20. Familia, Familiae, Familiam

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Quando era piccola, Ginevra, ancor prima di capire che fosse tutta una sua illusione, credeva fermamente che i suoi genitori fossero perfetti l'uno per l'altra. Li guardava con ammirazione, sperando che un giorno avesse incontrato anche lei un ragazzo che la guardasse proprio come suo padre guardava sua madre.

Si erano conosciuti grazie a degli amici in comune e si erano sin da subito innamorati. Sua madre le raccontava che veniva continuamente sommersa da regali e attenzioni e lei non poteva far altro che esserne compiaciuta.

Qualche mese dopo il matrimonio, era arrivata Ginevra che, per i neo genitori, rappresentava il coronamento del loro sogno d'amore. Con lei, suo padre si era dimostrato molto presente e faceva di tutto pur di rendere felice sua figlia. Non lo ricordava ma Ginevra era convinta che inizialmente gli volesse molto bene. Purtroppo, però, non conservava alcun ricordo del tempo trascorso con lui.

Dopo l'arrivo di Mirko e Arianna, le cose iniziarono a precipitare. Suo padre sembrava non apprezzare più sua madre. Le ricordava continuamente quanto fosse cambiata e che non riusciva ad amare quei suoi cambiamenti. Ricercava la perfezione in altre ragazze e alla fine sembrò riuscirci.

Ginevra non aveva mai accettato che quell'amore fosse finito. Non aveva mai accettato che i suoi genitori non fossero come li aveva sempre considerati.

Quando aveva visto suo padre fare ingresso al Joan Gamper, aveva capito quanto fosse solo una povera illusa. Non era vestito in maniera elegante come quella sera al ristorante e sembrava piuttosto stanco.

Pedri si stava allenando con il resto dei ragazzi mentre i gemelli e i suoi nonni erano in giro per Barcellona con Fer.

Non c'era nessuno con lei che potesse supportarla emotivamente e sperò che suo padre non iniziasse una conversazione. Non aveva nessuna voglia di vederlo né tantomeno di parlare con lui.

«Gin» la chiamò con un tono affranto. Ma la ragazza non si voltò. I suoi occhi erano puntati su Pedri che, inconsapevole della presenza del suo nuovo procuratore, rideva e scherzava insieme a Pablo e Ferrán. «Ti prego, Gin. Voglio solo darti le spiegazioni che meriti»

Ginevra fece un respiro profondo e cercò di non piangere. Avrebbe voluto raggiungere il resto della sua famiglia in qualche negozio o bar di Barcellona pur di fuggire da quella situazione.

«Non c'è niente da spiegare. Te ne sei andato lasciando mamma da sola, lasciando noi da soli» disse Ginevra, usando un tono freddo e distaccato.

Enrico sembrò intimorito dal tono utilizzato da sua figlia ma non si perse d'animo. «Capisco che sei arrabbiata, e so che ciò non è una giustificazione, ma mi sono innamorato di un'altra donna... non avevo alcuna intenzione di abbandonarvi» «Ma lo hai fatto»

Enrico sospirò e si passò una mano tra i capelli.
«Voglio rimediare. Forse è tardi, me ne rendo conto, ma voglio pian piano ricostruire un rapporto con te, Mirko e Arianna. Siete miei figli, Gin» La ragazza si morse il labbro inferiore e sbatté più volte le palpebre per ricacciare indietro le lacrime. «Mirko e Arianna vogliono vederti» disse semplicemente e sul volto di suo padre apparve un sorriso.

Anche se non la faceva impazzire l'idea di reintrodurre suo padre all'interno della famiglia, doveva farlo per il bene dei suoi fratelli. Non poteva più comportarsi come un'egoista.

«Però fa qualcosa che possa farli stare male e ti prometto che non ci sarà più modo di farti perdonare» Enrico annuì, promettendole che non lo avrebbe fatto.

Improvvisamente due mani strinsero i fianchi di Ginevra e delle labbra si posarono sul suo collo.
La ragazza si voltò ed ebbe la conferma che si trattasse di Pedri. Aveva le guance rosse e un enorme sorriso sul volto che, però, si spense quando notò la presenza di Enrico.

Midnights in Amsterdam ; PedriWhere stories live. Discover now