8. 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑒

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vide il rosso immobile, completamente sorpreso da quel che lei aveva appena detto.
lo vide di nuovo imbarazzarsi, perché si grattò dietro la nuca, poi le prese il braccio ed andarono a sedersi su un divanetto, un po' distante dagli altri.

«ognuno ha storie diverse e ci sono persone che le hanno meno belle degli altri. ho avuto alti e bassi, più bassi che alti.
ecco perché ho scritto storie, volevo raccontare momenti della mia vita, pezzi che hanno rappresentato me stesso. qualcosa che mi rendesse fiero di quel che sono adesso»
ascoltò ogni minima parola con estrema attenzione.

era quasi affascinata dal suo modo di parlare, di quanto ci mettesse il cuore nel dire qualcosa a cui teneva.
anche lei aveva avuto momenti così, di sicuro la sua esperienza era diversa da quella di wax ma anche questa volta loro due avevano trovato un punto in comune.

«wow, cioè non penso di essermi ritrovata così tanto in un testo come in quelli di Tedua. non so cosa dire wax io-»

«non devi dire niente. sai in quanti agli instore mi dicono che si ritrovano nelle mie parole? tantissimi e mi fa sempre tanto piacere, perché se faccio musica è anche per questo. detto da te ha tutt'altro valore»

«cosa hai trovato in me il primo giorno che ci siamo visti?»
aprì il suo cuore, facendo la domanda che la tormentava da tempo.

«ho trovato storie da raccontare. ho trovato qualcosa in più che forse altri a primo impatto non vedono»
degludì a quelle parole.

ancora una volta le sue parole l'avevano toccata nel profondo e quel legame che prima non c'era in qualche modo aveva iniziato a crearsi.
in modo del tutto naturale, senza chiederlo, senza neanche provarci.

«ma voi due che fate qui da soli?»
arrivò sua sorella con un bicchiere in mano, lei si allontanò leggermente da dove era seduta, era veramente a pochi centimetri da wax.

«niente, parlavamo»
rispose micol come se fosse una cosa normale.
ele alzò le sopracciglia, ovviamente non stava capendo.

«voi due? parlate? e da quando?»

«ma guardate che la festa è di qua!»
urlò pietro e poi si avvicinò anche lui.
il biondo mise un braccio intorno alle spalle di eleonora, guardando i due seduti davanti a lui.
«ma che fate? vi state confessando?»

«ci raccontavamo delle cose, niente di che»
disse wax e lei potè vedere l'espressione di pietro compiaciuta.
già si stava per innervosire.

«pit te lo giuro se fai di nuovo quella faccia me ne vado»
parlò lei guardando il biondo che si era girato a guardare lei.

«ma stai calma, chi cazzo ti ha detto niente ma che hai oggi mic?»
in qualche modo quella situazione la innervosiva.

il fatto che tutti si interessavano di quel che stavano facendo lei e wax la innervosiva. erano cose loro, cose private e non aveva voglia di dire agli altri le loro cose.
non rispose nemmeno quindi, a pietro, si alzò solamente e si diresse verso gli altri prendendo subito da bere.

«mic, che succede?»
sua sorella l'aveva rincorsa, bene ora avrebbe litigato anche con lei.

«nulla»

«ti conosco, cosa c'è che ti innervosisce?»

«tu! sei tu che mi innervosisci, tu, pietro, tutti! non sono affari vostri se io e wax parliamo ok? non lo sono»
alzò la voce facendo girare un po' tutti.

poi prese il proprio bicchiere e si mise in un angolo da sola, con l'intento di passare la sarata così.
la verità era che quel che stava iniziando a provare verso wax, la infastidiva molto e neanche sapeva cosa fosse. con qualche giorno lui era diventato qualcosa e il fatto che sua sorella e pietro si intromettevano peggioravano solo la situazione.
lei era così, non appena c'era qualche cambiamento reagiva in quel modo, come a volersi difendere da sè stessa.

sorseggiò qualunque cosa avessi preso in silenzio e completamente da sola, cercando di capire in tutti i modi come comportarsi al meglio. forse non doveva pensare, forse doveva solo che il destino facesse il proprio corso. o forse doveva essere proprio lei a fermare il destino, non causando più danni di quelli che già non abbia nella propria vita.
per prima cosa si scusò con sua sorella, lei accettò le scuse tranquilla, poi andò da pietro per scusarsi, lui la guardò interdetto.

«sono una stronza, lo so»

«beh questo lo sapevo già, sennò neanche ti avrei mai parlato all'inizio»
la fece ridere.
«è tutto ok, però se mi dici di nuovo di non fare qualcosa finisce male. sono stato calmo perché sei tu eh. finalmente mi hai fatto vedere quel lato che aspettavo uscisse»

«e non hai visto ancora niente mio caro bacio »
gli fece l'occhiolino e scoppiarono a ridere entrambi.

per fortuna anche con lui era tutto apposto. poi ad un certo punto incontrò wax con lo sguardo. era con gli amici a scherzare, mentre beveva anche lui qualcosa. notò come si muoveva, mentre lei posava le labbra sulla cannuccia per bere.

«dio voi due, smettetela di fare così»
disse pietro interrompendo quella visuale, tornò a guardare il biondo davanti a lei.

«mh?»

«vi piacete, baciatevi e via, tutto questo casino per un bacio»

«ma sei pazzo? ma neanche morta lo bacio. potrei baciarlo solo se mi porta al concerto di Tedua, lì potrei pensarci»
scosse il capo divertito, guardò suo fratello e poi tornò a parlare.

«ascolta, se vai là prima o poi durante la serata ti bacia. non è uno da parole ma di fatti come me. vai digli due cazzate che tanto a lui va bene tutto quello che gli dici e vi baciate»
il persistere era una cosa proprio da pietro, dolcemente fastidioso e odiosamente carino da parte sua.

il punto era che se avrebbe baciato wax chissà cosa sarebbe successo nella sua testa e di nuovo il caos che le oscurava i pensieri, non lo voleva.

«quando capirai che a me non piace tuo fratello, finirà il mondo»

«quando capirai tu che ti piace mio fratello finirà il mondo»
detto ciò il biondo si allontanò, lo vide dirigersi verso sua sorella che stava con altre persone.

le sue storie erano complicate, di sicuro più complicate di quello di wax e non aveva ancora il coraggio di condividerle con qualcuno.
non aveva la forza di farlo, perché farlo voleva dire mettersi a nudo e mettersi a nudo voleva dire ferirsi di nuovo. se si feriva di nuovo non era sicura che si sarebbe riemarginata ancora quella ferita.

ad un certo punto della serata, vide sua sorella allontanarsi con bacio, almeno nel loro rapporto c'era una svolta.
a fine serata lei tornò nella propria stanza ma sua sorella non rispondeva, non le apriva la porta.
sospirò infastidita, ma dove cavolo era andata? era più che sicura di averla vista andar via, sicuro verso le stanze.
infatti dopo aver bussato ancora finalmente aprì la porta ma rimase sulla soglia non facendola entrare.

«che stai combinando ele?»
cercò di mettersi sulle punte per vedere ma la figura di sua sorella, più alta, non le faceva vedere nulla.

«mic puoi tornare boh dopo? c'è pietro e-»

«ma dove cavolo dovrei andare? sono andati tutti in camera, devo aspettare qui in corridoio?»

«ti prego, fammi questo favore»
sospirò ed acconsentì, sua sorella chiuse la porta e a lei le venne in testa solo una cosa.

percorse il corridoio ricordandosi la stanza di wax e pietro, bussò, sperando che almeno il rosso fosse il stanza.
aprì dopo due minuti, indossava solo i boxer e rimase pietrificata nel vederlo in quel modo.

«mh, pietro ed eleonora stanno facendo cose nella nostra stanza, posso entrare?»
chiese del tutto imbarazzata della situazione.

mai avrebbe pensato di trovarselo davanti quasi nudo.

uragano || waxWhere stories live. Discover now