Capitolo LIX-parte I

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Aprì gli occhi, non sapevo che ore fosse ma dalla finestra ancora non filtrava la luce del sole quindi intuì che fosse mattina presto. Sentì immediatamente un nodo che mi stringeva lo stomaco, era il 2 Settembre, io e Max avevamo deciso di arrivare a Zandvoort il giovedì per passare più tempo con la sua famiglia, mancavano solo due giorni alla mia presenza e io non ero pronta a volare verso gli Stati Uniti e un nuovo capitolo della mia vita.
Mi chiesi se sarei mai stata pronta ad allontanarmi da lui, però sapevo che in qualche modo avremmo superato nuovamente la distanza. Mi girai dal suo lato, con un braccio circondava i miei fianchi. Era talmente bello e in pace con se stesso che cercai di imprimere quell'immagine nella mia memoria.

Gli sfiorai delicatamente i capelli facendo attenzione a non svegliarlo, poi depositai un bacio sulla sua mano. Non riuscivo a pensare ad una sola cosa che non mi sarebbe mancata di Max, come trovarlo tra le lenzuola con il suo profumo addosso e suoi baci sulla mia pelle. Mi ero ripromessa di non piangere però chiudere la porta di quella casa con la consapevolezza di non tornarci per mesi, faceva male
<<Buongiorno>> sussurrò sottovoce con gli occhi ancora chiusi <<dimmi che sto sognando e che non è il giorno che penso>> sospirò
Riuscì ad avvicinarmi a Max, lo abbracciai mettendomi sopra di lui. Posai le mani sul suo petto e i nostri occhi si cercarono subito come due calamite
<<Cosa fai?>> chiese con un sorriso disegnato sulle labbra
<<Guardo l'uomo che amo>> risposi

Le sue mani percorsero rapidamente la distanza tra i miei fianchi e le spalle, azzerò la distanza tra di noi e mi baciò assaporando con infinita lentezza la sensazione delle nostre labbra che si sovrapponevano perfettamente come in un'eclissi. Mi spinse dolcemente sul materasso, cercando di non pesare su di me, si allontanò di qualche millimetro osservandomi e le sue dita percorsero l'incavo del mio collo, scendendo sull'addome, sui fianchi proseguendo verso l'inguine e le gambe
<<Promettimi e prometti a te stessa che adesso che io non sarò sempre accanto a te tratterai sempre bene questo corpo incredibile che hai. Non voglio che tu faccia più certe cose>> disse con voce tremante ricordando cos'avevo passato nei mesi precedenti
<<Ora sono pronta a vivere lo sai, non mi considero guarita completamente ma il peggio l'abbiamo sconfitto...insieme>>

Erano solo le cinque di mattina quindi passammo almeno un'ora tra le lenzuola cullati dal battito del nostro cuore mentre Max mi rubava baci ad ogni occasione. Poi arrivò il momento di dare inizio a quella giornata, non era più tempo di sognare ma di accogliere con coraggio tutto ciò che ci avrebbero riservato i giorni che ci aspettavano.
Preparai per l'ultima volta una colazione sostanziosa sia per me che per Max, godendomi ogni istante di quel momento quotidiano, realizzai con tristezza che sapevo il posto e l'ordine di ogni utensile in quella cucina, presto invece mi sarei ritrovata in una casa nuova, in una città nuova con persone sconosciute
<<Oggi mi dovrai sopportare per tutto il tempo>> sussurrò Max facendomi tornare al momento presente
Mi sollevò da terra prendendomi in braccio e mi ritrovai sul bancone della cucina <<Non posso fare colazione così Max>> dissi tra le risate
<<Infatti tu non devi fare niente...devi solo mangiare>> rispose avvicinando un biscotto ai cereali alle mie labbra e baciandomi subito dopo.

Respirai tutte le emozioni di quel contatto, Max mi faceva sentire così protetta al sicuro che per qualche minuto la paura e la tristezza di dovermene andare da casa sua e da Monaco si attenuò. Mi domandai se in futuro sarebbe stato sempre così se mi avesse chiesto davvero di sposarlo, in quel momento avevo un solo e unico desiderio. Sperai con tutta me stessa che prima di partire per gli Stati Uniti mi facesse la proposta perchè ormai avevo realizzato che poteva esserci una sola ed unica risposta da parte mia.

The boy in red Where stories live. Discover now