Tra Milioni Di Stelle (In revisione ✍️)

Capitolo 21 - Sury -

Sento le porte dietro di me chiudersi e finalmente riesco a respirare e a scacciare via la tensione accumulata lì dentro. Mio padre mi mette un braccio intorno al collo sorridendomi soddisfatto mentre ci avviamo verso l'uscita.
Passiamo attraverso il corridoio di vetro che si apre nella grande sala dove sono situati , su tutti i lati, enormi pilastri intagliati e docorati .
Mentre camminiamo ,noto un ragazzo che fa capolino da dietro il pilastro vicino l'uscita e mi rendo conto che si tratta di Muriel.
Sorridendo gli andiamo incontro e noto che ha lo sguardo su mio padre . Anche l'altra volta l'ho beccato ad osservarlo con adorazione.....
e timore, forse sarà una mia impressione!
- Ciao Muriel,come stai?
Gli dico sorridendo appena siamo davanti al ragazzo.
- Ciao Muriel.
Dice mio padre porgendogli una mano,che prontamente viene afferrata dal ragazzo.
- Come è andata?
dice Muriel indicando con il mento la direzione da cui venivamo .
Gli faccio un sorriso dicendogli che è andato tutto bene senza soffermarmi sui dettagli. Ci mettiamo d'accordo sul vederci più tardi, ma lui blocca mio padre dicendo che aveva bisogno di parlare con lui ,così li saluto con la mano e mi avvio in camera. È stata una lunga giornata.... Andrò a riposarmi un po'....

Nickhel

Mi avvicino al ragazzo incuriosito da ciò che deve dirmi, non l'ho più visto da quella volta che erano usciti senza avvertire nessuno...
- Ecco...emmm... Volevo dirle che.... Ecco ...
Inizia a balbettare, cosa che mi fa sorridere e mettendogli una mano sulla spalla gli dico di calmarsi
- Dai, andiamo un po' fuori a fare due passi.
Fa un cenno affermativo con la testa e ci incamminiamo fuori .
L'aria fresca mi solletica il viso,chiudo gli occhi "come mi è mancato tutto questo...." Penso con un sospiro... Mi giro,e incontro lo sguardo di Muriel su di me.
- È qualcosa di così grave da non sapere come dirlo?
Dico guardandolo di rimando ,scuote la testa e si schiarisce la voce.
-Non e grave ,almeno credo......
Non so come dirlo.

Si agita sul posto, diventa rosso in viso, si passa una mano tra i capelli e appena mi guarda dice
- Sono il figlio di Sury.....
Tuo Figlio.
Rimango come pietrificato appena sento il nome della donna di cui ero perdutamente innamorato.
Mi ricordo come ci siamo lasciati... Lei capiva che la missione era troppo importante e più grande di noi .
Ci siamo dati un lungo bacio e tra le lacrime ci siamo separati, guardandola per un'ultima volta prima di attraversare il portale .
Quando sono ritornato la prima cosa che ho pensato di fare era andarla a cercare, ma la paura di vedere che era felicemente sposata mi ha bloccato, e ora.....
- Come scusa?
-Sono tuo figlio..
Sussurra abbassando lo sguardo ,poi come se avesse realizzato che non doveva vergognarsi alza lo sguardo con più fermezza.
-Mio figlio? Come..... Com'è possibile? Non so se sai come sono andate.....
-Lo so!
Mi interrompe... - L'ho saputo da poco in realtà..mentre rientravo a casa ho visto mia madre nascondere qualcosa nel mobile.
Sono andato a sbirciare e ho trovato un mucchio di lettere che scriveva ad un certo Nickhel,e leggendole ho scoperto che mio padre non era morto come mi aveva sempre detto lei, ma che era sparito attraverso un portale per proteggere l'erede king.

Sono rimasto pietrificato per tutto il racconto ... Lo guardo non sapendo cosa dire , sono confuso ... Un figlio ... Mio....
Di Sury....
Continuo a guardarlo confuso.
- Era incinta quando sei partito ma non lo sapeva ancora. ..
Abbassa la testa .. e dice - L'ha scoperto dopo poche settimane, ma di certo non poteva contattarti ....
Finisce la frase con un sussurro , e nel frattempo non mi ero reso conto delle lacrime che scorrevano sul mio viso.
L'unica cosa che sono consapevole di fare è attirare quel ragazzo, che adesso guardandolo bene mi somiglia molto, in un abbraccio.
Un abbraccio dato di cuore ... Mentre altre lacrime scorrono sul mio viso ...
Ricambia l'abbraccio, dapprima tentennante ma poi si aggrappa a me come se non volesse lasciarmi mai più. Lo sento singhiozzare, e lo stringo ancora più forte.