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Jungkook non sè lo fece ripetere due volte, avvicinó il volto al suo, sfiorando lentamente le labbra con le sue.
Jimin sentiva che aveva bisogno di quel contatto.
Dopo tutto quel giorno si erano lasciati andare ad una discussione, che aveva portato lui a stare in casa e Jungkook all'ospedale da sua madre.
Sè non fosse stato per Han probabilmente avrebbero continuato cosi, ad essere distanti. Perchè si, lui aveva il brutto vizio che spesso quando stava male, allontanava le persone che amava.
Ma Jungkook non lo meritava di certo.
Cosi Han lo aveva convinto ad andare con lui all'ospedale,
Non lo avevano trovato, avevano passato un ora con la madre del moro.
Poi aveva deciso che i fiori nella stanza della donna fossero ormai da sostituire, cosi lui e Han si erano proposti per cambiare l'acqua e comprarne di nuovi, aveva visto andando li all'ospedale, appena prima dell'entrata un chiosco dove vendevano fiori.
Gli era dispiaciuto quando svoltato a destra, aveva avuto quella strana sensazione di paura e freddo nel vedere quell'uomo.
Era amico di Jungkook.. Era un medico.
Allora perchè aveva avuto quella reazione?
Quel brivido di freddo lungo la schiena appena quegli occhi scuri si erano posati sù di lui.
Aveva quella sensazione che anche l'uomo lo avesse visto da qualche parte, era rimasto fermo in mezzo al corridoio, con gli occhi che scattavano da lui a Han.
Poi era arrivato Jungkook, lo vedeva e lo sentiva.
Preoccupato che si fosse fatto male, ma non era un dolore fisico che aveva provato in quel momento.
Quando le labbra del moro furono sulle sue, il proprio cervello smise di pensare, smise di buttare fuori pensieri sull'accaduto e si rilassó, addossandosi al corpo del minore e rispondendo a quel bacio lento e dolce.
- Come ti senti? -
Chiese poco dopo, tenendolo stretto in un abbraccio.
- Molto meglio.. Penso sia dovuto allo stress.. Ultimamente sono molto, stressato e.. Mi dispiace per come ti ho trattato a casa.
Mi dispiace sè sono cosi.. -
- Cosi, come? -
- Cosi imperfetto.. -
Disse in fine spostando lo sguardo dalle proprie mani agli occhi del moro, che erano incollati ai suoi.
- Nessuno è perfetto Jimin.. E a me queste tue imperfezioni piacciono da matti.. -
- Lo dici perchè sei di parte.. -
- Anche.. Ma lo dico perchè è vero.. E poi in questo siamo diversi, tu hai bisogno di tempo per pensare e preferisci startene da solo.
Io, invece.. Ho bisogno di avere qualcuno quando ho pensieri... Ma è normale essere diversi in questo e pensarla in maniera diversa, Jimin.
Non fartene una colpa, só che non sei arrabbiato con me e che non avresti voluto reagire cosi.
Avrei dovuto reagire anche io in maniera diversa ma ultimamente con mamma e tutto il resto sono stressato.. Per questo sono andato via.
Non volevo discutere con te, siamo entrambi stressati ed entrambi avevamo bisogno di tempo.. Tutto qua. -
Jimin annuì, lasciando un altro bacio contro le sue labbra, voltandosi per vedere Han svoltare l'angolo, in una mano aveva una bibita e in un altra una merendina.
- Non c'era molto a dire il vero.. Spero basti questo.
Come ti senti? -
Chiese appena si avvicinó, Jimin gli sorrise alzando la mano, facendogli cenno che non doveva preoccuparsi.
- Stó bene, non preoccuparti.. Penso che lo stress faccia brutti scherzi. -
- Dici? Eppure prima sembrava stessi bene.. Jungkook da quanto conosci Chan? -
Jungkook spostó lo sguardo dal suo a quello di Han che era in piedi di fianco a lui.
- Da anni.. Veniva a casa a trovare Ji-hoon ma passava molto più tempo con me, che con lui.
Tu lo conosci? -
- Si.. E ho una strana sensazione che non riesco a scrollami di dosso.. -
- Del tipo? -
Han lo guardó per poi lanciare uno sguardo a Jungkook.
- Del tipo che preferirei parlarne con te, ma senza Jimin. È già stressato di suo... -
- Hey, potete parlare tranquillamente. -
Jungkook scosse la testa.
