Riccardo

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"Amore mio, ho provato a cercarti con ogni mezzo possibile. Il cellulare
è sempre staccato, hai disattivato tutti i tuoi account e nessuno dei
nostri amici sa dove tu sia. L'unica speranza è questo indirizzo di
posta elettronica che nemmeno sapevo avessi. C'era un vecchio
bigliettino da visita nel cassetto della scrivania dello studio.
Probabilmente era uno di quelli che utilizzavi quando lavoravi come personal shopper.
Con la speranza che un giorno forse potrai leggere questa mail, ti chiedo di contattarmi, di farmi sapere che stai bene. Davvero non so cosa sia successo, avevamo cominciato a fare progetti e tu eri così felice di vivere con me. Rientrare da lavoro e non trovare né te né le
tue cose è stato un colpo durissimo. Ti prego amore mio, fatti sentire
quanto prima, credo che almeno una spiegazione io la meriti.
Con amore ill tuo Lupin "

Resto un po' spiazzata davanti a quelle parole che trasmettono così tanta tristezza e angoscia. Di sicuro avranno sbagliato mittente e ora cosa faccio? Non posso cancellare e far finta di nulla. Fosse stato un altro il contenuto della mail avrei lasciato cadere la cosa e, di sicuro, non avendo risposta, il mittente della mail l'avrebbe riscritta inviandola all'indirizzo giusto.

Ma non posso lasciare quest'uomo aggrappato alla sua unica speranza.
Che volete farci ho questo difetto, devo fare sempre il possibile per sistemare le cose e poi, nonostante tutto, sono un'inguaribile romantica.

Sto per rispondere alla mail quando il telefono suona.

"Dimmi Luca. Sì, vado a preparali."

Lascio la postazione e mi dirigo verso la macchinetta del caffè che si
trova lungo il corridoio del nostro piano. Nella stanzetta accanto c'è
la sala relax composta da un piccolo divano, qualche poltrona e la tv.
Sulla parete ci sono dei pensili adibiti a dispensa; è sempre utile avere tutto a disposizione nel caso in cui si hanno clienti o si ha poco tempo per il pranzo.

Prendo un vassoio, ripongo una bottiglietta d'acqua presa dal mini frigo
e due bicchieri. Vado alla macchinetta e la faccio partire per preparare i
caffè: ristretto per Luca, decaffeinato per Riccardo.
Pfiu... ma come si può bere un decaffeinato?
Pure il gusto per il caffè ce l'ha di merda!

Posiziono le tazzine sul vassoio e mi avvio verso l'ufficio, busso alla porta e attendo il permesso per entrare.

«Entra Gloria!»

È la voce di Adele che mi risponde, non mi ero accorta che fosse già tornata.

«Scusami Adele, non ti ho visto rientrare. Vuoi che vada a prepararne uno anche per te?»

«Tranquilla Glo, l'ho già preso.»

Rassicurata da Adele, mi avvicino alla scrivania per poggiare il vassoio.

«Grazie Gloria.»

Sempre cortese il mio amico, che mi sorride e, prendendo il suo caffè, mi strizza l'occhio.

Dal canto suo Mister simpatia punta i suoi occhi nei miei, prende la
sua tazzina e sorseggia il suo caffè in rigoroso silenzio.

Ora ditemi voi, ma un grazie non lo merito? Si, va bene, sto facendo il
mio lavoro, ma stiamo parlando di buona educazione. Invece no! Nulla!
Ha deciso di sfidarmi con quel suo sguardo determinato e sicuro di se. Lo fa di proposito, perché Luca gli ha espressamente detto che devo
rispondere solo a lui dato che, per entrambi e per tutte le mansioni di
cui necessitano, c'è Adele.
Beh chi sono io per discutere il volere del
mio capufficio?

Eh no, non vi azzardate a menzionare la parte che riguarda quali scarpe
utilizzare durante l'orario di lavoro, quello è un discorso a parte.

E niente, nemmeno il colpo di tosse che Luca fa per richiamarlo, serve a
far desistere Riccardo.
Ma davvero ci sono donne in giro disposte a sopportarlo? Contenete loro.

Messaggio inviatoWhere stories live. Discover now