"Credimi, è la situazione più imbarazzante in cui mi sia mai trovata".
Lolita scuote ripetutamente il braccetto porta filtro per scaricare il caffè esausto. Dà le spalle alla sala e finge di essere indaffarata, mentre prova a mascherare l'aria compiaciuta che le ho fatto spuntare questa mattina.
"Tu che ti presenti al locale alle otto, fuori turno, e non pretendi di essere pagata. Cavoli, è domenica Rory! Non hai di meglio da fare? E tutto pur di avere una valida scusa da rifilare a tua madre, che non solo non ti ha trovata nel letto quando si è svegliata, ma nel giro di cinque minuti era già piombata qui, per essere sicura che fossi al lavoro. Sei passata dalla grigia monotonia all'avventura mozzafiato nel giro di una notte, te ne rendi conto?".
Annuisco, divertita e un po' inquieta. Quello che Lola ha riassunto in una battuta, per la verità, mi ha procurato un gran mal di testa. Sono state ore difficili, quelle che mi sono lasciata alle spalle. Per primo, il padre di Alessio che non riceve risposta e prova a lungo a farsi aprire, e alla fine, quando suo figlio si decide a urlare di lasciarlo riposare in pace, si arrende e lascia la villa per tornare in ospedale. A seguire sua madre, la signora Cretaz, che non mi ha incrocia per un soffio giù per le scale, in quell'uscita repentina che sembrava quasi una fuga; anzi, era una fuga in piena regola.
Lolita sospira: "Per fortuna, c'è lui". Si asciuga le mani soprappensiero: "Una macchina del sesso che manda in tilt praticamente tutte e che si dichiara senza paura, dopo la vostra prima volta. Oddio, Aurora - stringe le palpebre - il fatto che Cretaz sia chi è davvero mi ha scioccata a morte, sotto sotto però è esattamente il ragazzo giusto per te. Potevamo capirlo prima".
Sospira di nuovo, la Isteria, stavolta più sonoramente: "Guardalo", fa un mezzo giro del collo verso la sala. "È al tavolo da un bel po' e non ti ha ancora levato gli occhi di dosso. E sai perché? Perché in questo preciso momento voi due dovreste essere insieme, ingenua che non sei altro, a fare e rifare quello che hai appena imparato". Mi spinge lontano: "Invece, sei qui. A seminare ormoni e voglie pazze ai poveri solitari come me...".
"Lola, non esagerare". Arrossisco: "È passato solo per salutarmi".
"Ma se sei qui da appena due d'ore!".
"Forse, non ci siamo salutati come avrebbe voluto".
"O forse non ti avrebbe voluta salutare?".
"Non c'era altra soluzione. Dovevo andare".
"Sarà", la macchina del caffè riparte con un rombo inquietante. "Di cose da insegnarti ne ha ancora parecchie, in ogni caso. Sveglia, Rory! È palese che aspetta solo un tuo cenno per saltarti addosso".
"Sto lavorando...", ribadisco e intanto lancio un'occhiata fugace al tavolo. Devo ammettere che Lolita ha ragione: Alessio non fa che guardarmi, si mordicchia un labbro e, con un sopracciglio leggermente sollevato, sorride.
"Tieni", a malapena prendo al volo il mazzo di chiavi che Lola mi lancia senza preavviso. "Non sarà una suite da albergo a cinque stelle lusso, ma ci sono quattro pareti e una porta che possono mantenere il segreto".
Questa volta, credo di aver perso di colpo colore: "Scusa", abbasso la voce. "Mi stai suggerendo di trascinarlo a fare sesso nel nostro spogliatoio?".
Lolita mi squadra, interdetta: "Che male c'è, Baby", ridacchia alludendo al mio soprannome. "Il tuo ragazzo è un atleta, no? Ti farà vedere le stelle anche in piedi e schiacciata contro un muro". Senza pudore, si volta per attirare la sua attenzione: "Mostragli le chiavi e capirà, ti do la mia parola", sfodera un occhiolino eloquente. "E, se si alza, cavolo: sei la ragazza più fortunata della Terra, Aurora Rosso".
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Till Dawn
RomanceLo chiamano l'Angelo del Colosso, vola tra i palazzi lanciandosi nel vuoto, è adrenalina allo stato puro. I suoi video l'hanno reso il ragazzo più popolare della città. Si firma Icaro. Ma nessuno, in realtà, sa chi sia. Io lo scoprirò. *** "A Icar...