- Han ha ragione.. Meglio non causarti altro stress... -
- Vi devo ricordare che qui il maggiore dei tre sono io?
Non sono un bambino.. E posso gestire questa cosa. -
Jungkook emise una risata accarezzandogli dolcemente il braccio, gesto che lo calmó subito.
- Lo só, tranquillo Jimin-ssi.. Solo non mi sembra il caso di parlarne adesso.
Hai bisogno di tornare a casa e di riposare.
Poi promesso che Han te nè parlerà.
Ora mentre tu prendi qualcosa di dolce e ti tiri sù, vado da mamma per salutarla, poi torno e andiamo via.. Han tu vieni con noi? -
Chiese Jungkook guardandolo il biondino arrossì leggermente scuotendo la testa.
- No.. Ho un appuntamento.. Sarà qui tra dieci minuti.. -
- È Taehyung? - chiese Jimin guardandolo e Han arrossì di più.
- Si beh.. Si.. Voglio dire.. si è lui.
Quindi non preoccupatevi per me.. -
- Non lo faremo.. -
Disse Jungkook scoppiando a ridere e Jimin lo seguì.
- Piantatela tutti e due.. Jungkook vai da tua mamma e torna qui, cosi Jimin non resterà da solo per troppo tempo.
Resto io con lui mentre vai da lei.. -
- Grazie.. Torno subito.. -
- Vai.. ti aspetto qui.. -
Jungkook annui alzandosi e percorrendo il corridoio, sparì oltre l'angolo e Jimin tornó a guardare Han.
- Dove andrete di bello tu e Taehyung? -
- Oh.. Beh mi ha detto che vuole portarmi a cena e poi.. In una baita di sua proprietá. -
- È bellissimo li, vedrai.. -
Han lo guardó, andando poi a sedersi al suo fianco.
- Ci sei stato? -
- Mmh mmh.. con Jungkook.. Taehyung appena puó staccare dal lavoro, passa molto tempo in quella baita.
Non ci porta le sue conquiste, quindi stai tranquillo che per lui non sei uno dei tanti.
Taehyung è un bravo ragazzo e gentile. -
Han sorrise annuendo e spostando lo sguardo sul cellulare.
- È arrivato? -
- Si.. -
- Vai.. tanto Jungkook sarà qui a momenti.. -
- Sei sicuro? -
Jimin gli sorrise annuendo più volte, Han si alzó e lo salutó lasciando li.
Mentre aspettava Jungkook prese la bibita e l'aprì bevendone un sorso.
Ma aveva bisogno di andare al bagno, rinfrescarsi un pó il viso.
Cosi si alzó, inviando un messaggia a Jungkook per avvisarlo dove trovarlo in caso fosse uscito prima, per raggiungerlo.
Seguì le indicazioni trovando il bagno sulla sinistra.
Entrato alzó le maniche della camicia, accendendo l'acqua fredda e immergendo le mani.
Quando sentì una delle porte aprirsi sollevó lo sguardo sullo specchio, era di nuovo quell'uomo. Quel medico e un altro brivido gli percorse lungo la spina dorsare.
Quegli occhi scuri puntati nei suoi, facevano venire i brividi.
Distolse lo sguardo.
- Sei Jimin? -
Jimin sollevó lo sguardo, tornando a guardarlo negli occhi.
- E tu.. Chi saresti? -
- Un vecchio amico di Ji-hoon.. Mi dispiace per prima.. Stai bene adesso? -
- Si.. Stó bene.. -
Jimin si passó le mani umide sul volto, prendendo poi una selvietta asciugandosi il viso e il collo.
- Hai avuto un attacco di panico.. Come mai? -
- Senta.. Non ha pazienti da visitare? -
- Sono un medico.. È mio interesse assicurarmi che tu stia bene.
Come ti senti? -
- Bene.. Mi dispiace ma ho i nervi a fior di pelle ultimamente non volevo essere scortese.. -
L'uomo sorrise, annuendo piano e avvicinandosi al lavello per lavarsi le mani.
- Quindi frequenti Jungkook adesso? -
- Scusami... È un interesse medico anche questo? -
- Mi dispiace, non volevo essere invadente.. Perdonami. Non mi conosci.. -
Jimin lo guardó, facendo qualche passo indietro.
Lontano da lui.
- Infatti, non ti conosco. E non sono affari suoi.. -
- Siamo passati a dare del "lei" adesso? -
- Già.. -
L'uomo sorrise e Jimin distolse lo sguardo avvicinandosi alla porta per uscire.
- È stato un piacere, Rivederti.. -
La mano di Jimin ormai sulla maniglia si bloccó.
Prendendo un lungo respiro prima di voltarsi a guardarlo di nuovo.
- Rivedermi? -
- Sono venuto a casa di Ji-hoon, molte volte.. Non ti ricordi? -
- No. Affatto.. Perchè dovrebbe essere un piacere per te, rivedermi? -
- Beh, non sei un tipo che passa innoservato sai?
Il mio era soltanto un complimento.. -
- Che non accetto.. -
Jimin a quel punto aprì la porta del bagno ed uscì, svoltato l'angolo andó a sbattere contro Jungkook che vedendolo perdere l'equilibrio lo afferró per la mano attirandolo al suo petto.
- Ops, scusa.. Stai bene? -
- Si, possiamo andare a casa? -
- Jimin, stai tremando.. sicuro di stare bene? -
"È stato un piacere, rivederti"
- Hey, Jimin.. Stai bene? -
Jimin cercó di ricomporsi, cercando di rallentare il tremolio del proprio corpo.
Perchè aveva quella stupida reazione alla vista di quell'uomo?
Jimin sollevó lo sguardo in quello del moro, annuendo piano e vedendo che spostava lo sguardo oltre le sue spalle, probabilmente era uscito dal bagno in quel momento.
- Chan? -
- Dovresti portare il tuo ragazzo a casa, sembra sul punto di svenire. -
Disse soltanto salutandosi e allontanandosi velocemente oltre il corridoio, dando le spalle a Jungkook.
Jimin prese il modo per mano e lo spinse fuori dall'ospedale.
Voleva tornare a casa, mettere qualcosa sotto i denti, fare un bel bagno caldo e riposare.
Jungkook sembrava della stessa idea.
Arrivati all'auto aprì la portiera e lo fece salire, richiudendola e facendo il giro mettendosi al volante.
- Jimin.. Conosci Chan? -
- No.. Io.. Non credo. Non mi sembra di averlo visto a casa di Ji-hoon.
Perchè me lo chiedi? -
Jungkook avvió l'auto rialzando il riscaldamento e uscendo dal parcheggio.
- Perchè la reazione sua mi sta dando una strana sensazione.
Come sè lui ti conoscesse.. Non só come e perchè ma.. Sembra conoscerti.
E giusto perchè non voglio che ci siano segreti tra di noi, Ji-hoon oggi mi ha inviato un messaggio.. -
- Come? Che cosa ti ha scritto? -
Jungkook si fermó al semaforo guardandolo per un attimo, tornando poi a guardare la strada.
- Mi ha scritto che ha alcune cose che ti riguardano e che vuole riferirmi..
Ha detto che non sarà l'unico a crollare.. Ho una strana sensazione.
Vorrei non andarci, evitarlo proprio.
Ma.. Da una parte voglio sapere.. Potrebbe riguardare te, come qualcuno che ti è vicino. -
- Ji-hoon inventerà altre stronzate per buttarmi giù.. -
- Non ha più niente da perdere.. Potrebbe non riguardare te Jimin.
Mette in mezzo te per farmi andare.
Te lo stó dicendo solo perchè non voglio che questa cosa rimanga nascosta e che tu venga a scoprirlo da terzi. -
- Quindi hai comunque deciso di andare da lui.. -
Jungkook annuì piano, svoltando a destra al semaforo.
Jimin sospiró piano, tornando a guardare fuori dal finestrino e addossandosi al sedile.
- Voglio solo che tutto questo finisca.. Voglio vivere la mia vita ed essere libero.
Ormai quello che è successo non posso cambiarlo.
Ma posso andare avanti e Ji-hoon non puó essere ancora legato a me, a noi.
Sè gli diamo retta, potrebbe tirarci giù.. -
- Potrebbe voler fare i nomi di tutti quelli che hanno... Abusato di te.
Non vuoi che paghino? -
- Certo che voglio che paghino, ma il danno ormai è stato fatto.
Me lo porteró dietro a vita.
Non cambierebbe niente Jungkook.. Ma sè hai giá deciso allora, va bene. Vá da lui..
Ma dopo questa, basta.
Non voglio più che Ji-hoon influenzi la mia vita.
