XXXIX - La vita nuova

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Prima di  partire noi due insieme, come la famiglia che non eravamo mai stati, avevamo salutato nostra madre.

Lorenzo aveva un cappellino in testa, un paio di baffi finti e degli occhiali da sole a specchio e avevo raccontato di essere un lontano parente, ma nella stanza della sua bella addormentata aveva deciso di togliersi cappello, occhialoni e baffi, nonostante i rischi che correva. Ma forse non sarebbe stato riconosciuto lo stesso: l’unico risorto, caro Lorenzo, era stato Gesù Cristo, e un insulso calciatore morto dopato nel peccato non poteva essere il secondo. Almeno non secondo le altre persone, per me sì.

Rivedere quella donna mi fece un certo effetto, ora sapevo che era mia madre. Lorenzo mi stupiva. Raccontava a sua madre tutte le peripezie che gli erano capitate come se lei potesse udirlo. Lei aveva sì aperto gli occhi, ma, a dire dei dottori, non era cosciente: non ricordava, non parlava... chissà se riusciva a capirci. Mentre Lorenzo lo faceva, le accarezzava il viso come se lei potesse percepire il suo tocco, e la guardava negli occhi come se non fossero stati vuoti ma pieni di gioia. Poi Lorenzo si voltava e il suo sguardo dolce vagava fra i suoi occhi e i miei. Mi veniva spontaneo sorridergli. Pazzesco, nel mio sogno avevo avuto paura di occhi identici ai miei! 

Io avevo portato con me il diario di nostra madre che Lorenzo aveva trovato in soffitta, mentre lui aveva portato i suoi fogli svolazzanti che avevo sparso ovunque nella sua casa di Roccabianca. Gli avevo chiesto il perché li avesse lasciati sparsi. Mi aveva risposto che, almeno le sue parole, non dovevano essere incatenate dal giudizio degli altri, dovevano essere libere di volare e di essere scoperte solo da chi avesse avuto il tempo e la voglia di capirle.

Era stato Lorenzo a convincermi a leggere a nostra madre parti del diario, lui era convinto che le facesse bene, chissà per quale motivo. All’inizio mi sentii stupida a leggere a una persona che mai avrebbe potuto ascoltarmi. Poi vedevo il volto assorto di Lorenzo, concentrato sulle mie parole, un mezzo sorriso che gli illuminava il viso ogni volta che pensava al passato con sua madre, lo sguardo tenero che ogni tanto si spostava su di lei per mormorarle qualcosa o per sistemarle le coperte, e capivo che alla fine un senso c’era.

Ma non potevamo passare la vita nella stanza dei ricordi. Saremmo tornati ogni tanto da lei, sempre insieme, glielo avevamo promesso. Forse col tempo e la riabilitazione avrebbe ripreso anche conoscenza, non ci era dato saperlo. Ora dovevamo occuparci ancora del passato, del mostro con in mano un coltello che popolava la mente di Lorenzo: suo padre. L' avevo convinto a chiarirsi con lui.

“Sono più in ansia ora che per la finale.” mi rivelò davanti al cancello di casa sua che avrebbe varcato per l'ultima volta. Sapevo quanto gli costava quel gesto. La sua voce era smorzata e deglutì vistosamente.

Gli accarezzai una spalla: “Devi solo stare calmo, Lory. Ti ho già spiegato io perché tuo padre è stato così autoritario durante la tua infanzia, quindi sai già cosa ti dirà.”

Qualcuno ci aprì appena suonammo. Non poteva essere la.camyyy, perché aveva già rimpiazzato Lorenzo con un suo compagno di squadra e aveva lasciato la casa. Non si era più chiesta dove fosse Lorenzo, tanto la sua decisione l' aveva già presa e la sorte del suo ex non era più affar suo. E non ero nemmeno più sicura che anche Alice fosse ancora lì dentro. 

“Posso provare ad andare da solo? Lui da me si aspetta che gli parli da uomo, non devo portarmi dietro nessuno.” mi stupì il mio fratellastro. Lo guardai orgogliosa: “Allora vai, e torna vincitore!”

Attesi fuori dal cancello una mezz'ora buona. Tenevo troppo a quel ragazzo, continuavo a preoccuparmi anche se la mia razionalità mi diceva che tutto sarebbe andato bene, entrambi volevano riappacificarsi. Provai una sorta di liberazione quando intravidi dalle grate l'elegante andatura di Lorenzo che lo caratterizzava e un sorrisone che gli occupava tutto il viso. La liberazione non l'avevo sperimentata solo io.

VA TUTTO BENEWhere stories live. Discover now