Capitolo XLV-prima parte

187 10 2
                                    

Mi avvicinai in modo cauto ma dentro di me sentivo quella sensazione di irrequietezza che provavo ancora vicino a Charles, anche se detestavo ammetterlo, era la verità. Sollevai leggermente la gonna del vestito per non farla strisciare sulle piastrelle, osservai il panorama attorno a me e la bellezza del Ponte Alessandro III, Charles non aveva scelto in modo casuale quel monumento per incontrarci, quando eravamo piccoli spesso mi parlava di quanto fosse emozionante. Mi tornò in mente il modo in cui descriveva Parigi e alcuni luoghi come quello in cui ci trovavamo in quel momento, diceva che era come volare sopra la Senna e vedere la città da una prospettiva completamente diversa in cui sembrava di respirarne l’essenza.
Nessuno dei due però avrebbe mai pensato che ci saremmo ritrovati insieme per la prima volta nella Ville Lumière ma separati, con i nostri cuori che nonostante la vicinanza geografica, erano incredibilmente distanti. 

Quando fui abbastanza vicina a Charles mi posizionai alla sua destra in assoluto silenzio, aspettai che si accorgesse della mia presenza, dopo qualche istante riuscì ad abbandonare i pensieri e tornò alla realtà. Non appena il suo sguardo si posò su di me spalancò gli occhi incredulo
<<Lisa…sei qui>> sussurrò flebilmente con le iridi velate di lacrime
Allungò una mano verso il mio viso e mi accarezzò delicatamente la guancia, avvertì l’agitazione invadere il mio corpo e la mia mente <<Sembri un angelo>> confessò con un sorriso malinconico sulle labbra
Senza che me ne accorgessi i miei occhi si riempirono le lacrime, quando eravamo bambini eravamo impavidi, forti e coraggiosi, non sapevamo cosa fosse la fragilità o la paura di amare. Eppure eravamo riusciti a farci del male a vicenda ed ora ci ritrovavamo a guardare la città dei nostri sogni e stavamo precipitando insieme senza riuscire a volare.

<<Non pensavo che venissi>> ammise prendendo coraggio <<Pierre ha detto che eri con Max>>
Lo interruppi <<Non sono qui per parlare di me e di Max ora…>>
<<Perché sei venuta da me allora?>> ribatté senza paura
<<Sono qui perché tu non stai bene ed è evidente che qualcosa non va>> risposi con sincerità sovrapponendo la mia mano alla sua che si trovava ancora sulla mia guancia 
<<Voglio sapere una cosa prima Lisa>> iniziò incerto <<Ti ha chiesto di sposarlo?>> 

Mi allontanai bruscamente e il mio cuore perse un battito <<Cosa stai dicendo Charles?>> 
<<Credevo che avesse progettato qualcosa di speciale per farti una proposta seria. Vi ho visti oggi, con me non è mai stato così, non puoi vivere senza di lui Lisa. So che è la verità>> 
<<Per molto tempo ho pensato che la mia vita senza di te sarebbe stata vuota e senza colore, Max mi ha dimostrato che non era così. Comunque non credo che mi farebbe una proposta di matrimonio, non nè abbiamo mai parlato>> ammisi  <<Come ti viene in mente Charles?>>

Ad un tratto ripensai ai momenti sul traghetto con Max, fu spontaneo sorridere mentre pensavo a tutto quello che aveva organizzato per noi. Un’immagine riaffiorò dalla memoria, Max cercava qualcosa continuava nervosamente a frugare nella tasca, immaginai Max che si inginocchiava davanti a me chiedendo la mia mano e il cuore iniziò a scoppiare di gioia. Ero consapevole del fatto che era solo una mia fantasia, non sarebbe accaduto. 

Charles mi risvegliò da quell’utopia <<Ci ho pensato perchè era ciò che avrei fatto io, per tanti anni ho pensato che sarebbe stato quello il nostro futuro: noi due insieme a lottare contro il Mondo. Quando tu eri al mio fianco niente sembrava impossibile>> 
Aspettai con ansia che continuasse <<Qui ti avrei chiesto di sposarmi se fosse arrivato il momento in cui eravamo entrambi pronti ma dato che non posso più farlo, voglio rimediare in un altro modo>>
<<Di cosa parli Charles? Cos’hai fatto?>> chiesi allarmata
<<Non sono disposto a lasciarti andare, io non mi sono arreso. Il fatto che tu abbia scelto lui non significa niente. Io non mi arrendo Lisa e so che una parte di mi vuole ancora Lisa>>
<<Charles, aspetta io…>>
Mi interruppe di nuovo e mi porse una busta <<So che abbiamo ancora una chance Lisa, lo sento. Se dici sì questa volta, sarà per sempre>> si avvicinò lasciando pochi centimetri a dividerci <<Possiamo ancora volare insieme, com’è sempre stato…noi due sempre e comunque>>
Asciugai frettolosamente con la mano, una lacrima sfuggita dai miei occhi e lo guardai. La speranza si era riaccesa nelle sue iridi verdi mentre con le mani tremanti cercavo di aprire la busta che stringevo tra le dita. 

The boy in red Where stories live. Discover now