E tanto meno la tua. -
Jungkook annuì promettendogli che sarebbe stata l'ultima volta che lo avrebbe incontrato.
Jimin slacció la cintura una volta a casa, scendendo dall'auto e aspettando il minore per entrare in casa.
Jungkook aprì la porta facendolo passare.
Si tolse il cappotto e le scarpe, cercando di rilassare le spalle.
Era troppo teso e troppo stanco anche solo per passare dal salotto alla cucina, aveva fame.
Non si erano nemmeno fermati a prendere del cibo.
Jungkook lo guardó avvicinandosi alla dispensa.
- Ramen? -
- Andata... -
Si lasció scivolare sulla sedia allungosi sopra il tavolo.
Facendo una smorfia alla protesta del proprio stomaco.
Jungkook a quel suono rise e inizió a preparare il Ramen per entrambi.
- Jungkook.. tornando al discorso del tuo amico.. Quando dici che.. secondo te mi conosce.. Cosa intendi? -
Chiese Jimin picchiettando le dita sul tavolo.
- Non lo só, quando l'ho guardato ho notato che dal suo sguardo non eri un estraneo.
Ti conosceva di sicuro.
E.. Quando eravamo io e lui e ho parlato di te.. Ora che mi ci fai pensare, Mi ha chiesto sè eri il Jimin di Ji-hoon.
È possibile che Ji-hoon gli abbia detto di te? Di voi? -
Jimin aggrottó la fronte, spostando lo sguardo dal tavolo al moro.
Scuotendo la testa.
- Sono certo al 100% che Ji-hoon non abbia detto di me e lui a nessuno.
Nè alla sua famiglia e nè ai suoi amici.
Lo só perchè gli amici che frequentava e che usciva con noi, sapevano che ero un semplice coinquilino con cui condivideva l'appartamento.
Nessuno sapeva che fossimo sposati.
Allora come mi conosce?
Cerco di ricordare ma, sono certo di non averlo mai visto. -
Jimin lo guardó, scuotendo la testa e portando le mani alla propria tempia, massaggiandola piano.
Stava iniziando ad avere mal di testa.
- Hey Jimin, pensiamo solo a riposare adesso.
Non sei nelle condizioni per pensare a queste cose o stressarti più del dovuto.
Proveró a parlare anche con Han, essendo stato per anni a casa di Ji-hoon prima della struttura magari puó dirci qualcosa di più.. E anche lui sembra avere la mia stessa sensazione.
Tu, adesso cerca solo di riposare... Va bene? -
- Si, si hai ragione. Ho solo bisogno di riposare.. Tutta questa situazione mi causa troppo stress.
Jungkook-ah, mentre tu prepari il Ramen ti dispiace sè mi faccio un bagno caldo? -
- No, vai pure.. Sarà pronto tra una quindicina di minuti. -
Jimin annuì uscendo dalla cucina e salendo al piano di sopra, raggiunse la camera prendendo della biancheria pulita e un cambio di abiti.
Che equivaleva soltando ai pantaloni del pigiama.
Uscendo dalla camera raggiunse il bagno e si avvicinó al box doccia accendendo l'acqua e regolando la temperatura, sfilandosi i Jeans e la maglia buttandoli accanto al lavello.
Tolto i boxer entró nel box doccia, lasciando che l'acqua gli scivolasse sul corpo e gli rilassasse i muscoli delle spalle e quella tensione che non voleva proprio lasciarlo andare.
Chiuse gli occhi, passando le mani tra i capelli.
"Vuoi da bere?"
Jimin scrolló la testa, schiudendo le labbra e cercando di non pensare.
"Andiamo siamo ad una festa.. Vuoi da bere? Conosco Ji-hoon"
Jimin riaprì gli occhi, portando le mani sulla parete si fronte, cercando di rallentare il respiro.
- Jimin? È pronto.. -
La voce di Jungkook gli arrivó alle orecchie, ma lui stava avendo l'ennesimo attacco di panico.
- Jimin? -
Jimin tremó, stringendo le mani a pugno.
Cercando di respirare lentamente, non poteva tornare a soffrire di attacchi di panico.
Aveva finalmente la possibilitá di essere libero.
- Jimin.. Hey.. -
Al contatto con le mani del minore sulle proprie braccia, Jimin rabbrividì.
- Hey, sono qui.. Respira.. Sono qui.. -
- J-Jungkook-ssi.. -
- Sono qui.. Sono qui Jimin.. -

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