XXI - Il mondo del calcio

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L'appuntamento con Giulio non era, per fortuna, un appuntamento galante, ma ci tenevo lo stesso a presentarmi in modo decente. Ecco perchè ero nei bagni in comune dell'affittacamere di Natasha, l'unico luogo con uno specchio, anche se crepato e sporco, intenta a truccarmi. Era difficile concentrarsi perchè dietro di me la mia vicina di stanza stava cercando di lavare i figli con la poca acqua che scendeva e Gino strillava perchè era gelida.

" Dai, fa' il bravo." ripeteva lei ogni volta sempre più sfiduciata, poi rinunciò all'impresa e si rivolse a me.

" Cenetta romantica in vista?" ammiccò tirandomi una gomitata.

" No, per fortuna. Solo cenetta."

" Allora dove vai con questi vestiti..." ma non riuscì a terminare la frase, perchè era rimasta impressionata dallo splendore degli abiti.

" Questo tessuto è stupendo!" esclamò afferrandolo come se fosse stato del cibo e lei stesse morendo di fame " Senti com'è leggero... E come sono ricamate bene le decorazioni dorate!" esclamò sognante, nella sua testa s'immaginava portare un vestito simile così come me fino a qualche ora prima.

" Dove l'hai comprato?"

" Su internet." mentii restando vaga. Non potevo certo dirle che quell'abito da sogno non era mio. Decisi di tagliare la conversazione, anche se mi ero truccata un occhio solo "Scusa, ma ora devo proprio andare."

" Ah sì? A che ora hai prenotato?"

" Non ho prenotato io, ma uno che conosco per le 20.38."

Lei scoppiò a ridere " 20.38? Che orario è, te lo sei inventata? E chi sarebbe questo fenomeno che ha prenotato per quest'ora?"

" Un calciatore della Juve."

Ora la madre di Gino stava esplodendo dal ridere, io la guardavo con un sorriso imbarazzato sul volto. Quando si fu calmata, ancora rossa in volto, esclamò " Ho capito che non me lo vuoi dire, ma almeno cerca di trovare delle bugie realistiche! Un calciatore della Juve, da dove ti è saltata fuori questa?".

Nell'udire la parola "Juve", l'attenzione di Gino si era rivolta a noi.

" Vai a cena con Lorenzo Strozzi? è il mio idolo, a casa ho la sua maglia!" esclamò il bambino con gli occhi che brillavano, poi si rabbuiò e si rivolse alla madre " Mamma, perchè Lorenzo Strozzi è sparito?"

" Te l'ho già spiegato, tato: è andato a giocare all'estero, ecco perchè tu non sei più aggiornato su di lui." mentì la donna.

Gino piegò la testa di lato sbuffando con aria delusa, forse non ci credeva nemmeno lui. Il suo visino triste fu una fitta al cuore, allora il rapporto così intenso che Lorenzo descriveva di avere con i bambini era vero: avrei scoperto la verità anche per lui.

Salutai la donna e i suoi figlioletti e tornai in camera. Mi accorsi che avevo ancora parecchio tempo prima di andare, nonostante fino a quel momento avessi pensato di essere in ritardo. Mi truccai l'altro occhio alla meglio, senza uno specchio non era facile. Decisi di sfruttare il tempo rimanente immergendomi nella lettura del diario di Lorenzo.

DIARIO

Il rapporto con Giovanni Laclausola, però, dopo il mio video in mutande diffuso in tutto il pianeta, si era raffreddato: non doveva essere stupendo rappresentare un calciatore in mutande che si era beccato un calcio nei testicoli e che non si era nemmeno fatto pagare per quella tortura. Non sapevo, però, che il peggio doveva ancora arrivare e sarebbe arrivato proprio durante il periodo natalizio.

"Loryyy! Telefonoooo!" strillò la.camyyy dal salotto. Uscii dal bagno imbufalito mettendomi in fretta e furia l'accappatoio.

" Possibile che devono sempre rompere mentre faccio la doccia? Pronto!" esclamai, ma mi pentii di essere stato scortese appena udii la voce di Giulio Angeli, di solito piatta, con una sfumatura di tristezza.

VA TUTTO BENEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora