Capitolo 44

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Sempre fuori sta la neve.
Ogni santo giorno.
Nevica sempre all'esterno di casa
e mai tra le mura.
Io però vedo il bianco
dalla mia finestra
e vorrei allungare una mano
per sfiorare questo colore.
Ma è sempre fuori e io sono
chiusa al caldo di una casetta.
Troppo vicina per non pensarci
Ma troppo lontana per poterla sfiorare.

Dorian's pov

Mia madre è sicuramente stata posseduta da un demone. Non mi vengono in mente altre spiegazioni mentre ci urla addosso che siamo stati degli sconsiderati ad uscire durante il coprifuoco.
<<UNA COSA VI VIENE CHIESTA! STARE A CASA DOPO UN CERTO ORARIO. E BASTA! E' COSI' DIFFICILE? IO VI PENSAVO PIU' RESPONSABILI DI COSI'.>>
Non l'ho mai vista così incazzata, neppure quando Becka ha picchiato Florence e io me ne sono preso la colpa.
Il punto è che magari le presterei anche attenzione, ma sto ancora smaltendo la sbornia della sera prima e gli altri ragazzi accanto a me non fanno eccezione.

Siamo arrivati a casa senza farci beccare dalla polizia, ma a quanto pare mia madre ha visto la storia Instagram di Raphael e ha dato per scontato che siccome lui era lì lo fossi anch'io.
Il che è vero, però appena arrivati a casa abbiamo elaborato un piano di una difficoltà inaudita: negare tutto fino alla morte. Il che sarebbe anche abbastanza semplice, se non fosse che mia madre è terribilmente convinta di aver ragione.
<<Mamma, te lo ripeto perl'ennesima volta: noi non eravamo a quella festa.>> Mente Becka.
Cazzo che mal di testa che mi è venuto, e più mia madre urla più mi sembra di avere una lavatrice al posto del cervello che fa rimbombare ogni parola urlata ad un tono troppo alto.
Mi trattengo dal fare una smorfia di dolore e appoggio una mano sulla coscia di Alyssa, che è seduta accanto a me e sembra sul punto di vomitare.

<<Becka ha ragione. Abbiamo fatto una serata tra ragazze e Dorian e Noah hanno guardato un film.>> Aggiunge Joy furbamente. Ho scoperto che mia cugina è un asso nel dire le bugie. Non me lo sarei mai aspettato. Ha un viso così innocente e ingenuo, che sembra inconcepibile che possa anche solo pensare di mentire. Ed è così convincente che se non sapessi dove siamo realmente stati probabilmente le crederei anch'io. Mia madre sembra ammorbidirsi, anche lei vittima del tono lamentoso e scocciato di Joy.
Mi chiedo dov'è che abbia imparato a mentire così. Forse il paesino sperduto dove abita in fondo non è poi così noioso come credevo...

<<Signora Seph... volevo dire Serena, la polizia ha beccato quasi tutti i ragazzi nella retata dell'altra sera. Avremmo dovuto avere proprio una fortuna enorme a non farci sorprendere lì.>> Interviene la mia ragazza.
Una fortuna enorme o un certo mio amico al quale un poliziotto doveva un favore. Raphael era riuscito a farci scampare i guai grazie ad alcune sue conoscenze nella polizia. Non so di preciso cosa abbia fatto, ma da quel che ne so il padre del mio migliore amico versa ogni anno una cospicua quantità di denaro alla polizia con la causale "beneficienza".

Anche se mia madre è infuriata e ho una terribile emicrania, non mi pento della festa. Era il posto dove meno Carter Norris si sarebbe aspettato di trovarla. Secondo chiunque un eventuale bersaglio deve nascondersi, e noi l'abbiamo fatto. Solo che ci siamo nascosti in bella vista.
<<Ora devo andare a lavoro, ma sappiate che non finisce qui.>> Sbotta mia madre infilandosi il cappotto e uscendo da casa con aria incazzata.
Faccio una smorfia al pensiero del resto della ramanzina che mi aspetta quando tornerà a casa stasera. Per fortuna mio padre non è qui. E' uscito presto di casa per andare alla redazione del giornale. Che dirige e che ci dà la possibilità di prenderlo in giro chiamandolo Geronimo Stilton.

