33. 𝑐𝑟𝑒𝑑𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑡𝑢 𝑚𝑖 𝑝𝑖𝑎𝑐𝑐𝑖𝑎

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il rosso la guardò in silenzio, facendo incastrare i loro sguardi e rendendo difficile il rimanere seria di micol. doveva farcela, doveva essere seria perché quello era un discorso serio.

«ti va di-»

«wax, cosa ho fatto di così male per aver fatto in modo che sei scappato da casa mia? io ti giuro che non lo capisco, pensavo che stavamo iniziando a conoscerci»
insistette perché wax aveva cambiato discorso ma quella volta non poteva farlo.

«è così ma io micol non sono perfetto, anzi sono un enorme disastro. se dovessi rovinare tutto non so se riuscirei a perdonarmi»
a quel punto distolse lo sguardo da lei e si allontanò leggermente.

«anche io sono un disastro ma wax, credo che tu mi piaccia, e prima di imbattermi in questa cosa devo essere sicura che è la stessa cosa dall'altra parte»
aveva detto tutto quello tutto di un fiato.

come a togliere un cerotto tutto insieme e non poco alla volta, aveva strappato le parole dalla sua bocca per non dover sentire dolore o semplicemente ansia.
wax a quelle parole alzò lo sguardo, uno sguardo sorpreso che fece prendere il sopravvento ad un sorriso, lieve ma pur sempre un sorriso. ad un certo punto poi lui annuì, non sapeva bene perché ma ben presto, micol, avrebbe capito.

«è così anche da parte mia... cioè penso che tu mi piaccia da varie cose. una tra queste forse sono i tuoi modi di fare, non so come micol ma quando parlo con te mi sento bene»
sapeva benissimo la sensazione perché anche lei si sentiva nell'esatto modo.

poi lei sorrise, facendo sorridere anche lui e senza dire altro, micol si avvicinò di nuovo al rosso e poi lo baciò avvolgendo una mano dietro la sua nuca. era un bacio come di liberazione, come se entrambi si erano liberati di un gran peso. man mano i loro corpi si avvicinarono di più e wax avvolse le braccia intorno al corpo della bionda, quasi a non volere che lei si allontanasse dal suo corpo. non ci volle tanto per far incontrare anche le loro lingue, che si intrecciarono come l'ultima volta, quasi ad essere un incastratura perfetta. micol sperava che quella conoscenza potesse finalmente iniziare come si deve e che sopratutto non sarebbe stata ferita ancora, perché essere ferita ancora voleva dire romperla definitivamente. quel bacio, aveva finalmente messo da parte un po' delle sue vertigini.

i due si staccano variati minuti dopo, entrambi con un grande sorriso sulle labbra, wax appoggiò la fronte contro la sua ed abbassò lo sguardo verso di lei.

«quindi la tregua sarà per sempre?»

«vedremo come ti comporti rosso»
scherzò lei, non lo aveva mai chiamato in quel mondo.

«peccato, purosangue mi piaceva come soprannome, stavo addirittura pensando di cambiare wax in quello»
lei scosse il capo divertita e poi staccò le proprie fronti.

«io non ci credo che mi piace uno così»
e invece era proprio così, a micol piaceva wax ed adesso ne aveva la consapevolezza.

quella piccola tappa a Genova si sarebbe conclusa con l'esibizione di wax e poi la partenza di lui subito verso l'RDS Summer Festival a Sabaudia. wax sapeva che sarebbe andato da solo lì ma lei non aveva nessuna voglia di separarsi da wax, dopo quello che si erano detti, aveva questa voglia di trascorrere altro tempo con lui. quindi micol e sua sorella avrebbero seguito wax a Sabaudia senza che lui lo sapesse, seguite da pietro e sara anche.

pietro non era presente lì a Genova a vedere l'esibizione del minore, c'erano solo lei, sara ed eleonora, aspettavano impazienti che fosse il turno di wax.

«voi due quindi...»
iniziò sara, obbligando lei a guardarla.

«ci stiamo conoscendo, nulla di più»
rispose sincera, non sapeva in effetti se fossero una coppia ma andava benissimo così, non voleva saperlo ora come ora.

uragano || waxDonde viven las historias. Descúbrelo ahora