CAPITOLO 3

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Eleonora pov

Cerco di aprire gli occhi ma una luce accecante non me lo permette- aspetta ma io chiudo sempre le tende prima di dormire

Apro di scatto gli occhi e mi ritrovo davanti una camera che non è mia

Cerco di alzarmi ma un peso non me lo permette appena guardo di fianco a me vedo che c'è un uomo oddio non è un semplice uomo lui è quello che mi guardava allocale

Non mi ricordo nulla ma perché ho bevuto così tanto finisce sempre così

La prossima volta che giada mi chiede di uscire per andare in un locale la sotterro

Cerco di alzarmi senza svegliare l'uomo di cui non so il nome ma non va a finire tanto bene perché appena ero quasi riuscita a liberarmi mi sento tirare verso il letto e sento una voce che dice

<Dove pensi di andare piccola?> Stavo per rispondere ma mi rendo conto di come mi ha chiamata e sgrano gli occhi <Ma che cazzo come mi hai chiamata? Scusa ma io e te non ci conosciamo e se mio padre viene a sapere che mi hai portata qui non ti farà vedere mai più la luce del sole, sai almeno chi sono i miei genitori>

Intanto che parlavo il ragazzo si è svegliato del tutto e adesso mi guarda come se avessi tre teste <prima di tutto, piccola Kate so bene chi sono i tuoi genitori e non preoccuparti di loro sanno benissimo dove ti trovi> piccola Kate? Ma è pazzo?

<Senti non so se tu hai qualche problema mentale e non lo sai ma se vuoi ti accompagno a fare un controllo> mi guarda male <secondo, tu non mi conosci ma io conosco te e no non ho problemi mentali che ti viene in mente da pensare?> Ok adesso ho seriamente paura

<No mi dispiace tanto bello mio ma io non ti conosco e tu NON conosci me ora me ne devo andare ciao ciao> dico alzandomi dal letto e camminando verso la porta

Appena arrivo alla porta cerco di aprirla ma non ci riesco e dico<hai chiuso la porta a chiave, sul serio ma mi vuoi lasciare andare non so nemmeno il tuo nome> <beh se è questo il problema mi presento subito, mi chiamo Andréw Torricelli e ho 27 anni mentre tu ti chiami Eleonora Kate Cooper è ne hai 17> finito di parlare lo guardo sconvolta e dico <sul serio apri questa porta, mi hai per caso rapit-> <Si ti ho rapita> alzo le sopracciglia e lo guardo sconvolta ancora di più

Mi viene in mente un dubbio e sgrano gli occhi <non lo farò ma-> <E se stavi per dire che non mi sposerai mai beh te lo scordi perché con o senza il tuo consenso ci sposeremo> sono senza parole

Si avvicina a me cautamente e poi ricomincia a parlare <È sappi anche, che se proverai a scappare ci saranno delle conseguenze molto ma molto brutte, piccola> sono veramente rimasta senza parole

<Ora se non ti dispiace io devo fare una commissione durerà solo qualche ora o massimo mezz'oretta puoi fare tutto quello che vuoi tranne uscire, ci siamo chiariti?> domanda alla fine alzando lo sguardo che aveva distolto da me per vestirsi <Chiaro?> Domanda di nuovo ma alzando un po' di più la voce <Si> rispondo e lui si avvicina a me dandomi un bacio in testa <ah è se ti stai chiedendo che ore sono, sono le 7:30>

ed esce dalla camera chiudendola di nuovo a chiave <MENO MALE CHE POTEVO FARE TUTTO QUELLO CHE VOLEVO EH> urlo per farmi sentire

Con tutto questo frastuono non mi ero neanche accorta che non avevo più il vestito ma indossavo un pantaloncino nero corto con una maglia tre volte più grande di me arrossisco violentemente pensando che sia stato lui a vestirmi

Mi risveglio dai miei pensieri poco normali ed esploro la camera cercando qualcosa per aprire la porta

Stavo per rinunciare fin quando il mio sguardo non cade sulla mia borsa me la avrà portata lui ovviamente

La prendo è la apro cercando i soliti fermagli che mi porto sempre con me

Appena lo trovo salto dalla felicità, lo piego a metà per poi inserirlo nella serratura della porta continuo a girarlo finché non sento un click <bingo> apro la porta della camera e mi ritrovo in un corridoio

Lo percorro fino ad arrivare a delle scale, le scendo e ho mio dio quando è grande questa casa non è come la mia questa sembra un castello

Arrivo alla porta d'ingresso e la apro esco finalmente fuori e mi incammino per un po' fino ad arrivare ad una specie di muretto, sento delle voci e delle urla mi sporgo un po' e sbianco alla scena che mi si presenta davanti

Vedo andréw con una pistola in mano ci sono anche altri due ragazzi con lui  mi paralizzo appena la luce provocata dallo sparo mi fa capire che chiunque ci fosse stato lì ormai è morto

Vedo uno dei due ragazzi chiamare Andréw e dirgli qualcosa

Si volta verso di me, io sento tutto ovattato e cado a terra e dopo poco il buio.

Andréw pov

Mi ha visto mentre sparavo.

Cazzo come ha fatto ad uscire dalla stanza lo chiusa a chiave.

<Fate ripulire tutto, io mi occupo di lei> dico ai miei amici Andrea e Matteo.

La prendo in braccio a modo di sposa e la riporto dentro casa.

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Spazio autrice

𝓢𝓮𝓲  𝓜𝓲𝓪Where stories live. Discover now