<<Alyssa, ti devo parlare. Vieni.>> Le dico alzandomi e avviandomi verso la porta.
<<E mentre i due piccioncini andranno di sicuro di sopra a fare non voglio sapere cosa io mi metterò tranquilla tranquilla a smaltire la sbornia di fronte alla televisione. Con una buona pizza che non guasta mai.>> Sentenzia Becka trascinando i suoi cugini in salotto.
Io e Alyssa ora siamo da soli, non servirebbe nemmeno andare in camera mia, ma considerato il discorso che voglio farle preferisco essere sicuro che nessuno possa sentirci.

Voglio, anzi devo, dirle tutto.
Di Nik, di Carter Norris, del motivo per il quale è stata convinta che il suo migliore amico la odiasse.
E per una volta sono insicuro anch'io. Ho paura che una volta scoperta la verità lei possa tornare da Nik e ne uscirei distrutto. Lei per me è come l'aria, l'idea che possa lasciarmi mi blocca il fiato e comprime il petto. Ma per quanto mi spaventi l'idea di perderla so che lei merita di saperlo. Non sarò egoista, le darò la possibilità di scegliere me conoscendo tutte le carte in tavola. E se invece una volta scoperto tutto tornerà dal ragazzo che amava la lascerò andare, soffrendo in silenzio, ma lasciando che almeno uno di noi due sia felice.
Le devo dire la verità. Volevo farlo quella sera al luna park, ma tra un'emozione e l'altra non c'è l'ho fatta e adesso rimpiango di aver seguito Nik, e aver scoperto cose che forse non volevo sapere. Che mi spaventano.

Ripensandoci potrei essere io il cattivo della loro storia. Il classico personaggio nei romance che si mette in mezzo ai protagonisti e fa da caprio espiatorio a tutto l'odio dei lettori. Sono il classico personaggio che poi verrà dimenticato e annegherà tra risentimento e amarezza mentre invece i due eroi sono finalmente tornati insieme.
E se lei se ne andasse potrei diventarlo davvero. Pieno di rabbia e malinconia, avvelenato dal rancore e un gran senso di ingiustizia. Forse lo sapevo dal principio, di essere solo quello. Di starmi mettendo in mezzo ad un amore più grande. Sapevo che quei due sono anime gemelle, fatti l'una per l'altro, ma me ne sono fregato. Non ho visto Nik con lei in quel bagno con la mano sanguinante e gli occhi pieni di lacrime e ho pensato... di poterla rendere la mia di metà.
Anche quando lei mi ha confidato quello successo in spiaggia quell'ultimo giorno di scuola me ne sono fregato, perché Nik non c'era. Non c'era mai e ho pensato che forse non fossero davvero due anime gemelle.

Ma lo sono. E lui l'ha lasciata andare per proteggerla, condannandosi allo stesso dolore che prova lei. Avrei dovuto capirlo. Invece Alyssa è un veleno. E io mi sono avvelenato di buon grado, giorno dopo giorno, fino ad arrivare al punto di considerarla la mia mela avvelenata. La ragazza che forse potrebbe essere "quella giusta".
Ma lei non lo è. Non è a me che ha giurato amore sotto ad un cielo stellato. Però ne è valsa la pena. Anche se dovesse finire con lei che torna da Nik, ne sarà valsa la pena.
E vivrò per sempre col suo dolce ricordo, ammirandola da lontano.
Perché penso di aver cominciato ad amarla.

Ciao Stelline! Come state? Io benissimo, sono appena cominciate le vacanze di Carnevale e sono finalmente libera di dormire fino all'una di pomeriggio! Perdonatemi se ho fatto finire il capitolo così, ma un po' di suspance ci stava, voi che ne pensate? Comunque chissà come reagirà Alyssa  alla scoperta della verità... speriamo bene, anche se forse potreste odiarmi. No scherzo, non spoilero, se volete scoprirlo mi sa che dovrete aspettare il prossimo capitolo. Baci!💙

E le stelle ci invidierannoDonde viven las historias. Descúbrelo ahora