scuola con noi?>> Insiste dopo un po'.
Questo sta rischiando grosso, come se non sapesse perfettamente per quale motivo Becka non esce più di casa da qualche mese.
<<Per non vedere facce da culo come la tua.>> Rispondo.

Esco senza salutare e sento una presenza silenziosa alle mie spalle.
<<Sai che sei terribilmente inquietante quando ti muovi senza fare rumore?>>
<<E che ci devo fare, amigo? Sono fatto così!>>
Raphael mi porge un pacco di sigarette e io ne prendo una, lasciando che me l'accenda.
<<Non so cosa sia successo tra te e Stanley, ma sta attento. El es astuto.>>
Lui è subdolo, vuol dire.

<<Lo so già.>>
Il ragazzo spagnolo scuote la testa agitando i riccioli castano scuro.
<<No amigo. Intendo dire che ti vuole fuori. Te quiere fuera. Ti vuole fuori dalla squadra.>>
Espiro il fumo e rifletto un attimo.
Che Stanley mi voglia fuori non ci sono dubbi.

<<Non è niente di nuovo, Raph.>> Lui è l'unico della squadra che mi sembri più interessato a divertirsi che a mettersi in mostra. In qualche modo mi sembra uno a posto.
<<Vigila tu espalda, amigo. Io ti ho avvertito.>>
E detto ciò se ne va, lasciandomi a fumare da solo e a riflettere sulle sue parole.
Cosa sa Raphael per avermi detto di guardarmi le spalle?

Okay! Bene! Eccomi di nuovo qui con il pov di Dorian! Prima di tutto volevo dirvi che sono veramente contenta di come si stia evolvendo la storia con i suoi personaggi! Spero vi piaccia!
Seconda cosa: ho bisogno di un vostro parere: dovrei mettere più flashback?🤔

E le stelle ci invidierannoWhere stories live. Discover now