xvi

930 56 6
                                    

- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter sixteen ❜┊˚ ̥۪͙۪◌𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙛𝙞𝙣𝙚, 𝙣𝙤𝙣 𝙥𝙧𝙤𝙫𝙚𝙧ò 𝙢𝙖𝙞 𝙞 𝙘𝙖𝙣𝙣𝙤𝙣𝙞

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

- ̥۪͙۪˚┊❛ chapter sixteen ❜┊˚ ̥۪͙۪◌
𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙛𝙞𝙣𝙚, 𝙣𝙤𝙣 𝙥𝙧𝙤𝙫𝙚𝙧ò 𝙢𝙖𝙞 𝙞 𝙘𝙖𝙣𝙣𝙤𝙣𝙞

 

𝐇𝐀𝐑𝐏𝐄𝐑

𝑼scii velocemente dalla mia cabina e andai sul ponte. Le campane d'allarme suonarono di nuovo. Udii delle voci, ufficiali che gridavano l'ordine di preparare i cannoni.

«Lady Harper!» esclamò il capitano «Ci siamo! Vada a cercare sua sorella».

Feci un cenno di assenso e iniziai a cercarla, facendomi largo tra i vari soldati che vagavano avanti e indietro sul ponte.
Non appena mi avvicinai alla scala che conduceva sottocoperta, percepii una presenza fin troppo familiare, frustrante e divina.

Mi avvicinai alla sala macchine, finché non iniziai a sentire delle voci: Clarisse e nostro padre.

«Non voglio sentire scuse, ragazzina!» ringhiò Ares.

«S-sì, padre» borbottò Clarisse.

«Non vuoi vedermi arrabbiato, vero?»

«No, padre»

«No, padre» la imitò lui «Sei patetica. Avrei dovuto fare in modo che questa impresa andasse a uno dei miei figli maschi. Fortuna che c'è Harper con te...»

«Ce la farò!» promise Clarisse con la voce tremante «Vi renderò orgoglioso di me»

«Sarà meglio per te» la ammonì lui «Mi hai chiesto tu quest'impresa, ragazzina. Se permetterai a quel verme schifoso di Jackson di rubartela...»

« Ma l'Oracolo ha detto...»

«NON MI INTERESSA QUELLO CHE HA DETTO!» tuonò Ares «Tu ce la farai. In caso contrario...».

Decisi di irrompere nella stanza in quel preciso momento, spalancando la porta. Mi ritrovai mia sorella davanti a un immagine di nostro padre con il pugno alzato, leggermente tremolante.

«Harper» disse lui.

«Sei patetico» sbuffai «E ipocrita. Se preferivi mandare qualcuno dei tuoi figli maschi, allora perché non l'hai fatto?».

Ares non rispose.

«Coraggio, Ris» dissi, prendendole un gomito «Ci siamo quasi».

La trascinai fuori dalla stanza, mentre lei tremava da capo a piedi. Odiavo nostro padre, più di qualunque altra divinità dell'Olimpo.

«Non lo sopporto, quello stronzo» sibilai.

«Grazie» fece Clarisse.

«Nessun problema» le sorrisi.

Facemmo le scale in silenzio, ognuna per i propri pensieri.

Continuavo a non capire come mai nostro padre si comportasse male con tutti i suoi figli eccetto che con me. Cos'avevo io di diverso? Non ero così speciale. In confronto ai miei fratelli e alle mia sorelle, io ero mediocre. Non c'era alcun motivo per favorirmi, ma soprattutto per inveire così tanto contro Clarisse.

Heartburn ✷ Percy Jackson ¹ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora